solidarietà digitale

Covid-19, soluzione IoT gratuita di Zucchetti per assistenza a distanza pazienti. Così più posti letto in ospedale

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Il progetto prevede l’utilizzo di un software specifico per monitorare, anche al di fuori della struttura ospedaliera, i parametri necessari a valutare lo stato di salute del paziente in via di guarigione da COVID-19: temperatura corporea, saturazione e battito cardiaco.

Anche la solidarietà digitale contribuisce alla lotta dell’Italia contro il coronavirus. A partire da questa settimana l’Ospedale Maggiore di Crema inizierà una forma di assistenza a distanza per i pazienti domiciliari che non sono più nella fase acuta della malattia e potranno proseguire le cure presso la propria abitazione. Come? Grazie a un progetto realizzato da Zucchetti – prima software house italiana. La soluzione tecnologica è stata già avviata presso l’Ospedale di Lodi, su richiesta del direttore generale Massimo Lombardo, e messa poi gratuitamente a disposizione di tutti gli ospedali nazionali in stato di emergenza.

Come funziona il monitoraggio a distanza basato su tecnologia IoT realizzata da Zucchetti

Il progetto prevede l’utilizzo di un software specifico per monitorare, anche al di fuori della struttura ospedaliera, i parametri necessari a valutare lo stato di salute del paziente in via di guarigione da COVID-19: temperatura corporea, saturazione e battito cardiaco. 

La semplicità di utilizzo del dispositivo e di raccolta delle informazioni fa sì che il paziente possa essere autonomo durante il decorso della malattia anche presso la sua abitazione. I dati possono essere raccolti tramite call center o in automatico grazie un’integrazione basata su tecnologia IoT che è stata realizzata con la piattaforma Zucchetti: in questo modo sarà possibile seguire a distanza i pazienti meno gravi e intervenire in caso di emergenza grazie a un sistema di alert strutturato. Una volta a regime, per mezzo di algoritmi di intelligenza artificiale, sarà possibile anche fare analisi predittive sull’andamento dello stato di salute dei cittadini. 

Questo progetto risponde alle numerose richieste sollevate dalle strutture ospedaliere interessate dai casi di Coronavirus, come più volte dichiarato dal Professor Massimo Galli, responsabile del reparto malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano. 

Zucchetti: “Ci auguriamo di contribuire al meglio alla gestione di questa emergenza sanitaria dando in uso gratuito la nostra piattaforma software

“Siamo stati felici di mettere la forza innovativa delle società del gruppo Zucchetti a disposizione di tutti gli ospedali nazionali per affrontare questo momento di grave crisi”, ha affermato Cristina Zucchetti, responsabile delle risorse umane Zucchetti. “Ci auguriamo di contribuire al meglio alla gestione di questa emergenza sanitaria”, ha concluso, “dando in uso gratuito la nostra piattaforma software. Lo sviluppo futuro del progetto prevede la possibilità di monitorare i pazienti sul territorio in modo continuativo, garantendo così il miglior accesso alle cure e la gestione più adeguata delle risorse”.

Massimo Lombardo, direttore generale dell’ASST di Lodi: “La collaborazione con Zucchetti è fondamentale”

“L’emergenza che abbiamo dovuto fronteggiare, la tipologia dei malati che presentano un quadro clinico spesso molto complesso ha richiesto, da parte di tutti gli operatori, uno sforzo straordinario”, ha dichiarato il Massimo Lombardo, direttore generale dell’ASST di Lodi. “Abbiamo investito grandi energie”, ha aggiunto, “a partire dal Pronto Soccorso fino alla Terapia Intensiva, ma, con la stessa efficacia, vogliamo occuparci anche di chi rientra a casa dopo il ricovero o deve superare l’infezione restando al proprio domicilio”. 
“La collaborazione con il gruppo Zucchetti”, 
ha concluso Lombardo, “è preziosissima, direi fondamentale, perché la velocità, il livello di innovazione e la capacità di analisi dei nuovi bisogni messi in campo dall’azienda ci consentirà di fare un passo ulteriore nella direzione dell’integrazione tra ospedale e territorio.”

Il progetto è realizzato in modo che in una fase successiva si potranno monitorare tutti i malati del territorio prima ancora che si presentino in pronto soccorso e in futuro anche per altre patologie.