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Cybersecurity e pericoli per le farmacie, quali sono le principali minacce

Cybersecurity e pericoli per le farmacie. Anche nel 2024 il comparto sanitario, è innegabile, continuerà ad affrontare una serie di nuove minacce informatiche. In Italia, come nel resto del mondo, le farmacie rappresentano dei punti di riferimento imprescindibili per la salute pubblica. Proprio in considerazione della loro posizione “unica” tra l’assistenza sanitaria e la gestione di una rilevante quantità di informazioni sensibili (indicazioni anagrafiche sui pazienti, storici di acquisti dei farmaci, risorse commerciali, sconti e ricavi) queste infrastrutture sono sempre più al centro di attacchi informatici. Con tutte le (rilevanti) conseguenze del caso.

Sono sempre di più, pertanto, le farmacie che finiscono nel mirino dei cyber criminali. Un rapporto della società di cybersecurity Kasada fa luce sugli attacchi di credential stuffing, la tecnica di cyberattacco volta a impossessarsi delle credenziali d’accesso a siti oppure a servizi online degli utenti, applicata nel caso specifico all’ambito farmaceutico. Dettagliando, viene riscontrato l’uso illecito, a opera dei cyber criminali, di bot che sottraggono i dati degli account dei clienti delle farmacie, mediante cui si accede a prescrizioni mediche di farmaci “controllati”, per poi rivenderli nel dark web.

Tecniche di attacco che colpiscono le farmacie

Le piccole imprese (così, anche le farmacie) sono sovente vulnerabili agli attacchi informatici, non disponendo di tutte le risorse necessarie mirate ad implementare un sistema di gestione della sicurezza delle informazioni adeguatamente efficace. “La smaterializzazione di servizi ‘fisici’ avvenuta durante la pandemia ha certamente rivoluzionato diversi settori, tra cui quello farmaceutico”, spiega il CEO di Swascan, Pierguido Iezzi.

Tuttavia, insieme ai benefici della digitalizzazione sono emersi anche alcuni pericoli prima non del tutto esplorati. “Con l’adozione di sistemi digitali, c’è il rischio di attacchi di phishing mirati ai pazienti o ai professionisti della salute”, puntualizza l’esperto. Il riferimento è a criminali informatici in grado di inviare e-mail o messaggi fraudolenti che sembrano provenire da istituzioni sanitarie, mirando a ottenere informazioni sensibili oppure a compromettere i dati.

Shop online e sicurezza per la salute

Fermo restando che un attacco informatico può avere, come conseguenza ultima, quella di schiudere le porte non solo della farmacia online, ma anche di quella fisica, un esempio delle sfide sempre più colte dalla criminalità informatica riguarda gli shop online. “Ne osserviamo l’espansione – riprende Iezzi che potrebbe portare a un aumento delle operazioni illegali. I pazienti, infatti, potrebbero essere indotti ad acquistare farmaci senza prescrizione medica o da fonti non autorizzate. La mancanza di regolamentazioni, poi, potrebbe consentire la vendita di prodotti contraffatti o non conformi agli standard di sicurezza italiani e comunitari”.

C’è anche da considerare, nel più ampio contesto della criminalità organizzata, che l’utilizzo dei nuovi canali digitali potrebbe essere strategico per attuare operazioni illecite. Come nel caso dell’operazione Archifarm (un farmacista e sei medici di medicina generale avrebbero prodotto ricette per medicinali mai dispensati a inconsapevoli pazienti ma per i quali, ad ogni modo, veniva illecitamente richiesto il rimborso al Servizio sanitario nazionale), portata a termine dalla Polizia qualche settimana fa. Dunque, non solo per la ricettazione di farmaci senza prescrizione, ma anche come propagazione delle aree d’influenza e del riciclo di denaro.

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