Il DPCM

Cyber incidenti e reti, all’esame del Senato il Regolamento da seguire in caso di danneggiamento o intrusione

di |

Arrivato alla Commissione Affari costituzionali, il testo delinea “le procedure da seguire in caso di danneggiamento o intrusione delle reti e dei sistemi informatici che raccolgono i dati di diversi comparti importanti della Pubblica Amministrazione e dei servizi ai cittadini”.

È all’esame della Commissione Affari costituzionali del Senato lo schema di dpcm che contiene il Regolamento sulle notifiche degli incidenti che hanno impatto su reti, sistemi informativi e servizi informatici.

Ne ha dato notizia la senatrice Maria Laura Mantovani, che è anche la relatrice del testo in Commissione, dal suo profilo LinkedIn.

La misura attua quanto previsto dal decreto legge 105 del 2019 che ha istituito il perimetro di sicurezza nazionale cibernetica ed è intervenuto sulla disciplina dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica”, ha postato la senatrice.

Il regolamento in questione, si legge ancora nel messaggio, delinea “le procedure da seguire in caso di danneggiamento o intrusione delle reti e dei sistemi informatici che raccolgono i dati di diversi comparti importanti della Pubblica Amministrazione e dei servizi ai cittadini”.

L’obiettivo – conclude il post – è approntare procedure di sicurezza efficienti e non farsi trovare impreparati in caso di incidenti”. 

Il perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, istituito con decreto legge (105/2019), ha l’obiettivo di “assicurare la sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici delle amministrazioni pubbliche, degli enti e degli operatori pubblici e privati aventi una sede nel territorio nazionale, da cui dipende l’esercizio di una funzione essenziale dello Stato o la prestazione di un servizio essenziale per il mantenimento di attività civili, sociali o economiche fondamentali per gli interessi dello Stato e dal cui malfunzionamento, interruzione, anche parziali, o dall’utilizzo improprio, possa derivare un pregiudizio per la sicurezza nazionale”, si legge nel dpcm varato dal Presidente del Consiglio.