data breach

Cybersecurity: maxi attacco negli USA, rubati i dati a 4 milioni di persone

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Confermato ieri dall'Amministrazione Obama l'attacco informatico ai danni dell'agenzia federale Opm in cui sono stati messi a rischio piu di 4 milioni di dati del personale.

Sono a rischio più di 4 milioni di dati di dipendenti del Governo degli Stati Uniti dopo il recente cyber attacco- confermato ieri dall’Amministrazione Obama– ai danni dell’Ufficio di Gestione del personale (Opm).

L’Opm, che gestisce i dati dei dipendenti del governo federale, come numero di previdenza sociale e altre informazioni personali, è stato attaccato da un gruppo di hacker- sospettati di appartenere al governo cinese – lo scorso anno, ma solo ad aprile le forze investigative hanno confermato il ‘data breach’.

Il motivo dell’attacco è sconosciuto e tanto meno è certa l’origine. Le autorità federali e l’FBI hanno ipotizzato che potesse trattarsi di un attacco cinese ma niente è ancora confermato.

L’attacco subito dalla Opm è uno dei maggiori attacchi avvenuti in ambito federale quest’anno. Gli attacchi più recenti erano avvenuti ai danni del sistema email del Dipartimento di Stato Federale e della Casa Bianca, causando l’appropriazione da parte di hacker russi di alcune email riservate del presidente Obama.

Certo è che quest’ultimo attacco ha acceso un campanello d’allarme tra le alte sfere governative, ponendo ancora una volta in evidenza la necessità di una legislazione che rafforzi la cyberdifesa, soprattutto per quanto riguarda la salvaguardia di dati del personale governativo. Una priorità assoluta.


E a questo non aggiungiamo anche gli attacchi a enti non governativi come Anthem, la compagnia di assicurazioni sanitarie numero due negli Stati Uniti, che ha subito un maxi attacco hacker con il trafugamento di 80 milioni di dati o come la compagnia d’informazione creditizia Experian (200 milioni di dati esposti), Ebay (160 milioni), J.P. Morgan (76 milioni), e il retailer Home Depot(56 milioni).

Dall’Ambasciata di Pechino negli Stati Uniti negano qualsiasi coinvolgimento nell’attacco. Rimangono molti dubbi dal lato USA. Le indagini continueranno tramite le agenzie investigative per capire l’entità reale del danno oltre a tentare di localizzare l’origine dell’attacco.