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Cyberwar, gli Stati Uniti e i suoi alleati fanno fronte comune contro la Cina

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NATO, Unione Europea, Regno Unito, Giappone e i paesi dell’ex Anzus Pact, Australia e Nuova Zelanda, fanno fronte comune contro gli attacchi informatici sponsorizzati dalla Cina. Si tratta di una dichiarazione di portata storica perché, per la prima volta, la NATO condanna le attività cibernetiche della Repubblica popolare cinese.

Una nuova alleanza composta da Stati membri della NATO, Unione Europea, Regno Unito, Giappone e i paesi dell’ex Anzus Pact, Australia e Nuova Zelanda, fa fronte comune contro gli attacchi informatici sponsorizzati dalla Cina.

In una conferenza stampa tenutasi domenica 18 luglio, un alto funzionario della Casa Bianca ha preannunciato la dichiarazione congiunta degli Stati Uniti e dei suoi alleati contro la Repubblica popolare cinese per attività informatiche dannose e comportamenti irresponsabili. In particolare, la dichiarazione indica la Cina come una minaccia per l’economia e la sicurezza nazionale degli alleati.

Si tratta dunque di una dichiarazione di portata storica perché, per la prima volta, come sottolineato dal funzionario statunitense, la NATO condanna le attività cibernetiche della Repubblica popolare cinese. La guerra tecnologica e informatica riflette dunque la lotta di potere globale tra democrazie e stati autocratici. In questo contesto, la nuova alleanza per la sicurezza informatica potrebbe diventare un modello per affrontare le future minacce transnazionali.

Attacco a Microsoft Exchange Server: gli Usa accusano la Cina

La dichiarazione si concentra, in particolare, sull’attacco compiuto a danno dei server di posta elettronica di Microsoft Exchange all’inizio di quest’anno.

L’attacco è stato effettuato da hacker appartenenti a una rete di spionaggio soprannominata Hafnium alle dipendenze del ministero della Sicurezza di Stato cinese per svolgere attività criminali, come l’estorsione cibernetica, il crypto-jacking e il furto a vittime in tutto il mondo per guadagni economici. “In alcuni casi, siamo a conoscenza di rapporti che gli operatori cibernetici affiliati al governo della Repubblica Popolare Cinese hanno condotto operazioni di ransomware contro aziende private, che hanno incluso richieste di riscatto di milioni di dollari”, ha affermato il funzionario.

Inoltre, l’FBI, la National Security Agency e la Cybersecurity and Infrastructure Security Agency hanno rilasciato un report che elenca 50 tattiche, tecniche e procedure impiegate dagli hacker sponsorizzati dallo stato cinese.

Nessuna sanzione

La formazione della coalizione anti cinese è l’ultima iniziativa dell’amministrazione Biden contro Pechino. Tuttavia, anche se “gli Stati Uniti e i loro alleati e partner non escludono ulteriori azioni…

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