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Correnti magistrati, le “toghe rosse” sono solo l’8,68%

L’intervista nella quale il ministro della Difesa Guido Crosetto ha paventato una sorta di “complotto” dei magistrati per fermare il governo Meloni continuerà a far discutere ancora a lungo. Anzi, a lunghissimo. Sì, perché si incrocia con la prima parte della riforma della Giustizia, verso la quale i magistrati hanno espresso dubbi (eufemismo) che prevede anche la valutazione dell’operato degli avvocati dell’accusa da parte del Csm, il Consiglio Superiore della Magistratura. Ovviamente ciò di cui ha parlato Crosetto sarebbe una sorta di “orchestrazione” che verrebbe fatta dai magistrati di sinistra, le famose (ai tempi di Berlusconi) “toghe rosse”. Vediamo quante sono queste “toghe rosse” a partire dai voti che i magistrati italiani hanno espresso nelle ultime elezioni del Csm alle varie correnti della magistratura.

Quanti voti alle correnti dei magistrati

Alle ultime elezioni del Csm hanno votato 7.911 magistrati, pari all’86% degli aventi diritto. Con il loro voto hanno eletto la cosiddetta “componente togata” del Csm che è formata da venti toghe. Le votazioni sono organizzate in tre blocchi. Questo significa che ogni magistrato vota tre volte per un totale di 23.733 schede scrutinate. I magistrati che si sono candidati e hanno ricevuti i voti dei colleghi sono stati invece 87.

Quante sono le correnti politiche nella magistratura italiana

Tra questi 87 magistrati c’è chi si è candidato all’interno di una lista o corrente e chi invece ha gareggiato senza l’appoggio di nessuna corrente di ispirazione politica. Le correnti politiche all’interno della magistratura sono 4Magistratura Indipendente la corrente di destra; Area Democratica per la Giustizia, quella di centrosinistraMagistratura Democratica, la storica corrente di sinistra quella maggiormente identificata come composta dalle “toghe rosse”; Unità per la Costituzione, la corrente di centro. E infine la corrente degli indipendenti, coloro che non rientrano in nessuna corrente. All’appello mancano ancora due correnti quelle che rifiutano il collateralismo con la politica che sono Autonomia&Indipendenza e Comitato Altra Proposta. Nel grafico in apertura tutte le preferenze complessive andate a ciascuna corrente dei magistrati. Comprese le schede bianche e non valide.

Area Democratica per la Giustizia, la terza corrente è di centrosinistra

Come si vede nelle ultime elezioni del Csm ha nettamente prevalso la corrente di destra, Magistratura Indipendente, con il 23,76% delle preferenze. Subito dopo gli indipendenti con il 17,47%. Invece la terza corrente all’interno della magistratura, per quanto riguarda le preferenze espresse dai 7.911 magistrati, è quella di centrosinistra Area Democratica per la Giustizia che ha preso il 16,23% delle preferenze.

Correnti magistrati, le toghe rosse sono una minoranza

Le “toghe rosse” di Magistratura Democratica hanno preso l‘8,68% delle preferenze complessive. Da sottolineare la performance elettorale degli astenuti: i magistrati che hanno votato scheda bianca impattano infatti per l’8,41% sulle preferenze totali.

Correnti magistrati, il caso della Cassazione

Andiamo ora a esaminare il primo blocco elettorale, quello dei magistrati che rappresentano i colleghi che esercitano la professione in Cassazione e si occupano della corretta applicazione delle leggi. In termini tecnici questi sono i membri del Csm che esercitano “funzioni di legittimità” e ne vengono eletti due, su un totale di 9 candidati.

Alle ultime elezioni sono stati eletti Paola D’Ovidio di Magistratura Indipendente (destra) con 1.861 voti e Antonello Cosentino di Area Democratica per la Giustizia (centrosinistra) con 1.266 voti. Quindi per quanto riguarda questi due seggi del Csm è la destra ad aver ottenuto più preferenze, se guardiamo ai soli due membri eletti. Ma quanti voti sono andati agli altri sette magistrati che hanno corso in questo collegio? Lo vediamo nel grafico a torta qui sotto con il totale delle preferenze andate a ciascuna corrente tenendo conto dei voti ricevuti da ciascuno dei nove candidati.

Gli indipendenti primo “partito” nel collegio della Cassazione

Scopriamo che la corrente che ha ottenuto più voti in questo collegio è quella degli indipendenti, ovvero quelli che correvano da soli che ha ottenuto il 29,79% dei voti da parte dei 7.911 magistrati con diritto di voto. Ma è molto interessante sottolineare quante sono le toghe che non hanno espresso nessuna preferenza: quelli che hanno votato scheda bianca sono il 9,71%, più delle toghe rosse che si fermano all’8,80%.

Csm, la sinistra prende 4 seggi nel collegio più numeroso

Vediamo ora le preferenze di voto per il blocco più consistente della parte togata del Csm, ovvero quello dei magistrati con “funzioni di merito”, di questi magistrati ne vengono eletti 13. Per la precisione le toghe con “funzioni di merito” sono i magistrati che rappresentano, nel Consiglio superiore della magistratura, i colleghi che svolgono la professione di giudici. I magistrati che si sono candidati in questo collegio sono stati sessanta e su tredici magistrati eletti, cinque sono di una corrente di sinistraquattro di una corrente di destra, tre di centro e uno indipendente. Quindi per quanto riguarda i seggi presi in Csm, per questo collegio ha vinto la sinistra.

Toghe di destra, più preferenze ma solo 3 seggi nel collegio dei giudici

Invece, prendendo in considerazione tutte le preferenze e quindi anche quelle ottenute dagli altri 47 magistrati che correvano in questo collegio, abbiamo un “polso” politico leggermente diverso all’interno di questo blocco. Possiamo vedere come è andata nel grafico qui in basso. I cinque magistrati di destra, ovvero di Magistratura Indipendente, che correvano in questo collegio da soli hanno preso il 26,09% delle preferenze, la fetta più grossa. Al secondo posto troviamo invece la corrente centrista Unità per la Costituzione, con il 17,48% delle preferenze. Al terzo posto i magistrati di centrosinistra di Area Democratica per la Giustizia, con 16,67%. Le cosiddette “toghe rosse” si fermano all’8,71%. Fanno meglio gli indipendenti con l’11,83%. Gli altri voti se li dividono i gruppi “anti-correnti” ovvero Autonomia&Indipendenza e Comitato Altro Proposta.

Pm di sinistra, solo uno eletto nel Csm

Infine veniamo all’ultimo blocco di magistrati con il quale si chiude la ventina che costituisce la parte togata del Csm. Questo collegio è quello dove si eleggono i cinque magistrati con “funzione requirente” che rappresentano nel Csm i colleghi che svolgono la professione di Pubblici Ministeri. Quest’organo rappresenta un indicatore cruciale per comprendere il clima politico all’interno del Consiglio superiore della magistratura, poiché il Pubblico Ministero è responsabile dell’esercizio dell’azione penale, il cui esito influenzerà il procedimento giudiziario successivo. In tutto i magistrati che si sono candidati sono diciotto e, su cinque eletti, due sono di destra ovvero di Magistratura Indipendente, uno di centro della corrente che va sotto il nome di Unicost, uno di Area il gruppo di centrosinistra e infine uno è indipendente.

Toghe rosse, nessun magistrato eletto con funzione requirente

Scopriamo quindi come si sono distribuiti i voti in questo collegio considerando le preferenze espresse per tutti i diciotto magistrati che correvano in questo collegio, le possiamo vedere nel grafico a torta qui sotto

La maggior parte delle preferenze è andata a Magistratura Indipendente con il 21,68% dei voti, subito dopo Unicost con il 18,15%, seguita da Area Democratica per la Giustizia con il 16,52%. Quindi troviamo al quarto posto il gruppo dei magistrati che corrono da soli, gli indipendenti che hanno preso il 10,80%. Anche qui è interessante vedere i voti andati bianchi e le schede nulle, che hanno “preso” rispettivamente il 10,52% e il 2,12%. Nel collegio dei Pubblici Ministeri le toghe rosse (quelle di Magistratura Democratica) non guadagnano nessun seggio, tuttavia le preferenze espresse per i magistrati della corrente più a sinistra arrivano a un dignitoso 8,53% superando le correnti non politicizzate Comitato Altra Proposta e Autonomia&Indipendenza.

Ultimo aggiornamento: 29 novembre 2023
Fonte: Consiglio Superiore della Magistratura

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