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Coronavirus, perché c’è bisogno di una comunicazione positiva

L’emergenza “Coronavirus” ha messo in evidenza quanto sia fondamentale una corretta comunicazione articolata su azioni in grado di gestire i danni economici, di immagine e reputazionali che il nostro Paese sta subendo.

Saper gestire la complessità in momenti di crisi è compito della “buona comunicazione”.

La Rete delle Associazioni dei Comunicatori e del Management scende in campo e mette a disposizione del Paese le competenze, l’esperienza e le capacità progettuali dei propri soci. E, a questo scopo, ha costituito un’unità operativa permanente di professionisti altamente qualificati e specializzati in tutte le aree coinvolte nel processo di gestione delle situazioni di crisi nazionale.

Un pool di professionisti, manager e agenzie a disposizione delle nostre Istituzioni e delle Parti Sociali a livello nazionale, regionale e locale, in grado di garantire un confronto costruttivo, utile a disegnare insieme i prossimi passi a sostegno delle aziende italiane e a difesa della reputazione del nostro Paese in questo momento critico.

Ecco le prime proposte operative della Rete delle Associazioni della Comunicazione:

  1. Comunicare l’Italia che non si ferma: un programma di azioni che sia in grado di trasformare l’attuale “comunicazione di crisi” in “comunicazione positiva”. Un piano di comportamenti e azioni di comunicazione di gestione della crisi, di business continuity e di rilancio reputazionale, elaborato dagli esperti delle nostre Associazioni che sarà presentato alle Parti Sociali e alle Istituzioni.

Ogni Associazione della Rete vanta competenze specifiche di alto valore professionale in tutti i campi della Comunicazione e della gestione aziendale. Un patrimonio di cultura e professionalità di cui l’Italia ha bisogno, e di cui Forze Sociali e Istituzioni possono avvalersi per rilanciare la reputazione e l’economia del nostro Paese.

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