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Cybercrime, l’interruzione dell’attività preoccupa il 47% delle imprese italiane

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Secondo il rapporto Allianz Risk Barometer 2019 realizzato da Allianz Global Corporate & Specialty (scaricabile all'interno dell'articolo), gli Incidenti informatici e l'Interruzione di attività (BI) sono i principali rischi per le aziende.

A seguito di grandi violazioni di dati e scandali sulla privacy, importanti interruzioni IT e l’introduzione di norme più severe in materia di protezione dei dati nell’Unione europea e in altri Paesi, il rischio cyber diventa una delle principali preoccupazioni per le imprese. Secondo il rapporto Allianz Risk Barometer 2019 realizzato da Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS), gli Incidenti informatici e l’Interruzione di attività (BI) sono i principali rischi per le aziende a livello mondiale, indicati a pari merito dal 37% del campione.

I Cambiamenti climatici (8° posto con il 13% delle risposte) e la Carenza di manodopera qualificata (10° posto con il 9% delle risposte) sono i rischi cresciuti maggiormente a livello globale. Allo stesso tempo le aziende sono più preoccupate rispetto all’anno precedente per i Cambiamenti nello scenario legislativo e regolamentare (4° posto con il 27% delle risposte), a causa degli impatti come la Brexit, le guerre commerciali e le tariffe.

L’indagine annuale sui rischi aziendali condotta a livello mondiale da Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS) comprende le opinioni di 2.415 esperti provenienti da 86 Paesi, tra cui CEO, risk manager, broker ed esperti assicurativi.

I rischi più sentiti nel 2019: focus Italia

In Italia, per questa edizione, i principali rischi aziendali percepiti sono l’Interruzione di attività (al 1° posto con il 47% delle risposte), i Rischi Cyber e le Catastrofi naturali (entrambi al 2° con il 38% delle risposte). La Mancanza di qualità, difetti seriali, richiamo di prodotti entra quest’anno in classifica a livello locale, posizionandosi direttamente al 4° posto.

Le minacce della BI continuano ad evolvere

L’Interruzione di attività rimane per il settimo anno consecutivo la principale minaccia per le imprese di tutto il mondo e rappresenta il rischio principale in Paesi come Stati Uniti, Canada, Germania, Spagna, Italia e Cina. I potenziali scenari di BI stanno diventando sempre più diversificati e complessi, e comprendono il guasto dei sistemi IT di base, il richiamo dei prodotti o problemi di qualità, il terrorismo o i disordini politici, l’inquinamento ambientale.

I rischi di minacce informatiche e di Interruzione di attività sono sempre più interconnessi, in quanto gli attacchi di ransomware o le interruzioni accidentali dell’IT comportano spesso un blocco delle operazioni e dei servizi che costano centinaia di milioni di dollari. Le aziende identificano negli incidenti cyber la principale causa di danni da interruzione delle attività (50% delle risposte), seguito da incendi (40%) e catastrofi naturali (38%). Allo stesso tempo, la BI è considerata la principale causa di perdite finanziarie per le aziende dopo un incidente informatico (69% delle risposte).

Rischi informatici – crescente consapevolezza, crescenti perdite

La criminalità informatica costa ora circa 600 miliardi di $ all’anno, contro i 445 miliardi di $ del 2014[1]. Tutto questo a fronte di una perdita economica media decennale per catastrofi naturali di 208 miliardi di $2 – ovvero il triplo. Mentre l’attività criminale utilizza metodi sempre più innovativi per entrare in possesso di dati, commettere frodi o estorcere denaro, c’è anche una minaccia informatica crescente da parte di stati sovrani e gruppi di hacker che prendono di mira i fornitori di infrastrutture sensibili o sottraggono dati preziosi o segreti commerciali alle aziende. È sempre più probabile che gli incidenti cyber scatenino cause legali, comprese le “class action”. Le violazioni dei dati o le interruzioni IT possono generare grandi responsabilità verso i terzi in quanto i clienti o gli azionisti interessati cercano di recuperare le perdite dalle aziende.

Catastrofi naturali e scenari legislativi

Le Catastrofi naturali (28% delle risposte) si confermano al terzo posto nella classifica dei primi 10 rischi di quest’anno: rispetto all’anno precedente, il 2018 è comunque un anno più positivo, anche se le perdite economiche sono ancora vicine ai 150 miliardi di $. Le continue incertezze sulla Brexit, le guerre commerciali globali e le tariffe alimentano le preoccupazioni delle imprese in merito ai Cambiamenti nello scenario legislativo e regolamentare (4° posto con il 27% delle risposte).

I Cambiamenti climatici (8° posto con il 13% delle risposte) e la Carenza di manodopera qualificata (10° posto con il 9% delle risposte) hanno registrato quest’anno la maggiore crescita. I Cambiamenti climatici potrebbero non solo essere causa di crescenti perdite e disagi causati da eventi meteorologici estremi e catastrofi naturali, ma è anche probabile che abbiano grandi implicazioni per la regolamentazione e la responsabilità considerando i rigidi obiettivi nelle emissioni o i nuovi obblighi di comunicazione e divulgazione in molti settori.

La Carenza di manodopera qualificata appare per la prima volta tra i 10 principali rischi aziendali a livello mondiale, confermato anche in molti Paesi più piccoli dell’Europa Centrale e Orientale, del Regno Unito, degli Stati Uniti, del Canada e dell’Australia. Una paura, quella manifestata dalle imprese, dovuta all’evoluzione demografica, all’incertezza della Brexit e a una debole presenza di talenti nell’economia digitale.

Per approfondire

  • Per scaricare i grafici di Top rischi per l’Italia clicca qui
  • Per scaricare il report in italiano Allianz Risk Barometer 2019 clicca qui