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Covid-19, perché serve un supporto terapeutico alle donne in gravidanza

Unrecognizable pregnant woman using smartphone with blank screen, with tiny shoes and sonogram. Young expectant lady surfing net, reading about baby care, buying goods for newborn, copy space

La transizione alla genitorialità è un processo elaborativo complesso che attiva risorse interne e meccanismi mentali profondi non solo nei nove mesi della gravidanza ma anche dopo, nel corso del primo anno di vita del bambino in cui si struttura la relazione affettiva alla base della nuova configurazione familiare.

Mamme e papà che ridefiniscono il loro ruolo di coppia nel nuovo ruolo genitoriale aiutati dal bambino che è l’interprete principale di questa nuova riconfigurazione mentale.

Il processo elaborativo del diventare genitori risente inevitabilmente del contesto esperienziale nel quale si sviluppa condensando aspetti di realtà esterna con elementi rappresentazionali interni che prendono forma in fantasie, desideri, aspettative ma anche paure, timori, ansie e terrore. La ricerca scientifica ha segnalato in modo puntuale quali possono essere i fattori di rischio e i fattori di protezione per una transizione alla genitorialità armonica e salutare e viceversa, una genitorialità fragile, che già nel corso della gravidanza può essere rilevata tramite screening specifici [Tambelli, Volpi 2015].

Da qui il felice connubio tra teoria, ricerca e pratica clinica ha elaborato nuovi modelli di intervento sulla genitorialità fragile in modo da intervenire tempestivamente sulla tutela della salute mentale del bambino, dei loro genitori e dei nuovi nuclei familiari. L’intervento precoce in età evolutiva viene a strutturarsi nella presa in carico della famiglia ancor prima che il bambino venga al mondo, allo scopo di sorreggere maternità fragili che necessitano di un supporto e un sostegno psicologico per modellare a loro volta una base sicura dell’attaccamento, nido e trampolino di lancio per immettere il bambino lungo la traiettoria evolutiva della promozione del suo benessere psicologico e della sua saluta mentale.

Gli interventi domiciliari a sostegno della genitorialità rappresentano gli strumenti elettivi per aiutare i genitori a strutturare nuove configurazioni interne che sono poi alla base della relazione con il bambino nel delicato passaggio da quello che era il bambino immaginato a quello che è il bambino reale.

Gravidanza e Covid-19

L’elaborazione mentale e fantasmatica della donna in gravidanza è quindi il primo pilastro evolutivo, lo starting point della traiettoria di crescita del bambino, e la comunità scientifica ha ormai appreso che l’intervento precoce in termini evolutivi è il maggior investimento che si possa realizzare in termini di prevenzione del rischio e tutela della salute mentale. Oggi il carico elaborativo delle donne in gravidanza è soggetto al notevole carico di stress e malessere correlati agli eventi drammatici del Codiv 19.

Angoscia, paure per il bambino, lutti familiari, distanziamento da figure affettive di supporto e riferimento, paura della malattia, mancanza di sostegno dopo il parto, difficoltà economiche, sono solo alcuni tra i tanti fattori di rischio che gravano sulla costellazione materna [Stern, 1985] in termini di allert significativo per la transizione alla genitorialità salutare e per lo sviluppo armonico del bambino.

Occorre pertanto continuare a sostenere le donne in gravidanza soprattutto in questo momento storico così difficile facendo leva sulle acquisizioni scientifiche e i dati di ricerca che evidenziano come gli interventi precoci siano le pratiche terapeutiche elettive per sostenere il futuro delle nuove generazioni e per incrementare la salute mentale della società. Non possiamo quindi nei termini di una società responsabile e attenta al benessere psicologico isolare le mamme e lasciarle da sole ad affrontare il processo elaborativo della transizione alla genitorialità senza il sostegno e il supporto di una comunità che le comprende ed è empatica con il momento difficile che stanno vivendo.

Attiviamo quindi anche in modalità telematica spazi di incontro di donne che attendono il loro bambino, gruppi di sostegno di mamme whatsapp che nella condivisione delle paure e delle ansie possono sentirsi meno sole e, come comunità scientifica strutturiamo una rete di sostegno terapeutico che possa intervenire, oggi più che mai, per sostenere i genitori e i loro bambini, nei primi passi in un mondo anch’esso fragile che sta cambiando e che giorno dopo giorno si avverte come sempre meno stabile. Una rete che sorregge e che non può non far crollare le vite che nel tempo sorreggeranno la fragilità stessa del mondo.

Bibliografia

Tambelli R., Volpi B. [2015], Family Home Visiting. Promuovere e tutelare la salute mentale dei bambini e delle loro famiglie, Il Mulino.

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