Cybercrime

Cybercrime: chiusi ‘l’Amazon delle droghe’ e più di 400 siti illegali

di Lorenzo Sorbini |

Silk Road 2.0, conosciuto come ‘l’Amazon delle droghe’, e altri 400 siti che vendevano illegalmente nel ‘deep web’ droga e armi sono stati chiusi e alcune persone sono state arrestate.

 

Silk Road 2.0, conosciuto come ‘l’Amazon delle droghe’, e altri 400 siti che vendevano illegalmente nel ‘deep web’ droga e armi sono stati chiusi e alcune persone sono state arrestate.

I siti operavano tramite Tor, un motore di ricerca che permette di navigare nei meandri più reconditi d’internet, impossibile da raggiungere con le funzioni tradizionali di Google.

L’operazione congiunta tra EC3 Europol ICE Homeland Security ha portato alla cattura di 17 persone tra cui Blake Benthall che si sospettava fosse l’uomo che si celava dietro il noto sito di commercio illegale Silk Road 2.0.

Sei di questi 17 arrestati sono di nazionalità inglese e di età che oscilla tra i 17 e 50 anni.

Troels Oerting, capo del Europol’s European cybercrime centre, definisce la ‘joint venture’ come “un giorno da ricordare, perché insieme si è riusciti ad eliminare delle infrastrutture criminali che alimentano un commercio illegale di dimensioni al di fuori dell’immaginabile”. “Non abbiamo solamente rimosso questi siti dall’open internet che usavano Tor come piattaforma ma abbiamo dato un segnale forte ai criminali che si credevano protetti in questo ambito”.

 

 

L’operazione

 

L’operazione ha anche portato al sequestro di un numero considerevole di Bitcoin che ammonta a 1 milione di dollari.

Non è la prima volta che Silk Road 2.0 finisce nelle maglie della giustizia. Il sito, conosciuto come ‘l’Amazon delle droghe’, era già stato chiuso l’anno scorso perché nodo cruciale di vendita e smercio di armi e droga. In seguito era stato riaperto in ottobre, riprendendo il commercio illegale contando sulla garanzia dell’anonimato che Tor gli garantiva.

Deep web

Secondo gli esperti, il lato oscuro d’internet, o per meglio dire la zona internet irraggiungibile attraverso i comuni motori di ricerca, è all’incirca 500 volte più grande del web dove navighiamo, e contiene più di 550 miliardi di documenti a fronte dei 2 miliardi usati da Google.

L’operazione si attesta come una delle pietre miliari per la lotta al cybercrime, fenomeno globale di dimensioni ancora sconosciute contro cui i governi si stanno finalmente mobilitando.