Il consiglio

Cosedanoncredere. Phishing, attenzione le banche non chiedono dati per email

di Redazione |

L’esperto dell’Unione Nazionale Consumatori risponde sul phishing.

Cosedanoncredere è una rubrica settimanale promossa da Key4biz e Unione Nazionale Consumatori.

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I nostri esperti rispondono alle domande più frequenti dei consumatori.

La domanda di oggi è: mi è arrivata una strana comunicazione via e-mail da un istituto bancario molto noto che mi chiede alcuni dati personali, tra cui il numero della mia carta di credito, per propormi alcuni prodotti vantaggiosi. Posso fidarmi?

 

No. Il sistema più diffuso su internet per frodare i clienti delle banche è il phishing, che ha proprio l’obiettivo di carpire i loro dati riservati.

In genere il cliente riceve messaggi email apparentemente credibili e plausibili, che gli chiedono per esempio nome e cognome, identificativo e password di accesso al conto online, il numero di carta di credito, di conto corrente, della carta di identità, oppure lo invitano a cliccare su link contenuti all’interno del messaggio.

Non è facile distinguere questi messaggi ingannevoli perché si presentano con i nomi e i marchi di banche e istituzioni affidabili e importanti.

Nel dubbio, ricordare che le banche non chiedono mai dati per email ai propri clienti.