La notizia in breve
- Henna Virkkunen, Commissaria Ue alla Sovranità Digitale, sempre sotto il fuoco di fila delle critiche Usa alle norme europee sul digitale.
- Ma gli attacchi giungono anche sul fronte interno.
Henna Virkkunen, Commissaria Ue alla Sovranità Digitale, sempre sotto il fuoco di fila delle critiche Usa alle norme europee sul digitale. Lei predica calma, parla di “diversi stili” a proposito dei continui attacchi che le rivolgono dagli Usa gli esponenti dell’amministrazione Trump per l’eccessiva rigidità delle norme europee sul digitale. Ma la Commissaria deve vedersela anche con l’ala interna del Parlamento Ue, dove più di un esponente soprattutto a sinistra, la critica per non rispondere a tono agli attacchi americani.
Lo scrive il sito specializzato Politico.eu, che di fatto mette in evidenza la situazione difficile in cui si trova Virkkunen, stretta in una tenaglia formata da un lato dalle forti critiche da parte degli Usa sul trattamento riservato alle Big Tech, in materia di privacy e antitrust, dall’altro dalle critiche interne di chi vorrebbe da lei un atteggiamento più duro e battagliero in risposta alle numerose provocazioni che arrivano da oltre Oceano.
Intanto, ieri Virkkunen ha fatto un primo bilancio dei nuovi provvedimenti varati il Digital Services Act (DSA) e il Digital Markets Act (DMA).
C’è da dire che nell’accordo finale sui dazi firmato da von der Leyen e Trump lo scorso 22 agosto, alla fine aveva ragione Trump, non c’è nulla su ‘fair share’ né ‘web tax’.
DSA, Virkkunen: designate 25 piattaforme, inviate 150 richieste informazioni e aperte 14 procedure
“Nell’ambito del Dsa abbiamo già designato 25 piattaforme alle quali ci siamo rivolti con più di 150 richieste di informazioni. Abbiamo aperto le procedure in 14 casi e abbiamo già dei risultati preliminari con 4 piattaforme. Abbiamo piùdi 150 che seguono l’attuazione del Dsa e del Dma e ne assumeremo altre 60 al fine di rafforzare il nostro team”. Lo ha detto Henna Virkkunen, vicepresidente esecutivo della Commissione europea con delega a Sovranità tecnologica, sicurezza e democrazia, intervenendo nella plenaria di Strasburgo del Parlamento Ue per il dibattito sulla promozione delle regole digitali dell’Unione.
DMA, Virkkunen: prese prime decisioni per Meta e Apple. pronti ad agire ulteriormente
“Ad aprile di quest’anno abbiamo preso le prime due decisioni nell’ambito del Dma per Meta e Apple, e non esiteremo ad agire ulteriormente per garantire la conformità. Abbiamo inoltre fornito chiarimenti ad Apple affinché l’interoperabilità sia una realtà entro la fine di quest’anno”, ha detto Henna Virkkunen.
L’amministrazione Trump e i suoi alleati nel settore tecnologico hanno lanciato ripetuti attacchi alla regolamentazione UE, definendo il Digital Services Act “orwelliano” e accusando il blocco di censura. Ad agosto, Trump ha minacciato di “imporre dazi aggiuntivi sostanziali” e di interrompere la vendita di hardware a paesi con normative digitali che ritiene discriminatorie.
Le critiche interne
Poco dopo, la deputata del Parlamento europeo Kim van Sparrentak dei Verdi ha criticato la performance di Virkkunen in un briefing con i giornalisti. “Dov’è Virkkunen?” ha chiesto retoricamente. “Non appena Trump minaccia, non si sente più nulla”.
Anche la deputata tedesca dei Verdi Alexandra Geese ha criticato Virkkunen. “Sarebbe molto apprezzato se il Vicepresidente esecutivo per la sovranità tecnologica della Commissione europea si battesse per la democrazia europea”, ha scritto su LinkedIn subito dopo le minacce di Trump. Mercoledì Virkkunen ha ribadito la posizione della Commissione secondo cui i regolamenti tecnologici dell’UE non rientrano nei negoziati commerciali con gli Stati Uniti. “Vogliamo garantire un ambiente democratico, equo e sicuro nel mondo digitale e ci impegniamo a proseguire su questo fronte. Le nostre regole non rientrano nei negoziati commerciali”, ha affermato.
La difesa di Virkkunen
Virkkunen ha affermato che la Commissione ha un programma chiaro per l’applicazione delle sue norme tecnologiche: proteggere le elezioni e i processi democratici, contrastare le frodi negli acquisti online, tutelare i minori online e contrastare le truffe finanziarie.
Intervenendo più tardi durante una sessione plenaria del Parlamento a Strasburgo, ha detto: “In Europa, crediamo nella forza delle regole democratiche, non nella legge della forza. Non spetta alle aziende decidere se rispettare o meno le nostre regole”.
❓ FAQ – Henna Virkkunen e le tensioni sulle regole digitali europee
Chi è Henna Virkkunen?
Henna Virkkunen è la Commissaria europea alla Sovranità Digitale, con delega a tecnologia, sicurezza e democrazia. Supervisiona l’attuazione del Digital Services Act (DSA) e del Digital Markets Act (DMA).
Perché è sotto accusa?
Virkkunen è al centro di critiche sia dagli Stati Uniti sia dall’interno dell’UE:
- Dagli USA: l’amministrazione Trump e i giganti tech americani la accusano di promuovere regole “troppo rigide” e “anti-americane”.
- Dall’interno del Parlamento Ue: alcuni deputati, soprattutto dei Verdi, la criticano per la mancanza di fermezza nel rispondere agli attacchi di Trump.
Quali sono le principali accuse degli Stati Uniti?
Gli USA considerano il Digital Services Act “orwelliano” e accusano l’UE di limitare la libertà d’impresa e di censura politica.
Trump ha minacciato di:
- imporre nuovi dazi contro i Paesi con regole digitali considerate discriminatorie;
- bloccare la vendita di hardware verso tali Paesi.
Come ha reagito Virkkunen alle critiche americane?
Virkkunen ha invitato alla calma, sostenendo che si tratta di “diversi stili” politici.
Ha ribadito che:
“Le regole tecnologiche dell’UE non fanno parte dei negoziati commerciali con gli Stati Uniti.”
Quali sono i risultati del Digital Services Act (DSA)?
Secondo Virkkunen:
- 25 piattaforme designate;
- 150 richieste di informazioni inviate;
- 14 procedure aperte;
- 4 piattaforme con risultati preliminari;
- 150 funzionari già impegnati, con l’intenzione di assumerne altri 60 per rafforzare l’attuazione.
E i progressi sul Digital Markets Act (DMA)?
Nel 2025 la Commissione ha:
- preso le prime decisioni contro Meta e Apple;
- fornito chiarimenti ad Apple per garantire l’interoperabilità entro fine anno;
- dichiarato di essere pronta ad agire ulteriormente per garantire la conformità.
Cosa chiedono i critici interni del Parlamento europeo?
Deputate come Kim van Sparrentak e Alexandra Geese (Verdi) chiedono a Virkkunen di:
- difendere con più forza la sovranità digitale europea;
- replicare con fermezza alle minacce di Trump;
- farsi vedere come voce politica autorevole, non solo tecnica.
Qual è la linea difensiva della Commissaria?
Virkkunen insiste che la priorità della Commissione è:
- proteggere le elezioni e i processi democratici;
- contrastare le frodi online e le truffe finanziarie;
- tutelare i minori nel mondo digitale.
Come ha detto a Strasburgo:
“In Europa crediamo nella forza delle regole democratiche, non nella legge della forza.”
Come si collega questa vicenda all’accordo commerciale Ue–Usa?
Nell’accordo sui dazi firmato da von der Leyen e Trump il 22 agosto, non compaiono riferimenti né al “fair share” né alla “web tax”, confermando che Trump ha avuto la meglio su questi punti.
Qual è il contesto politico generale?
La Commissaria è stretta tra due fuochi:
- la pressione americana, contraria alle regole europee su concorrenza e privacy;
- le pressioni interne del Parlamento, che chiedono una difesa più decisa del modello europeo.