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Cybercrime, in Italia il costo medio complessivo dei data breach è pari a 3,55 milioni di euro

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In media, i giorni necessari per identificare e contenere una minaccia informatica sono 235 (ci vogliono in media 174 giorni per identificare una violazione e 61 giorni per contenerla). I numeri del "Cost of a Data Breach Report 2023".

Il costo medio complessivo delle violazioni di dati è pari a 3,55 milioni di euro, in crescita rispetto ai 3,03 milioni di euro nel 2021 e ai 3,40 milioni di euro del 2022. Nell’ultimo decennio, il costo medio per ogni violazione dei dati è cresciuto del 55% (da 95 euro nel 2013 a 147 euro nel 2023).

Sono i risultati emersi dal Cost of a Data Breach Report 2023 condotto su 553 organizzazioni, di cui 24 in Italia, che hanno subito violazioni in tutto il mondo.

Si tratta di un’analisi approfondita dei vari fattori che influenzano il costo di una violazione dei dati e che illustra, al contempo, i vantaggi portati dall’intelligenza artificiale e dall’automazione. Il report ha rivelato che proprio AI e automazione, nell’ambito della sicurezza, hanno il maggiore impatto sulla capacità di un’organizzazione nell’accelerare il processo di identificazione e contenimento delle violazioni. Infatti, le aziende che fanno largo uso di AI e automazione nella gestione della sicurezza hanno registrato un ciclo di vita della violazione dei dati più breve e un impatto dei costi inferiore.

I numeri in Italia

Il Report 2023 è stato condotto su 24 realtà italiane, da cui emergono interessanti spunti sulla situazione del Paese:

In media, i giorni necessari per identificare e contenere una minaccia informatica sono 235 (ci vogliono in media 174 giorni per identificare una violazione e 61 giorni per contenerla). Si tratta di 15 giorni in meno rispetto alla media italiana del 2022 (250 giorni). Questo dato è particolarmente interessante se si considera il dato pre-covid del 2019, che era di 283 giorni – 213 per identificare e 70 per contenere.

I principali vettori di attacco sono: social engineering (15% delle violazioni di dati analizzate nello studio, un costo medio di 3,49 milioni di euro); phishing (14% delle violazioni, un costo medio di 3,63 milioni di euro); e credenziali rubate o compromesse (12% delle violazioni, un costo medio di 3,40 milioni di euro).

I vettori più costosi sono invece: insider malintenzionati (6% delle violazioni di dati analizzate nello studio, un costo medio di 4,17 milioni di euro) e compromissione delle e-mail aziendali (10% delle violazioni, un costo medio di 3,64 milioni di euro).

L’intelligenza artificiale e l’automazione hanno avuto il maggiore impatto sulla velocità di identificazione e contenimento delle violazioni nelle aziende intervistate. In Italia, le organizzazioni che hanno fatto un uso estensivo dell’AI e dell’automazione hanno registrato un ciclo di vita della violazione dei dati più breve di 112 giorni rispetto alle organizzazioni che non hanno utilizzato queste tecnologie (199 giorni contro 311 giorni). Di fatto, le organizzazioni analizzate che hanno utilizzato l’AI e l’automazione anche per la sicurezza informatica hanno registrato, in media, costi di violazione dei dati inferiori di quasi 1,56 milioni di euro (2,97 milioni di euro) rispetto alle organizzazioni che non hanno utilizzato queste tecnologie (4,53 milioni di euro) – il maggiore risparmio sui costi identificato nel report. Tuttavia, poiché quasi il 38% delle organizzazioni in Italia non ha ancora integrato l’AI e l’automazione nei propri sistemi di sicurezza informatica, le organizzazioni hanno ancora notevoli opportunità per aumentare la velocità di rilevamento e di risposta e di ridurre i costi delle violazioni.

Violazione dei dati in tutti gli ambienti – Quasi il 41% delle violazioni dei dati analizzati ha comportato la perdita di dati in più ambienti, tra cui cloud pubblico, cloud privato e on-premise, dimostrando che i cybercriminali sono stati in grado di compromettere più ambienti evitando il rilevamento. Le violazioni dei dati che hanno avuto un impatto su più ambienti hanno anche portato a costi di violazione più elevati (3,72 milioni di euro in media).

Il vantaggio di DevSecOps – Le organizzazioni di tutti i settori che hanno adottato in maniera significativa l’approccio DevSecOps hanno sostenuto un costo medio per violazione dei dati inferiore di 162.408 euro rispetto a quelle che l’hanno integrato in maniera limitata o nulla.