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Prima ricarica smartphone, i consigli (veri) per mantenere le batterie in salute

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Come si fa la prima ricarica smartphone? Quanto tempo devo tenerlo collegato alla presa di corrente? Leggende e consigli su come non rovinare la batteria del proprio device.

Rubrica settimanale Cosa Compro, frutto della collaborazione fra Key4biz e SosTariffe. Un servizio al consumatore: qualità, virtù e difetti dei prodotti hitech di uso quotidiano. Per consultare tutti gli articoli clicca qui.

Ok, avete appena acquistato uno smartphone che desideravate da tantissimo tempo, super accessoriato, con la fotocamera eccezionale e uno schermo fantastico, magari sfruttando le numerose tariffe con telefono incluso proposte dagli operatori telefonici che vi consentono di risparmiare qualcosa sulla spesa. Ma, dopo l’entusiasmo iniziale e dopo aver acceso il dispositivo, un dubbio vi assale: come si fa la prima ricarica smartphone? Quanto tempo devo tenerlo collegato alla presa di corrente?

Prima ricarica smartphone

Sembrerà assurdo ma, nonostante nel nostro Paese il numero di smartphone in circolazione si aggira attorno ai 60 milioni (siamo il terzo al mondo dopo Corea del Sud e Hong Kong), molti di noi hanno ancora questo dubbio atroce: il motivo principale è senza dubbio la paura di rovinare subito la batteria e di dover mandare in assistenza il telefono perché non si è ricaricato correttamente.

Tutto (o quasi) falso

Vogliamo tranquillizzarvi fin da subito: la prima carica smartphone, che sia un iPhone, un Samsung S8 o S9, un Huawei P10 o 20 Lite o pro o qualsiasi altro dispositivo, non inciderà sull’autonomia generale del telefono per i mesi a seguire. Vi sembra un’affermazione pericolosa?

Su Internet troviamo articoli riguardanti le modalità di ricarica del telefono dove c’è scritto tutto è il contrario di tutto: chi dice di non usare subito il cellulare appena tolto dalla scatola, seppure sia abbastanza carico, chi profetizza catastrofi immani se il dispositivo viene acceso durante la prima ricarica o rischi inenarrabili se non si lascia il cellulare in carica per almeno 2,3 o addirittura 10 ore in più di quanto solitamente richiesto, tutto ciò nonostante sullo schermo compare da ore la scritta “100%” e si sta facendo di tutto per far tacere quella smania di voler utilizzare lo smartphone nuovo di zecca subito.

Queste divertenti pratiche (per usare un eufemismo) sono arrivate a noi fino al 2019 come eredità degli albori della telefonia mobile, quando le batterie erano costruite in modo differente e avevano il cosiddetto “effetto memoria”: su quei modelli era assolutamente necessario seguire molti dei consigli citati in precedenza per mantenerle in salute fin dal principio ed evitare cali drastici e guasti in poco tempo.

I consigli per mantenere le batterie in salute

Con le batterie al litio utilizzate oggi, la prima ricarica smartphone a telefono spento, acceso, di 2 o 10 ore, etc… sono inutili: tali moduli, infatti, non hanno alcun effetto memoria e, anzi, più vengono utilizzate normalmente, meglio è, fin dall’inizio. Se volete utilizzare il dispositivo che avete appena acquistato e ha già una buona percentuale di batteria, quindi, fatelo senza troppi problemi. E no, non è necessario ricaricare sempre e comunque fino al 100%.

Questo significa che la batteria al litio non avrà mai problemi e non necessita di particolari attenzioni? Questo no: di certo la prima ricarica smartphone è assolutamente inutile, ma è importante comunque tenere a mente alcune cose importanti per mantenerle in salute il più possibile.

Ad esempio, è bene evitare di far scaricare completamente la batteria tante volte: per scaricare completamente intendiamo arrivare allo spegnimento automatico del telefono per diversi giorni al mese o raggiungere percentuali minime ogni volta.

Quest’abitudine è deleteria per una batteria al litio: per questo è importante ricaricare il telefono prima, anche se si ha già una certa percentuale di batteria.

Prima ricarica smartphone: consigli pratici

Il consiglio pratico è: evitare generalmente di far crollare la batteria sotto il 15-20% ogni volta. Meglio ricariche brevi (non necessariamente complete) nella maggior parte dei casi. Potete anche sfruttare i sistemi di risparmio energetico implementati ormai nei sistemi operativi Android e iOS per ottimizzare al meglio consumi e durata.

Se, però, vi capita ogni tanto che il cellulare si spenga perché non avete più batteria, non preoccupatevi troppo: la cosa importante, come abbiamo scritto prima, è che non sia frequente. Meno cicli completi vengono effettuati, più la batteria resterà in salute e manterrà una buona potenza anche nel tempo.

Un altro punto debole delle batterie al litio sono le temperature: con temperature normali (fino a 30 gradi o poco più) danno il meglio di sé, mentre sono sensibili quelle molto alte e basse. In questo periodo invernale, ad esempio, è probabile che all’aria aperta la durata sia minore rispetto alle prestazioni medie.

È perfettamente normale: evitate, quindi, di lasciare il telefono in auto se ci sono temperature torride o rigide, ma cercate di tenerli in ambienti temperati e “umani”. Se poi siete spesso, per necessità, all’aperto, potete mantenere il cellulare protetto su una borsa, in tasca o protetto con una cover, evitando di lasciarlo ghiacciare o cuocere come il tetto della vostra auto.

Conclusioni

Insomma, la prima ricarica smartphone non è un problema degli smartphone odierni, ma le batterie al litio hanno comunque bisogno di una certa attenzione se volete far durare il più possibile l’autonomia del dispositivo, senza dimenticare, ovviamente, l’inesorabile deterioramento nel tempo.

Un ultimo consiglio, soprattutto per coloro che lasciano spento o inutilizzato il telefono per molto tempo: ricordate di ricaricare completamente almeno una volta ogni tanto il dispositivo, magari facendo fare un ciclo completo (consigliabile anche per chi usa il telefono abitualmente: una ricarica completa ogni tanto, magari una volta ogni 1-2 mesi, potrebbe essere una buona abitudine). In questo modo la batteria si conserverà meglio e si potrà mantenere “viva” anche per lunghi periodi.