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CSI Piemonte-Nazioni Unite, accordo per il ‘Sistema delle conoscenze ambientali’

Un aiuto per la tutela ambientale a partire dalla prevenzione delle criticità e il controllo del territorio: il CSI Piemonte ha firmato un accordo di collaborazione con il Programma delle Nazioni unite per l’Ambiente mettendo a disposizione di cinque Paesi europei il Sistema delle Conoscenze Ambientali, la piattaforma informatica realizzata nel 2015 per la Regione Piemonte.

Il progetto avrà durata di 18 mesi e prevede l’offerta ai tecnici ministeriali di Albania, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia, di attività di formazione, assistenza tecnica e supporto metodologico per l’utilizzo e la personalizzazione del software sviluppato da CSI.

L’Accordo di collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente – ha spiegato in una nota Pietro Pacini, Direttore Generale del CSI Piemonte – dimostra quanto il CSI sia un soggetto altamente innovativo e di riferimento capace di trasferire anche all’estero le proprie esperienze e competenze. In linea con il nostro Piano di Attività 2019 vogliamo intensificare queste attività per una crescita del Consorzio anche sul mercato internazionale, dove si prevedono ulteriori interessanti progettualità da sviluppare attraverso la ricerca di alleanze e partnership con soggetti pubblici e privati”.

Il Sistema delle Conoscenze Ambientali, spiegano dal CSI Piemonte, è una soluzione che permette di migliorare la pianificazione ambientale, gestendo una serie di informazioni relative ad esempio a siti contaminati, aziende sottoposte alla Direttiva Seveso o derivazioni idriche presenti sul territorio.

La piattaforma “consente di dematerializzare i documenti e unificare i dati a disposizione per avere una conoscenza completa del territorio, offrendo diversi livelli di accessibilità e visibilità delle informazioni a vantaggio di pubbliche amministrazioni, imprese e cittadini” e allo stesso tempo “permette di effettuare ricerche su base alfanumerica per arrivare alla localizzazione geografica dei dati, capendo ad esempio dove sono localizzate sul territorio le aziende che nelle loro produzioni presentano un rilascio di materiale inquinante superiore a una certa soglia”.

CSI ha già esportato le sue soluzioni tecnologiche anche all’estero, come ad esempio in Croazia, dove, grazie a un gemellaggio amministrativo finanziato dall’Unione europea, di cui è partner anche il Ministero dell’Ambiente italiano, ha già messo a disposizione il Sistema delle Conoscenze Ambientali, che permette alla Pubblica Amministrazione croata di sapere quali sono le aziende più a rischio per lavorazioni e produzione, e come sono attrezzate per rispondere a eventuali stati di emergenza che possano mettere a rischio la collettività.

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