Safer Internet day 2022

Covid 19, ragazzi iperconnessi: +67% il tempo davanti ai device

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L’abuso dei device digitali da parte dei giovani è esploso durante la pandemia, con il 52% dei ragazzi che in questo periodo ha perso il contatto fisico con gli altri.

In occasione del Safer Internet Day 2022, Giornata mondiale contro il bullismo, sono usciti i dati  i dati dell’indagine del Moige, realizzata dall’Istituto Piepoli sul tema: ‘’Cyber-risk e pandemia’’. 

Aumentato il tempo trascorso sui device

Il primo dato rilevante emerso dalla ricerca, effettuata sui genitori sugli argomenti dell’utilizzo del digitale da parte dei minori durante il periodo dell’emergenza Covid è che, da quando è scoppiata l’emergenza pandemica (escluso l’impegno per la DAD) il tempo trascorso davanti ai device tecnologici è aumentato del 67% (+ 48% nel nord ovest; + 71% nel nord est; + 71% al centro; + 74% al sud; + 76% nelle isole).

Troppo digitale, conseguenze negative sulla vita sociale

Altro dato significativo emerso è quello delle conseguenze dovute all’aumento del ricorso al digitale sui rapporti sociali tra i bambini e gli adolescenti, l’87% dei genitori ha riscontrato effetti negativi sui loro ragazzi, il 52% ha segnalato la perdita del contatto fisico con gli altri. A livello territoriale i giovani delle isole hanno maggiormente risentito dell’aumento di utilizzo di device, addirittura il 94% degli intervistati ne ha riscontrato gli effetti negativi.

Il device compensa la mancanza di rapporti fisici

 Il 77%, però, riconosce che l’uso dei device ha compensato la mancanza di relazioni aiutando i figli ad affrontare la chiusura forzata e mantenere così delle relazioni sociali. In controtendenza un dato positivo il 40% dei genitori ha evidenziato che ha trascorso tanto tempo insieme ai figli, dialogando molto.  


Il progetto: la campagna sul cyberbullismo ed altri pericoli del web ha coinvolto finora 587.500 genitori, 325.000 studenti e 11.500 docenti sulle tematiche del bullismo e della sicurezza web. Inoltre, è stata creata una rete nazionale di oltre 1.200 scuole e 5.500 “Giovani ambasciatori”, ragazzi scelti dai docenti per le loro particolari attitudini e sensibilità e formati per “formare” i loro coetanei.