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Costa: “Investire nella telemedicina”. 1 miliardo nel PNRR. La riforma della Sanità digitale

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Prende, piano piano, forma la riforma della Sanità che vuole essere sempre più digitale per essere più vicina ai cittadini. Il ministro Speranza: “Gettiamo le fondamenta per la realizzazione della telemedicina su tutto il territorio nazionale”.

La forte pressione di pazienti positivi al Covid negli ospedali durante le fasi acute della pandemia ha causato lo stop a tante prestazioni per altre patologie. Così il governo ha maturato la consapevolezza di stanziare investimenti sulla sanità territoriale e sulla telemedicina. 

La “casa come primo luogo di cura, assistenza domiciliare e telemedicina per le persone affette da malattia croniche”, per realizzare questa missione nel PNRR sono stati previsti 4 miliardi, di cui 1 miliardo per la telemedicina. 

Questo è uno dei progetti innovativi inseriti nella riforma della Sanità digitale disegnata dal ministero della Salute con lo schema di decreto per la riorganizzazione dell’assistenza territoriale (DM 71), con cui si vuole realizzare la missione 6 – Componente 1 del PNRR “Riforma Reti di prossimità strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale”. Tutti gli interventi di questa missione sono volti al potenziamento dell’assistenza territoriale, in particolare alla finalizzazione del principio di «casa come primo luogo di cura».

La riforma della Sanità digitale fonda la sua strategia su due pilastri:  la piattaforma nazionale di telemedicina e il nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE).

Il sottosegretario Costa: “Occorre investire sulla medicina del territorio attraverso il digitale e la telemedicina”

“La riforma della Sanità va avanti, occorre investire sulla medicina del territorio attraverso il digitale e la telemedicina”, ha detto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ospite questa mattina degli studi di Rainews24.

Il ministro Speranza: “Gettiamo le fondamenta per la realizzazione della telemedicina su tutto il territorio nazionale”

“Nel Servizio Sanitario Nazionale che stiamo costruendo la telemedicina avrà un ruolo importante. Vuol dire poter avere accesso a consulti medici, monitoraggi e alcune forme di riabilitazione direttamente dalla propria abitazione”. Così il ministro della Salute Roberto Speranza ha presentato la riforma due giorni fa quando sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale le linee guida organizzative del “Modello digitale per l’attuazione dell’assistenza domiciliare”. “Rispettiamo le tempistiche per i finanziamenti del PNRR e”, ha concluso il ministro, “soprattutto gettiamo le fondamenta per la realizzazione della telemedicina su tutto il territorio nazionale”.

La telemedicina per quali pazienti?

Le linee guida specificano, per esempio, che il medico durante la televisita interagisce a distanza, in tempo reale, con il paziente anche con il supporto di un caregiver o di un operatore sanitario che può assistere/aiutare il paziente. La telemedicina per quali pazienti? La televisita è da intendersi, ha specificato il ministero della Salute, limitata alle attività di controllo di pazienti la cui diagnosi sia già stata formulata nel corso di una visita in presenza. Prima della televisita, il medico può richiedere al paziente la condivisione di dati, informazioni, misurazioni o questionari.

Il Consiglio di Stato ha dato parere favorevole allo schema di riforma della Sanità territoriale, ma con osservazioni per dare successo alla riforma.

4 miliardi per l’assistenza domiciliare e telemedicina per le persone affette da malattia croniche. Qual è l’obiettivo dell’investimento?

Il costo totale dell’investimento è di 4 miliardi da spendere entro il 30 giugno 2026. 1 miliardo per la telemedicina.

L’investimento mira a:

• Identificare un modello condiviso per l’erogazione delle cure domiciliari che sfrutti al meglio le possibilità offerte dalle nuove tecnologie (come la telemedicina, la domotica, la digitalizzazione)

• Realizzare presso ogni Azienda Sanitaria Locale (ASL) un sistema informativo in grado di rilevare dati clinici in tempo reale

• Attivare 602 Centrali Operative Territoriali (COT), una in ogni distretto, con la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, assicurando l’interfaccia con gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza

• Utilizzare la telemedicina per supportare al meglio i pazienti con malattie croniche.

Dettagli aggiuntivi

L’investimento consiste nell’adozione su larga scala di soluzioni di telemedicina e nel sostegno all’innovazione sanitaria, attraverso le seguenti misure:

• L’assistenza domiciliare come primo punto di assistenza: aumentare il numero di persone trattate nell’assistenza domiciliare al 10% della popolazione over 65 grazie a investimenti in hardware e maggiore erogazione di servizi.

• Centri Territoriali di Coordinamento: costituire 600 Centri Territoriali di Coordinamento con lo scopo di collegare e coordinare i diversi servizi territoriali, socio-sanitari e ospedalieri, nonché la rete emergenza-urgenza. I Centri Territoriali di Coordinamento sono tenuti a garantire il controllo remoto dei dispositivi forniti ai pazienti, supportare lo scambio di informazioni tra gli operatori sanitari e costituire un punto di riferimento per i caregiver e le esigenze dei pazienti.

• Telemedicina per supportare al meglio i pazienti con malattie croniche: finanziare progetti che consentano interazioni a distanza medico-paziente, in particolare diagnostica e monitoraggio; creare una piattaforma nazionale per lo screening della telemedicina; finanziare iniziative di ricerca ad hoc sulle tecnologie digitali per la salute e l’assistenza.

Ulteriori interventi legati all’assistenza domiciliare sono elencati nella Componente 2 della Missione 5, in particolare le Riforme 1 e 2 e i relativi investimenti.

Solo attraverso l’integrazione dell’assistenza sanitaria domiciliare con interventi di tipo sociale si potrà realmente raggiungere la piena autonomia e indipendenza della persona anziana/disabile presso la propria abitazione, riducendo il rischio di ricoveri inappropriati. Ciò sarà possibile anche grazie all’introduzione di strumenti di domotica, telemedicina e telemonitoraggio.

Il nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE

Il nuovo FSE nazionale dovrà essere completo nei contenuti e rappresentare il punto unico di accesso ai servizi sanitari on line attraverso la trasformazione da “archivio di documenti” a “ecosistema di dati e servizi”. 
Lo sviluppo della piattaforma nazionale di telemedicina favorisce l’implementazione dei percorsi di telemedicina su tutto il territorio nazionale facilitando la presa in carico, acuta e cronica, da parte delle cure territoriali, favorendo la deospedalizzazione e potenziando la qualità delle cure di prossimità. 

Il nuovo FSE e la piattaforma nazionale di telemedicina sono mutuamente connessi e basati su di un’architettura condivisa, su strutture cloud e logiche a microservizi. Tale impostazione tecnologica abilita il riuso di servizi e funzioni comuni alle due piattaforme e un governo più efficace o operativo del processo di riuso di nuovi servizi che potranno aggiungersi a quelli essenziali indicati ad oggi nelle linee guida di attuazione. 

Per approfondire:

Il documento in PDF con i punti di contatto e di raccordo tra i due progetti: FSE e Telemedicina.