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Cybersecurity. Fedriga (Regioni): “Mettere a sistema le esperienze regionali informatiche”

Continuano le indagini a tutto campo condotte dalla Polizia Postale, su delega della Procura di Roma, relative al cyber attacco subito dal Ced dalla Regione Lazio.

Partecipano anche l’FBI e l’Europol, per chiarire origini dell’azione criminale, strumenti utilizzati e finalità, con l’obiettivo secondario di verificare anche eventuali similitudini con altri attacchi condotti con ransomware in altri Paesi europei e non solo.

Le Regioni per la cybersecurity

Fronteggiare a 360° il rischio cybernetico oggi rappresenta una delle priorità per la sicurezza nazionale e locale”, ha dichiarato Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, che in un comunicato ha commentato l’attacco informatico alla Regione Lazio.

L’impatto delle nuove tecnologie – ha spiegato Fedriga – su ogni aspetto della società richiede, come dimostrato in tempo pandemico e dai recenti eventi hacker, uno sforzo aggiuntivo da parte del Governo centrale e delle Regioni e delle Province Autonome per far sì che, oltre a salvaguardare il patrimonio informativo degli enti e degli utenti in rete, si possa anche garantire la continuità dei servizi pubblici e la competitività delle imprese in un mondo digitale”.

Serve quindi uno sforzo congiunto di Governo e Regioni per fare in modo che, oltre a salvaguardare il patrimonio informativo degli enti e degli utenti in rete, si garantisca la continuità dei servizi pubblici e la competitività digitale delle imprese”, ha aggiunto il presidente.

La cybersecurity, infatti – ha precisato Fedriga – è un elemento fondamentale per lo sviluppo e la crescita del Paese. Abbiamo quindi inviato una nota al Governo con alcune proposte e richieste al fine di potenziare i livelli di sicurezza”.

Le esperienze regionali informatiche, infatti, devono essere messe a sistema, per fare del sistema inter-regionale un punto di forza per il Paese, che sia in grado di collaborare con la nuova Agenzia nazionale di cybersicurezza quale interlocutore unico in materia di sicurezza informatica. Pertanto servono maggiori investimenti e più appropriati da inserire in modo più congruo anche nel Pnrr”, ha infine detto il Presidente.

Riguardo al decreto legge recante disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza, definizione dell’architettura nazionale di cybersicurezza e istituzione dell’agenzia per la cybersicurezza nazionale, le Regioni avevano già espresso parere favorevole, ma anche molte osservazioni e raccomandazioni.

Cultura digitale della sicurezza e policy by design

Particolare attenzione, fin dall’inizio, è stata infatti posta sulle problematiche inerenti la sicurezza cibernetica non solo a livello nazionale, ma principalmente a livello regionale e territoriale, con relativa domanda di nuove risorse per investire non solo in tecnologie, ma soprattutto in personale qualificato.

Un punto di vista che è condiviso dall’analisi di Elisabetta Zuanelli, Ordinario di Comunicazione digitale e Professore emerito Università degli Studi di Roma Tor Vergata, pubblicata su Key4biz, secondo cui: “occorre innalzare l’alfabetizzazione digitale della sicurezza a livelli crescenti negli utenti in genere, negli impiegati, nei dirigenti, negli addetti. Occorre rivedere concretamente le policy della sicurezza by design, sviluppare concretamente con ricerca e sviluppo potenziati la competenza in cybersecurity, investire consapevolmente nella sicurezza in tutti i processi di digitalizzazione”.

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