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Cybersecurity: ‘I dispositivi Internet of Things non protetti tra i più colpiti dagli hacker’

Come abbiamo avuto modo di notare con gli attacchi della botnet Mirai durante il terzo trimestre, i dispositivi Internet of Things non protetti hanno continuato a generare un traffico significativo di attacchi DDoS”, ha affermato Martin McKeay, Senior Security Advocate e Senior Editor del Rapporto sullo stato di Internet/Security, che poi ha aggiunto: “Con la proliferazione esponenziale di questi dispositivi, i criminali informatici avranno a disposizione un sempre maggior numero di veicoli per eseguire gli attacchi, confermando l’esigenza delle aziende di aumentare gli investimenti in materia di sicurezza. Prima che i dispositivi diventino più sicuri, è prevista la comparsa di altre vulnerabilità di sistema”.

Ecco i dati salienti del Rapporto sullo stato di Internet Q4 2016/Security di Akamai.

Attacchi DDoS

Attacchi alle applicazioni web

Principali vettori di attacco

La nostra analisi del quarto trimestre 2016 conferma il vecchio assioma ‘aspettarsi l’inaspettato”, ha proseguito McKeay, aggiungendo: “Un esempio? Forse gli autori degli attacchi che controllavano Spike si sono sentiti messi alla prova da Mirai e volevano essere più competitivi. Se questo fosse il caso, il settore dovrebbe prepararsi ad altri operatori di botnet che testano i propri limiti, generando attacchi ancora più grandi”.

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