Nota diplomatica

Crimini e processi “spaziali”

di James Hansen |

Se sulla stazione spaziale internazionale la situazione degenera e ci scappa il morto, quale paese dovrebbe processare e condannare gli eventuali colpevoli?

La International Space Stationl’ISS, qui sopra in orbita attorno al globo, è un progetto congiunto tra cinque diverse agenzie spaziali: la statunitense NASA, la russa RKA, l’europea ESA, la giapponese JAXA e la canadese CSA-ASC. È un magnifico esempio di collaborazione e armonia internazionali, ma poniamo dovesse nascere una zuffa durante una partita di Monopoli. Gli americani fanno a pugni con i russi, i giapponesi si difendono a colpi di judo, altri si armano con gli estintori strappati dalle pareti. La situazione degenera e ci scappa il morto. Quale paese dovrebbe processare e condannare gli eventuali colpevoli?

James Hansen

In teoria—e solo per quanto riguarda l’ISS—la circostanza è stata contemplata ed, entro certi limiti, risolta dal punto di vista legale. L’accordo internazionale per l’operatività della stazione prevede essenzialmente che ogni nazione processi ‘il suo’, perciò che ogni astronauta sulla ISS sia sotto la giurisdizione legale del proprio paese.

Com’è probabilmente evidente, si tratta più di un’espressione di buona volontà che di una soluzione reale, applicabile a fatti criminali complessi. Si direbbe che gli estensori dell’accordo, in cuor loro, abbiano ritenuto che gli astronauti mandati sull’ISS, essendo altamente selezionati, si sarebbero comportati come angioletti, escludendo a priori comportamenti criminosi.

Poi, naturalmente, nel 2019, il crimine sulla stazione c’è stato—o meglio, ci sarebbe stato. L’astronauta americana Anne McClain è stata accusata dalla moglie separata sulla Terra di ‘furto d’identità’ per aver tentato di accedere ai conti bancari utilizzando abusivamente dallo spazio l’identità e password dell’ex. Il caso era semplificato dal fatto che sia l’accusata sia l’accusatrice avevano la stessa cittadinanza Usa ed era facile imporre la giurisdizione americana. Comunque sia, andando avanti, la faccenda ha assunto sempre più i contorni di una banale lite domestica e alla fine le accuse sono risultate false.

Il tutto per dire, non lasciamo dietro i problemi e i difetti dell’umanità solo perché lasciamo la Terra. Lo spazio è davvero un’ultima frontiera, e come tale perlopiù senza legge e senza sceriffi…