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Coronavirus, tagliata del 10% la produzione di batterie per auto elettriche in Cina per il 2020

La chiusura delle grandi fabbriche che producono sistemi di accumulo e batterie e il conseguente drastico contenimento dei trasporti, come misura estrema per contenere in Cina la diffusione del coronavirus o Covid-19, stanno dando i propri effetti concreti in termini di perdite economiche e calo delle forniture, con ricadute notevoli anche sui restanti mercati globali.

Al momento, secondo uno studio Wood Mackenzie, l’epidemia cinese di Coronavirus potrebbe tagliare la produzione di batterie per i veicoli elettrici di almeno il 10%, cioè 26 gigawattora persi, pari al 7% della capacità mondiale.

Batterie cinesi

La cinese Catl è dal 2019, solo per fare un esempio, il più grande produttore al mondo di batterie per veicoli elettrici, per capacità installata e numero di fabbriche attive. Di pochi giorni fa la notizia che Tesla avrebbe firmato accordi con l’azienda per la produzione di batterie senza cobalto per auto elettriche prodotte nella Gigafactory 3 in Cina.

Tra il 2015 ed il 2017 nel grande Paese asiatico sono sorti 100 nuovi produttori di batterie locali.

È in Cina che si produce il 70% di tutte le batterie vendute al mondo.

Il Governo di Pechino ha già investito 4,8 miliardi in ricerca, sviluppo e innovazione della mobilità elettrica o eMobility, secondo quanto riportato dal documento del gruppo di lavoro Gear 2030 della Commissione europea.

L’epidemia ha costretto le autorità cinesi e le grandi multinazionali a chiudere e fermare gli stabilimenti, cosa che ha drasticamente ridotto la fornitura di componenti a diverse industrie, come ad esempio l’automotive e quindi le auto elettriche.

Le stime

Secondo S&P Global Rating, il coronavirus costringerà le case automobilistiche cinesi ha tagliare la produzione di oltre il 15% in questo primo trimestre dell’anno, ma il dato potrebbe anche peggiorare a seconda di come procederà l’epidemia e di quando gli impianti riprenderanno il ritmo normale.

IHS Markit ha calcolato che, a causa del Covid-19, l’economia globale potrebbe subire un calo del PIL di – 0,8%, nel primo trimestre 2020, e un ulteriore calo dello 0,5% da aprile a giugno, se le misure di quarantena cinesi rimarranno in vigore per il resto di febbraio, ma anche di più, se saranno prorogate anche nel mese di marzo.

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