Cybersecurity in volo: investimenti dal 91% delle compagnie aeree

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Mentre il mondo connesso del viaggio diventa realtà, il 91% delle compagnie aeree pianifica investimenti in cyber security nel prossimo triennio. Il dato raddoppia quello dei tre anni precedenti, quando meno della metà delle compagnie (47%) si preparava a gestire rischi informatici.

È quanto emerge dall’Airline IT Trends Survey 2016, indagine sulle tendenze di investimento condotta tra 200 delle principali compagnie aeree del mondo condotta da SITA, specialista IT che trasforma il viaggio attraverso la tecnologia.

Il focus sulla cyber security è conseguenza dell’avanzata dell’Internet delle cose, su cui punta per i prossimi tre anni il 68% delle compagnie, con una crescita di oltre dieci punti di percentuale rispetto all’anno scorso (57%). Mettendo in rete un gran numero di oggetti, l’Internet delle cose da un lato consente il monitoraggio e la raccolta, l’analisi e il controllo di dati; dall’altra, richiede un incremento della sicurezza.

Altro punto chiave degli investimenti è la connettività in volo, che secondo il 46% delle compagnie aeree migliorerà l’esperienza del passeggero. Oggi questa opzione è offerta dal 37% dei vettori; nel 2019 saranno i due terzi a farlo. Se attualmente il servizio più offerto ai passeggeri è la connessione alla rete attraverso i propri device (33%), per il prossimo triennio sono attesi aumenti significativi dei servizi: più della metà delle compagnie intende offrire app per i servizi a destinazione e per lo shopping duty-free; il 70% consentirà ai passeggeri di usufruire di contenuti multimediali in streaming sui propri dispositivi.

Dave Bakker, Presidente SITA Europa ha dichiarato: “Le compagnie aeree stanno investendo in un settore che rende il viaggio aereo sempre più connesso, a beneficio dei passeggeri e degli operatori. Ad attrarre gli investimenti per la ricerca nel settore sono nuove priorità: quest’anno sotto la luce dei riflettori sono le soluzioni di cyber security e di Electronic Flight Bag, portafoglio digitale di servizi e documenti necessari ai piloti per le operazioni”.

L’Internet delle cose si realizza anche nell’etichettatura intelligente del bagaglio, che ne consente la continua tracciatura: è un sistema che il 61% delle compagnie aeree mira ad avere entro il 2019. Poco meno della metà delle compagnie (47%) è al lavoro su soluzioni che richiedono un singolo token per l’identificazione del passeggero”.

Il sentimento generale tra i responsabili IT delle compagnie è positivo: più della metà per il prossimo anno si aspetta un incremento delle spese per le soluzioni tecnologiche, con un grande cambiamento rispetto al 2015, quando era solo un terzo ad avere aspettative positive.

Fornire servizi ai passeggeri attraverso i loro smartphone resta un elemento chiave per le compagnie aeree: il 79% ha in programma importanti investimenti nei prossimi tre anni; un ulteriore 17% sta pianificando programmi pilota e iniziative di ricerca e sviluppo in quest’area. Vedranno un incremento significativo anche i servizi offerti sul tablet, oggi allo studio del 71% delle compagnie, in crescita rispetto al 63% del 2015.

Le attività sui social media e la localizzazione diventano inoltre per le compagnie spunti per offrire ai passeggeri offerte personalizzate: tre quarti dei vettori pianifica di farlo entro il 2019.

Nonostante la tracciatura dei bagagli sia parte dei piani per l’Internet delle cose delle compagnie, un quarto dei vettori non ha piani specifici di investimenti IT per il rispetto della Risoluzione 753 di IATA, che impegna le linee aeree a monitorare ogni bagaglio lungo l’intero percorso. È però il 77% delle compagnie a riconoscere un vantaggio importante per il miglioramento della soddisfazione del cliente in conformità con la Risoluzione.

Altre tendenze del settore sono il passaggio allo sviluppo di software in-house e l’outsourcing delle operazioni IT. In futuro una crescente quota dei budget IT delle compagnie aeree ha probabilità di essere spesa per l’innovazione: secondo le stime, le spese per l’innovazione nel 2016 cresceranno fino a costituire il 36% dell’investimento complessivo in IT e telecomunicazioni.