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Crowd4Fund. ‘Rivoluzione digitale per la TV, startup italiane lo dimostrano’. Intervista a Fabrizio Viscardi (Impact eMedia)

Si sente e si legge spesso che la TV, anzi il “broadcasting” tradizionale, sia in fase di declino per effetto della diversa e più flessibile capacità distributiva introdotta dalle piattaforme digitali e dai social network.

In realtà, la “rivoluzione digitale” ha modificato la modalità di fruizione di contenuti, introducendo quella on demand (prima impossibile), ma non ha soppiantato i palinsesti e cioè l’offerta curata editorialmente. Anzi, il pubblico ha sempre più fame di contenuti di qualità, di cui vuole fruire sia “on demand” che in base a proposte editoriali pre-confezionate.

L’innovazione digitale sta infatti muovendosi non più verso la creazione di canali alternativi di fruizione, ma verso la facilitazione della generazione e della distribuzione di contenuti di qualità. Come dimostrano alcune startup italiane che hanno in corso campagne di equity crowdfunding per finanziare la propria crescita. Alcuni esempi? Impact eMedia, una rivoluzionaria agenzia media “local-to-global”; Smiling Video, una nuova piattaforma web per la pubblicazione e distribuzione di video di qualità su siti web; LittleSea, che offre un servizio Saas per realizzare un alto numero di video, inserendo dati aziendali (testi, immagini, video) anche in modo automatico.

Abbiamo intervistato il co-founder di una di esse, Fabrizio Viscardi, direttore marketing di Impact eMedia che, con la piattaforma Index Media Exchange, intende rivoluzionare le modalità con cui vengono distribuiti i contenuti professionali di qualità ai broadcaster (DTT, Satellite, Web e OTT) di tutto il mondo.

Impact eMedia ha ora in corso una campagna di equity crowdfunding con l’obiettivo di trovare nuovi soci, anche con un investimento minimo di €1.000, per finanziarne il lancio.

Fabio Allegreni. Ci può spiegare in cosa consiste il progetto Index Media Exchange che la vostra società sta realizzando?

 

Fabrizio Viscardi. Certamente. In estrema sintesi, INDEX Media Exchange è un nuovo modello di agenzia media “local-to-global” e cioè una piattaforma tecnologica che mette in contatto la domanda internazionale – broadcaster di tutto il mondo – con l’offerta di contenuti, realizzati con standard qualitativi professionali da operatori locali, come case di produzione, video-producer e uffici stampa di piccole, medie e grandi aziende.

Fabio Allegreni. Non sembra qualcosa di particolarmente innovativo, in fondo sembra un marketplace di contenuti video. In che cosa consiste la vera innovazione?

 

Fabrizio Viscardi. La tecnologia è solo un mezzo abilitante. La vera innovazione è il modello distributivo. Massimo Mazzanti (CEO e co-fondatore di Impcat eMedia, NdR) ed io, grazie a più di trent’anni di esperienza nella creazione, consulenza e gestione di mezzi e canali televisivi, ci siamo resi conto che esiste un vuoto nel mercato internazionale dei materiali video professionali.

Dal lato della domanda, infatti, migliaia di televisioni e le moltissime nuove web tv che continuano a nascere in tutto mondo, per alimentare i propri palinsesti con contenuti internazionali, spesso utilizzano, per mancanza di budget, materiali di repertorio di media o bassa qualità, anche scaricati dai social network o sono costrette ad acquistare materiali video da pochissime agenzie media globali, che, però, richiedono abbonamenti estremamente costosi.

Dal lato offerta, per chi produce contenuti video – case di produzione, video maker, uffici stampa delle aziende, video reporter, gli stessi editori locali – la possibilità di distribuire il proprio materiale a livello internazionale tramite queste grandi agenzie è spesso impraticabile.

La conseguenza è che i materiali video diffusi a livello internazionale sono limitati e standardizzati.

Noi contrapponiamo a questa modalità distributiva tradizionale, “global to local”, una modalità distributiva opposta, “local-to-global”, che consenta cioè alla domanda globale di accedere a grandi quantità di materiali video di alta qualità prodotti localmente ed a basso costo.

Fabio Allegreni. Esiste un’offerta potenziale di materiale video, prodotto localmente, così elevata?

 

Fabrizio Viscardi. In ogni Paese, inclusa l’Italia, case di produzione, video maker e uffici stampa producono ogni anno migliaia di materiali video di alta qualità realizzati per essere diffusi a livello locale. Molti di essi, invece, potrebbero essere fruiti da Tv di tutto il mondo.

Ad oggi, tuttavia, non esiste una vetrina professionale per questo tipo di intermediazione, che consenta cioè di acquistare materiali video professionali a basso costo e, contemporaneamente, in grado di garantire la certezza del diritto di utilizzo. Questa è la fetta di mercato in cui si inserisce INDEX.

Fabio Allegreni. Può spiegarci meglio come funziona la vostra piattaforma, quali vantaggi ci saranno per l’offerta e quali per la domanda?

 

Fabrizio Viscardi. Il modello di business di INDEX è strutturato per massimizzare la diffusione di materiali video per chi li produce e minimizzarne i costi per chi li utilizza. L’offerta, i Content Provider locali, possono caricare su INDEX gratuitamente il proprio “girato” e metterlo in vendita a prezzi molto bassi, €50 per ogni utilizzo. Oppure, se il content provider è per esempio l’ufficio media di una PMI che ha realizzato un video per illustrare una sua eccellenza o un prodotto particolarmente interessante per i mercati esteri, può decidere di caricarla sulla nostra piattaforma mettendola a disposizione gratis. In tal caso ci corrisponderà solo €30 euro per ogni download effettuato.

Dall’altre parte, la domanda, Televisioni e web Tv nel mondo, cercando direttamente sulla piattaforma o sulla base di indicazioni fornite da noi su specifica richiesta, potranno accedere a materiali video di alta qualità, prodotti direttamente dalle fonti. Spendendo solo 50 euro, o addirittura gratis, potranno utilizzare materiali video realizzati professionalmente, di cui altrimenti non avrebbero nemmeno conosciuto l’esistenza. Potranno così creare servizi, magazine, programmi originali e più approfonditi rispetto ai propri concorrenti, e fornire alla propria audience un’offerta migliore e non standardizzata.

Fabio Allegreni. Mi sembra di capire che partirete dall’Italia come utenti-fornitori di contenuti, mentre aggregherete broadcaster di tutto il mondo come utenti-utilizzatori dei contenuti. Index può essere allora considerata anche come un potenziale “ambasciatore” dell’italianità all’estero?

Fabrizio Viscardi. Siamo convinti che sia proprio così. Le prime tipologie di materiali accolte sulla piattaforma saranno relative alle eccellenze italiane: ambiente, wine & food, energia, innovazione, turismo, arte, finanza, sostenibilità e responsabilità sociale d’impresa.

Oltre a un’opportunità per i singoli operatori, si tratta di una grande opportunità per il sistema-Italia. I video-giornalisti e le case di produzione che hanno già prodotto materiale diffuso da broadcaster italiani (locali o nazionali) potranno metterlo ulteriormente a reddito vendendolo ai broadcaster di tutto il mondo.

Ma, soprattutto, le PMI italiane (oltre alle grandi, naturalmente) hanno per la prima volta a disposizione una piattaforma attraverso la quale il materiale video realizzato per parlare di un nuovo prodotto o servizio, di un evento che le vede protagoniste, o dei successi raggiunti, potrà essere diffuso in tutto il mondo, a costi quasi irrisori.

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