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Crowd4Fund. ‘Con Infinity per il crowdfunding di web series italiane’. Intervista a Fabio Simonelli (Eppela)

Fabio Simonelli Eppela

Grazie a fenomeni come Netflix, Apple tv et similia, la fruizione di prodotti cinematografici e televisivi si sta spostando sempre di più sul web. Mediaset segue questo trend con Infinity, servizio di video streaming on demand con un catalogo di oltre 6000 film, serie tv e cartoni animati anche in Super HD e in lingua originale.

Ora, in partnership con la piattaforma italiana di reward crowdfunding Eppela, ha lanciato l’iniziativa Crowdemand, con l’obiettivo di stimolare la creatività e individuare nuove produzioni originali “dal basso” (open innovation).

Infinity ricercherà così nuovi progetti per produzione di filmati e web series e li co-finanzierà con il “crowd”, offrendo fino al 50% dell’obiettivo di raccolta, se la campagna raggiungerà almeno il primo 50%.

Per approfondire questa dirompente novità nel panorama italiano, abbiamo interpellato Fabio Simonelli, project leader e azionista di Eppela, che avevamo già avuto il piacere di conoscere in questa rubrica a proposito dell’uso del crowdfunding come leva di marketing.

Fabio Allegreni. Eppela sta spingendo molto sulle partnership con grandi aziende con un modello che unisce a monte la selezione di iniziative e, a valle, il co-finanziamento, previa validazione del “crowd”. Qual è in questi casi l’obiettivo principale per i vostri partner, brand equity, open innovation, testare nuove modalità di comunicazione…?

 

Fabio Simonelli. L’obiettivo è molteplice. Tutti i punti citati sono validi ed efficaci nello sviluppo di un progetto di Brand partnership. Aggiungerei che con il modello del mentorship, le aziende possono anche testare il mercato su prodotti di loro potenziale interesse.

Fabio Allegreni. L’ultima partnership è con Infinity del gruppo Mediaset. Di cosa si tratta?

 

Fabio Simonelli. Riteniamo che l’ambito cinema/web series e produzioni indipendenti rappresenti per l’Italia e per il crowdfunding un’area necessaria di sviluppo troppo poco valorizzata. Lanciare con Infinity, la TV on demand del gruppo Mediaset, un’operazione “All Italians” significa partire con una marcia in più per valorizzare questo mercato e dare opportunità a tutti quei produttori/creativi/youtuber che oggi hanno voglia di mettersi alla prova.

Fabio Allegreni. La partecipazione di Infinity a questa iniziativa è un frutto sporadico o è dettata da una strategia specifica che potrebbe essere estesa a tutto il gruppo Mediaset?

 

Fabio Simonelli. Cominciamo con un progetto che ci vede lavorare a fianco di un grande Brand, quale è Infinity, che ci dà la possibilità di affrontare l’ambito cinematografico da protagonisti. Vedremo con il tempo come implementare questa partnership con altre opportunità di collaborazione con il gruppo Mediaset.

Fabio Allegreni.  I numeri del crowdfunding in Italia sono in grande crescita, ma sembrano essere molto limitati rispetto agli altri paesi europei. E’ un problema di scarsa conoscenza del mezzo o più strutturale, di scarsa predisposizione degli Italiani?

 

Fabio Simonelli. Credo che si tratti di un problema di conoscenza del mezzo. Il crowdfunding oggi è conosciuto solo dal 4% degli italiani. Finché continueremo a raccontarcela tra esperti…il movimento rimarrà ridotto in termini di sviluppo. Sono le operazioni come “Crowdemand” con Infinity che possono permettere la crescita della conoscenza della potenzialità del crowdfunding verso la popolazione internet (e non).

Fabio Allegreni.  Quali sono i prossimi traguardi strategici che si pone Eppela e come intende raggiungerli?

Fabio Simonelli. Abbiamo in cantiere numerose attività che svilupperanno opportunità per la rete. Oggi per Eppela crescere strategicamente significa creare ulteriore valore per chi ha idee ma manca della parte finanziaria per realizzare il proprio progetto. Il modello del cofinanziamento con i Brand sta aprendo una nuova finestra importante sia con le PA che con le fondazioni bancarie, che hanno iniziato a valutare la modalità del crowdfunding per l’erogazione dei fondi sul territorio.

Il sostegno alle associazioni, alle no profit, non verrà più garantito ex ante, ma ex post una volta che il progetto o l’iniziativa avrà dimostrato di valore per il territorio stesso. Un modo per “garantire” alle Fondazioni Bancarie un limitato rischio rispetto all’enorme ammontare di risorse economiche dedicate al territorio che spesso rischiano di essere volatilizzate o comunque mal utilizzate.

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