Finestra sul mondo

Cuba si prepara a salutare l’era di Castro, L’incontro segreto tra il direttore della Cia Pompeo e Kim Jong-un, Brexit

di Agenzia Nova |

Poteri, economia, finanza e geopolitica nelle ultime 24 ore.

Finestra sul mondo è una rubrica quotidiana con le notizie internazionali di Agenzia Nova pubblicate in collaborazione con Key4biz. Poteri, economia, finanza, lette in chiave di interdipendenza con un occhio alla geopolitica. Per consultare i numeri precedenti, clicca qui.

Cuba si prepara a salutare l’era di Castro

18 apr 10:45 – (Agenzia Nova) – Per la prima volta in quasi sei decenni, il capo di Stato cubano non si chiamera’ Castro. Esordisce cosi’ l’articolo pubblicato dal quotidiano “La Vanguardia” dedicato a Cuba, dove e’ giunto al termine l’ultimo mandato presidenziale di Raul Castro. L’apertura della IX legislatura iniziera’ oggi con una sessione storica che durera’ due giorni. Previsto per oggi anche l’incontro nel nuovo Parlamento di Cuba, noto anche come Assemblea Nazionale, ultimo passo del processo elettorale che si concludera’, se non ci saranno sorprese, con l’elezione dell’attuale vice presidente Miguel Diaz-Canel, favorito per la successione ai fratelli Castro. L’atto di costituzione dell’Assemblea nazionale iniziera’ dalle ore 9.00 del mattino, ora locale, presso l’Avana Convention Center, e il Parlamento sara’ formato dai 605 deputati eletti nelle elezioni dell’11 marzo. Il quotidiano spagnolo “El Pais” aggiunge come anche la comunita’ cubana di Miami, capitale della diaspora cubana, sia in attesa della fine del mandato di Raul Castro e del prevedibile arrivo di Diaz-Canel. Negli Stati Uniti vivono 1,7 milioni di cubani o discendenti di cubani, 1,2 milioni concentrati in Florida e circa un milione nella metropoli di Miami.

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Sanita’, l’esempio italiano spinge alla cautela sul nuovo piano farmaceutico dell’amministrazione Trump

18 apr 10:45 – (Agenzia Nova) – L’amministrazione del presidente Usa Donald Trump sta cercando di introdurre contratti che leghino il costo dei farmaci alla loro efficacia, con l’obiettivo di contenere la spesa sanitaria del paese. In Italia, scrive il quotidiano “Wall Street Journal”, ha adottato questo approccio da anni, senza ottenere pero’ un abbassamento dei costi. Una serie di aziende farmaceutiche, in risposta alle critiche sui prezzi alti applicati negli Stati Uniti, ha deciso di condizionare il prezzo di alcuni dei loro trattamenti all’efficacia sui pazienti, secondo il modello dei cosiddetti “outcomes-based contracts” (“contratti in base ai risultati”). La nuova formula, che viene applicata tramite un rimborso ai titolari di assicurazioni per i trattamenti rivelatisi inefficaci, e’ promossa dalle industrie del settore perche’, dicono, consente di abbassare i costi della sanita’ senza un taglio orizzontale dei prezzi. L’amministrazione Trump ha redatto un ordine esecutivo per imporre ai programmi sanitari federali di usufruire di questi contratti. In Italia sono in uso da oltre dieci anni con case farmaceutiche come Novartis, GlaxoSmithKline e AstraZeneca, ma le autorita’ segnalano scarsi benefici, offrendo cosi’ un monito al piu’ ampio mercato statunitense. Tra le criticita’, la diversita’ di vedute tra le autorita’ e le case farmaceutiche sulla valutazione di un trattamento inefficace e le difficolta’ nel monitorare i trattamenti. In Italia, spetta ai medici chiedere il rimborso per l’inefficacia di un farmaco, ma non ricevono alcun incentivo economico per farlo. Attualmente sono circa 50 i contratti stipulati dall’Italia con diverse case farmaceutiche, ma i dati mostrano che solo una piccola percentuale viene rimborsata al paese, meno dell’1 per cento della spesa farmaceutica totale tra il 2013 e il 2016.

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Usa-Corea del Nord, il direttore della Cia Mike Pompeo ha incontrato segretamente Kim Jong-un

18 apr 10:45 – (Agenzia Nova) – Uno dei piu’ stretti collaboratori del presidente Usa Donald Trump, il direttore della Central Intelligence Agency e segretario di Stato in pectore, Mike Pompeo, ha recentemente compiuto un viaggio segreto in Corea del Nord, dove ha incontrato il leader di quel paese, Kim Jong-un, in vista dello storico incontro tra i leader del due paesi. Lo hanno riferito fonti anonime del governo Usa citate per prima dalla “Washington Post”, secondo cui la visita di Pompeo in Corea del Nord e’ avvenuta nel fine settimana di Pasqua, ed e’ servita a concordare alcuni dei termini fondamentali dell’incontro tra Trump e Kim, in programma entro l’inizio di giugno. Se confermato, l’incontro tra Pompeo e Kim farebbe del direttore della Cia il funzionario di piu’ alto livello ad aver incontrato il leader nordcoreano sino ad oggi. L’incontro rappresenterebbe anche il contatto di piu’ alto profilo tra i due paesi dal 2000, quando l’allora segretario di Stato Usa Madeleine Albright incontru’ il padre di Kim, Kim Jong-il. La Casa Bianca e la Cina hanno rifiutato di commentare l’indiscrezione; la portavoce del presidente Trump, Sarah H. Sanders, ha ricordato che “questa amministrazione non fornisce commenti in merito ai viaggi del direttore della Cia”. Una conferma indiretta, pero’, e’ giunta ieri dallo stesso Trump, che durante una conferenza stampa congiunta con il premier giapponese, Shinzo Abe, il presidente ha infatti affermato che gli Stati Uniti sono in contatto diretto con la Corea del Nord “a livelli molto alti” per negoziare il vertice tra lui e il leader Kim Jong Un. “Credo che questo aiutera’ la buona volonta’ – ha aggiunto Trump – cose buone stanno accadendo. Vedremo cosa succede, (…) perche’ alla fine e’ il risultato finale che conta, non il fatto che stiamo preparando un incontro o che avremo un incontro”.

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Catalogna, l’arrocco di Puigdemont divide Junts per Catalunya

18 apr 10:45 – (Agenzia Nova) – La sensazione di stallo politico sta creando, con il passare del tempo, due differenti correnti all’interno del partito di Carles Puigdemont, Junts per Catalunya (JxCat), che chiede di trovare una soluzione politica realistica prima del prossimo 22 maggio, termine ultimo per la formazione del nuovo governo catalano. Ne parla il quotidiano “La Vanguardia” che aggiunge come anche i Repubblicani iniziano a guardare con risentimento ai movimenti di Puigdemont. Gli esponenti dell’Erc, il partito della Sinistra repubblicana di Catalogna, avevano infatti dato per scontato che la Corte Suprema avrebbe impedito l’investitura di Jordi Sa’nchez e che, a quel tempo, JxCat avrebbe proposto un altro nome. Ma questi piani sono stati alterati dallo status giuridico di Puigdemont in Germania. La battuta d’arresto giudiziaria tedesca alla Corte suprema spagnola ha dato ulteriore forza ai sostenitori di Puigdemont all’interno di JxCat e il successo della manifestazione di domenica scorsa ha anche ulteriormente risollevato lo spirito degli indipendentisti. L’Erc insiste inoltre sulla necessita’ di avere un governo il piu’ presto possibile e sulla convenienza di cercare una investitura attraverso la riforma della Legge della Presidenza, ma avvertono: “Il paese non consentira’ che l’attuale situazione duri a lungo”.

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Brexit, la vicenda degli antichi immigrati caraibici preoccupa l’Ue sul futuro dei propri cittadini in Gran Bretagna

18 apr 10:45 – (Agenzia Nova) – La vicenda degli immigrati caraibici arrivati 50 anni fa in Gran Bretagna con la nave “Empire Windrush” e che hanno visto minacciato il loro diritto a rimanere del paese preoccupa l’Unione Europea, che teme per il futuro dei cittadini comunitari dopo la Brexit: lo scrive il quotidiano conservatore britannico “The Telegraph” in apertura della sua prima pagina di oggi mercoledi’ 18 aprile. Il giornale in particolare riferisce l’allarme lanciato da Guy Verhofstadt, il presidente della commissione Brexit del Parlamento europeo, per il timore che dopo il divorzio dall’Ue i cittadini comunitari che attualmente vivono e lavorano in Gran Bretagna possano essere trattati come e’ accaduto agli antichi immigrati caraibici, ai quali negli ultimi tempi e’ stato negato l’accesso alle cure del servizio sanitario nazionale (Nhs), che hanno perso il lavoro e che sono stati minacciati di deportazione nei loro paesi di origine perche’, cinquant’anni dopo, non sono piu’ in grado di dimostrare di avere il diritto legale di risiedere nel paese: parlando con il “Telegraph”, Verhofstadt ha chiesto all’Home Office (il ministero dell’Interno britannico, ndr) di salvaguardare le garanzie dei cittadini Ue quando in Gran Bretagna entreranno in vigore le nuove regole di immigrazione post-Brexit. La vicenda della “generazione Windrush”, gli antichi immigrati e le migliaia di loro discendenti, nei giorni scorsi aveva rischiato anche di rovinare il clima del vertice dei capi di Stato e di governo dei paesi del Commonwealth, che si e’ aperto a Londra lunedi’, 16 aprile, e sul quale il governo britannico conta molto per stringere nuovi accordi con paesi extra-europei dopo la Brexit: all’ultimo momento ha rimediato la ministra dell’Interno, Amber Rudd, che gia’ lunedi’ ha espresso le sue scuse ufficiali agli ospiti dei paesi dell’ex impero britannico. Quelle stesse scuse sono state espresse ieri anche dalla premier britannica Theresa May, che alla fine si e’ acconciata a ricevure dodici leader di Paesi caraibici: a loro la May ha assicurato che l’intera vicenda sara’ risolta nel giro di poche settimane e che nessuno degli immigrati coinvolti sara’ espulso dalla Gran Bretagna. Le scuse e le rassicurazioni tuttavia non hanno ancora placato le polemiche che impazzano sulle linee-guida applicate dal ministero dell’Interno, accusato di “insensibilita’” e di aver inasprito l’atteggiamento nei confronti degli immigrati da paesi extra-europei dopo che il governo britannico ha dovuto cedere alle richieste dell’Unione Europea sulla libera circolazione dei cittadini Ue nel Regno Unito anche dopo la Brexit. L’intera incresciosa vicenda, commenta il “Telegraph”, non e’ un buon viatico ne’ per il rafforzamento dei rapporti con i paesi del suo ex impero, soprattutto commerciali, di cui la Gran Bretagna avra’ enorme bisogno dopo il divorzio dall’Ue; e neppure per indurre fiducia nei vertici dell’Unione Europea su come evolveranno in futuro i rapporti con la Gran Bretagna dopo la Brexit.

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Francia, il progetto di riforma delle ferrovie approvato dall’Assemblea Nazionale

18 apr 10:45 – (Agenzia Nova) – Ieri il progetto di legge sulla riforma delle ferrovie francesi e’ stato votato dall’Assemblea Nazionale con 454 voti favorevoli, 80 contrari e 29 astenuti. “Les Echos” indica che si tratta di una “prima tappa legislativa”. “Le Figaro” sottolinea che l’adozione del testo e’ avvenuta grazie all’ampio sostegno dato dai deputati Repubblicani. Il testo presentato include 28 articoli e riguarda principalmente l’apertura alla concorrenza della Sncf, l’azienda delle ferrovie nazionali. Nel dicembre del 2020 tocchera’ ai treni ad alta velocita’ (Tgv), mentre per i treni regionali il processo sara’ graduale, dal 2019 al 2023. Sugli altri punti, il testo appare molto “succinto” visto che mancano alcuni elementi. Tra questi, c’e’ quello riguardante il trasferimento del personale verso un nuovo eventuale operatore. “Le concertazioni su questo punto proseguono” ha fatto sapere il governo. Incertezze anche sulla governance, con la trasformazione della Sncf da stabilimento pubblico a societa’ nazionale a capitali pubblici. I contorni del disegno di legge verranno precisati il mese prossimo in Senato. Dal canto loro, i sindacati parlano di “passaggio di forza”, mentre continuano gli scioperi in programma.

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Germania, i rifugiati vendono la loro identita’ per denaro

18 apr 10:45 – (Agenzia Nova) – I rifugiati trasformano i loro documenti tedeschi in denaro su Internet. Le autorita’ sono in gran parte impotenti davanti a questi casi di compravendita di permessi d’asilo, passaporti e tessere sanitarie. Questo accade soprattutto fra quanti rientrano in Siria. Su Facebook ci sono gruppi in cui fornitori e clienti si incontrano, e di solito negoziano in arabo. “Garage per la migrazione di ritorno” e’ il nome di un gruppo, “Occidentalizzazione siriana” e’ un altro. “Se hai un passaporto da vendere, per favore scrivimi privatamente”, scrive un utente. Altrove un potenziale venditore dice di essere arrivato in Turchia quattro giorni prima: “Ho un permesso di soggiorno per tre anni, con un passaporto e una carta Aok (tessera sanitaria)” Il pacchetto di documenti tedeschi e’ ottenibile per una cifra contenuta: 1.000 dollari, a patto che l’acquirente e il titolare dei documenti si somiglino. Le autorita’ di sicurezza tedesche sono a conoscenza del fenomeno da qualche tempo. Un’analisi riservata della polizia federale, riportata dal settimanale “DerSpiegel”, rileva che i documenti di viaggio tedeschi sono offerti in vendita sui social media”. Questi sono di solito documenti di “richiedenti asilo riconosciuti”. Il fenomeno coincide con una impennata, a partire dal 2016, delle denunce di smarrimento dei documenti presentate dai rifugiati siriani nelle ambasciate degli Stati della Ue in Turchia. Si ritiene che “i documenti di viaggio siano stati venduti o altrimenti trasmessi”. Gli acquirenti sono perlopiu’ altri siriani che vogliono fuggire in Germania. Gli scambi avverrebbero soprattutto in Grecia, secondo la polizia, che ritiene che tale traffico sia aumentato del 22 per cento lo scorso anno. Una volta arrivati in Turchia, molti dei venditori fanno domanda di sostituzione dei documenti presso i consolati tedeschi per tornare a loro volta in Germania o per proseguire il viaggio verso la Siria. Secondo il ministero federale dell’interno, la polizia federale ha rilevato 554 casi l’anno scorso (460 nel 2016), in cui sono stati utilizzati documenti autentici per l’ingresso non autorizzato in Germania. Di questi, 100 provenivano dalla Germania, 99 dall’Italia e 52 dalla Francia, seguiti da Svezia, Grecia e Belgio. Secondo il settimanale tedesco i rappresentanti degli Stati Schengen e l’Agenzia europea per la protezione delle frontiere Frontex si sono incontrati nell’ottobre 2017 in un consolato generale tedesco in Turchia. Quasi tutti i partecipanti hanno avuto esperienze simili. Secondo l’Europol, e’ in costante aumento l’utilizzo di documenti falsificati o acquistati illegalmente anche negli aeroporti. La polizia federale tedesca ha inviato funzionari di supporto della polizia di frontiera agli aeroporti di Atene e Salonicco per impedire l’ingresso illegale in Germania. Non sempre riescono a bloccare questi traffici, e le autorita’ hanno verificato anche alcuni casi di ingressi di terroristi nel paese proprio grazie a questi metodi. La Protezione della Costituzione mira a chiarire, in un certo numero di casi, le vere identita’ di coloro che hanno usato documenti di altri rifugiati. I detective hanno riscontrato l’utilizzo di tale escamotage anche fra i membri della estrema destra del gruppo terroristico “nazionalsocialista Underground” (Nsu). Per anni i neo-nazisti “sommersi” vivevano indisturbati nella Germania orientale. Secondo le informazioni fornite dal Ministero dei Rifugiati di Dusseldorf, i dipendenti pubblici prendono le impronte digitali dei richiedenti asilo durante il loro primo contatto con le autorita’. Tuttavia solo quando vengono richiesti nuovi documenti sono necessarie nuove impronte digitali. Solo allora i funzionari delle autorita’ per l’immigrazione avrebbero l’opportunita’, dice il ministero dell’Interno a Berlino, di confrontare le foto del passaporto nei documenti con le persone di fronte ai loro banchi. Il presidente della Commissione parlamentare per il controllo del Bundestag, il cristiano democratico Armin Schuster (Cdu) ha dichiarato a “Der Spiegel”: “Ogni rifugiato che partecipa a un commercio di passaporti, ha rinunciato al suo diritto di soggiorno”, sottolineando che in questo caso il procedimento di rimpatrio forzato deve “assumere una forma accelerata”. Secondo l’analisi della polizia federale questi episodi non hanno quasi mai conseguenze legali per le persone coinvolte.

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Gli economisti prevedono un rialzo dei tassi della Bce solo a Natale 2019

18 apr 10:45 – (Agenzia Nova) – Secondo gli economisti, la Banca centrale europea (Bce) alzera’ il suo tasso di interesse chiave per la prima volta nel secondo trimestre del 2019. Secondo un sondaggio dell’agenzia stampa “Reuters”, la maggior parte degli esperti finanziari si aspetta che gli eurodeputati aumenteranno il loro tasso di deposito a -0,25 per cento, dall’attuale -0,40 per cento. La “Reuters” ha intervistato oltre un centinaio di economisti dal 6 al 16 aprile. Attualmente il tasso e’ al minimo storico dello zero per cento e il prossimo incontro al riguardo e’ previsto a Francoforte per il 26 aprile. La Bce ha eliminato l’opzione di espandere ancora una volta i suoi acquisti di obbligazioni da miliardi di dollari. E’ attualmente previsto in borsa che la Bce interrompera’ gli acquisti entro la fine di quest’anno. Finora, i cani da guardia dell’euro stanno solo suggerendo aumenti dei tassi d’interesse a lungo termine dopo le controverse transazioni, specialmente in Germania.

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Ue, il discorso del presidente francese Macron contro i nazionalismi in Europa

18 apr 10:45 – (Agenzia Nova) – Ieri il presidente francese, Emmanuel Macron, ha tenuto un atteso discorso al Parlamento europeo di Strasburgo. “Les Echos” sottolinea che il leader francese ha proposto “piu’ Europa per contrastare il nazionalismo”. Il quotidiano economico parla di un atteggiamento “combattivo”. “Non cedero’ a nessuna fascinazione per i regimi autoritari” ha detto Macron, secondo il quale e’ necessario dare un “progetto” ai “popoli d’Europa”. “Le Figaro” scrive che per il presidente l’obiettivo e’ quello di avere il sostegno degli eurodeputati “nel suo difficile dialogo con la Germania”. Correndo il rischio di far irritare la cancelliera tedesca Angela Merkel, Macron ha ricordato il suo progetto riguardante un budget della zona euro, insieme a una rappresentanza parlamentare. Dal canto suo, la Merkel poche ore dopo si e’ impegnata per un accordo con la Francia. Due le critiche emerse nel corso della giornata. Diversi responsabili di partiti politici l’hanno messo in guardia contro un dialogo troppo esclusivo con la Germania. A questo si aggiunge l’intervento del tedesco Manfred Weber, responsabile de gruppo socialista, che ha chiesto di far rispettare “le scelte del Parlamento europeo”. Resta in sospesa la questione delle alleanze elettorali che Macron vorra’ stringere per le prossime elezioni europee.

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La tendenza politica rallenta gli sforzi dei paesi europei per la riduzione del debito pubblico

18 apr 10:45 – (Agenzia Nova) – I paesi dell’Unione europea sono ancora alle prese con la necessita’ di ridurre il livello del proprio debito statale, in un momento in cui invece in Europa sta calando la volonta’ politica di attuare significative riforme fiscali e della spesa pubblica: l’allarme e’ stato lanciato ieri mercoledi’ 17 aprile dall’agenzia di rating Ficth e ripreso dal quotidiano economico britannico “The Financial Times”. Benche’, come nota il giornale, sei paesi europei recentemente abbiano visto il proprio rating migliorato da Fitch ed a nessuno il rating sia stato peggiorato, secondo la nota diffusa dall’agenzia la valutazione dei titoli pubblici della regione europea resta molto vulnerabile al rapporto con il Prodotto interno lordo (Pil) di ciascun paese: secondo Fitch, infatti, “e’ molto difficile prevedere che l’attuale tendenza al miglioramento delle valutazioni possa essere sostenuta in assenza di una maggiore riduzione del peso del debito pubblico”. Certo, prosegue la nota dell’agenzia di rating, “le migliorate previsioni per il debito statale dei paesi dell’eurozona per il 2018 ed il 2019 aiutera’ nel breve periodo la sostenibilita’ dei tassi di interesse dei titoli”; ma allo stesso tempo il rallentamento della crescita economica ed il prevedibile aumento dei tassi di interesse a medio termine rappresenteranno “una sfida per i paesi piu’ indebitati”. Fitch punta il dito in particolare su Grecia ed Italia: la prima perche’ si prepara ad abbandonare nel prossimo mese di agosto il programma di aggiustamento dei conti impostogli dal Fondo monetario internazionale; e la seconda a causa della forte avanzata dei partiti populisti ed euroscettici registrata nelle recenti elezioni del 4 marzo scorso. Di conseguenza, afferma l’agenzia di rating, proprio in questi due paesi saranno richiesti “ulteriori sforzi per porre la dinamica del debito pubblico in una decisa traiettoria discendente”; anche se, nota Fitch, “adottare politiche fiscali piu’ rigide puo’ risultare difficile a causa del supporto politico che sta svanendo per le riforme strutturali”, un po’ in tutti i paesi dell’Europa Occidentale. Il “Financial Times” ricorda poi come l’Organizzazione per la cooperazione allo sviluppo economico (Ocse) all’inizio di quest’anno abbia avvertito che la tendenza all’aumento del debito statale dei paesi sviluppati pone “una sfida significativa” ai bilanci pubblici nel prossimo periodo, che vedra’ una risalita globale dei tassi di interesse: finora i bassi tassi hanno aiutato i governi a sostenere alti livelli di deficit; ma secondo l’Ocse questa “situazione relativamente favorevole” ai titoli sovrani “potrebbe non essere una caratteristica permanente dei mercati finanziari”.

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