La ricerca

Coronavirus, entra in azione il supercomputer italiano “Cresco6”

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Già a disposizione dell’Università di Firenze, sarà utile nell’individuazione di una struttura molecolare ottimale per lo sviluppo di un possibile farmaco antivirale specifico per il covid-19. “Cresco6” dell’Enea fa parte della TOP500, la classifica dei primi 500 supercomputer a più elevate capacità di calcolo al mondo.

Il supercomputer “Cresco6 dell’Enea al fianco della ricerca scientifica italiana pubblica e privata impegnata sul fronte della lotta al coronavirus. La macchina, tra le più potenti attive sul territorio nazionale, ha sede operativa presso il Centro dell’Agenzia a Portici (Napoli) e consente di elaborare più di 1,4 milioni di miliardi di operazioni matematiche al secondo (1.4 PetaFlops).

In base all’elevato livello raggiunto di calcolo ad elevate prestazioni o high performance computing (HPC), il supercomputer “Cresco6” è considerata la seconda infrastruttura di calcolo in Italia, per ordine di importanza in ambito pubblico, dopo quella di Cineca.

Che cos’è “Cresco6”, come i centri di ricerca possono chiederne l’impiego.

L’infrastruttura dell’Enea, si legge in una nota stampa, “sta svolgendo un ruolo chiave per testare l’efficacia dei composti sotto indagine, fornendo in poche ore una previsione affidabile della efficacia inibitoria di tali composti, basata su simulazioni a dettaglio atomistico effettuate su migliaia di processori in parallelo”.

Cresco6, a cosa servirà

Crediamo che il supercomputer possa dare un contributo vitale in questo momento così cruciale per il nostro Paese per la ricerca di farmaci, vaccini e l’elaborazione di dati”, ha dichiarato il Presidente dell’Enea, Federico Testa, che ha aggiunto: “Ad oggi è già a disposizione del team di ricercatori dell’Università di Firenze, coordinato dal professor Piero Procacci, che sta lavorando a un processo per bloccare alla radice il meccanismo di replicazione del COVID-19 e, quindi, lo sviluppo del virus”.

Dopo questa prima fase di messa a punto strutturale dei composti ottenuti e i relativi test operativi, il supercomputer sarà subito utilizzato per cercare di individuare la struttura molecolare ottimale per un possibile farmaco antivirale specifico per il covid-19.

Cresco6”, che fa già parte della prestigiosa TOP500, la classifica dei primi 500 supercomputer a più elevate capacità di calcolo al mondo, troverà diversi settori di impiego, tra cui: l’elaborazione di modelli previsionali su cambiamenti climatici e inquinamento dell’aria, con dettaglio territoriale molto accurato; studio di nuovi materiali per la produzione di energia pulita; simulazioni per la gestione delle infrastrutture critiche; biotecnologie; chimica computazionale; fluidodinamica per il settore aerospaziale; sviluppo di codici per la fusione nucleare.

I ricercatori di istituzioni pubbliche e private, infine, che intendono sottoporre una richiesta per avvalersi delle risorse computazionali ENEA, possono scrivere all’indirizzo di posta elettronica: crescoforcovid19@enea.it.