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Coronavirus, smart working senza accordo con azienda. Ma per le scuole chiuse non c’è l’e-learning, come in Cina

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Il decreto-legge, varato per contenere e gestire il COVID-19, consente, nei comuni e nelle aree interessare dal virus, lo smart working anche senza l’accordo lavoratori-azienda. Ma gli studenti che non possono andare a scuola non hanno la possibilità di studiare online, come avviene in Cina grazie ad una piattaforma sul cloud nazionale.

Smart working anche senza l’accordo lavoratori-azienda fino al 7 marzo nei Comuni e nelle aree in cui sono state sospese o limitate le attività lavorative a causa del coronavirus. Lo prevede uno dei decreti attuativi del Decreto-Legge 23 febbraio 2020, n. 6, varato per contenere e gestire il COVID-19 (dove “CO” sta per corona, “VI” per virus, “D” per disease (malattia) e “19” indica l’anno in cui si è manifestata).

La misura era stata già varata in occasione del crollo del Ponte Morandi a Genova e dell’alluvione di Torino.

Lavoro agile per chi?

Quindi, dove è possibile, per lo smart working dei lavoratori subordinati nelle Regioni Lombardia e Veneto non è necessario nel periodo del coronavirus il preventivo accordo, come invece stabilisce la legge n.81/2017 che disciplina il lavoro agile. Normalmente non è richiesto alcun accordo sindacale per lo smart working, mentre è necessario almeno un accordo one-to-one, siglato fra azienda e lavoratore, e una comunicazione obbligatoria depositata dal datore di lavoro sul portale istituzionale del Ministero del Lavoro.

Così molti lavoratori al Nord possono continuare a lavorare grazie allo smart working ed è anche una buona occasione per testare gli innumerevoli vantaggi del lavoro agile e superare soprattutto gli ostacoli culturali, che impediscono una sua maggiore diffusione in tutta Italia.

Per gli studenti che non vanno a scuola possono studiare online?

Non ci risulta un piano B per gli studenti che non possono andare a scuola: non possono studiare online, come invece avviene in Cina da quando è esploso il coronavirus.

In Cina, scuole chiuse: si studia online

Vediamo nel dettaglio cosa potremmo attingere dal modello cinese sull’e-learning per le scuole.

Piattaforma e-learning sul cloud nazionale per le scuole primarie

Il nuovo semestre scolastico originariamente previsto per il 17 febbraio è attualmente rinviato senza un data specifica, così la Cina ha lanciato una piattaforma e-learning sul cloud nazionale e ha iniziato a far tenere dagli insegnanti le lezioni per le scuole primarie: in questo modo 180 milioni di studenti cinesi possano continuare a studiare anche se le scuole sono chiuse, secondo l’agenzia di stampa statale Xinhua.

Per le lezioni anche un canale della Tv di Stato

Invece gli studenti delle elementari possono seguire le lezioni su uno dei canali della tv di Stato, mentre quelli delle scuole medie e superiori possono utilizzare una piattaforma online che prevede 169 lezioni di 12 materie, in base al curriculum nazionale e gli insegnanti continueranno ad aggiornare la piattaforma con nuovi materiali, se necessario.

“Ogni insegnante ha impiegato 15 minuti per guidarci su come studiare online. Sono stati assegnati compiti come la revisione di cinese, matematica e inglese“, ha affermato uno studente, riporta l’agenzia Xinhua.

Le scuole nel distretto di Xicheng, nel centro di Pechino, hanno richiesto agli studenti di accedere a bdschool.cn, un sito web di educazione digitale, che offre corsi multimediali dalle scuole elementari alle scuole superiori. Gli studenti possono fare accedere ai corsi in base agli orari delle lezioni forniti dai loro insegnanti, mentre gli insegnanti forniscono indicazioni e requisiti tramite chat di gruppo online, come Wechat.

L’orario giornaliero dei corsi di una scuola media può durare dalle 7:30 alle 17:00, con pause per l’autoapprendimento ed esercizi per gli occhi.

L’università di Pechino offre 563 corsi di laurea con 290 di loro in forma di live streaming. Ci sono 101 lezioni che utilizzano corsi di video online accessibili tramite il sito Web dell’università e 96 lezioni di discussione tenute tramite chat di gruppo online. L’Ateneo adotta il software del sistema “ClassIn” e Canvas Network per supportare l’insegnamento online.

Accordo con i 3 maggiori operatori tlc

Il Governo ha arruolato i tre maggiori operatori di telecomunicazioni della Cina – China Mobile, China Unicom e China Telecom – oltre a società tecnologiche come Huawei, Baidu e Alibaba per il backup della piattaforma con 90 terabyte di larghezza di banda e 7.000 server, garantendo l’accesso fino a 50 milioni gli studenti, che possono usare contemporaneamente la piattaforma, secondo le notizie dell’emittente statale CCTV.