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Copyright, pirateria audiovisiva ridotta del 50% in Australia

I siti web che offrono illegalmente al pubblico di internet contenuti audiovisivi protetti da copyright hanno vita dura in Australia. Il Governo di Canberra ha deciso di portare avanti una lotta senza quartiere ai pirati online e sembra che i primi risultati gli diano ragione, visto che nell’ultimo anno c’è stata una riduzione del 50% degli accessi.

I siti bloccati hanno perso il 53% dei propri utenti, mentre nel complesso la pirateria digitale ed audiovisiva è calata del 25% negli ultimi 3 anni. Sono i dati ufficiali del recente studio di Incopro “Australian site-blocking efficacy Report”.

La soluzione più efficace contro i criminali che danneggiano le industrie culturali e della creatività è il blocco del sito pirata da parte degli internet service provider (Isp) su sentenza di un giudice. Ad agosto, su richiesta di Foxtel e Village Roadshow, 59 siti web pirata sono stati messi fuori uso della Corte federale australiana.

La “site blocking law”, cioè la legge australiana che consente ai tribunali di bloccare piattaforme pirata online su richiesta delle aziende danneggiate, “è la più potente arma a nostra disposizione, perché chiude la porta principale”, ha dichiarato il presidente di Creative Content (CC), Graham Burke, che è anche il presidente co-esecutivo di Village Roadshow.

Il blocco di questi siti web illegali è solo un primo passo verso la completa offerta legale di contenuti audiovisivi – ha detto Burke – il passo successivo è sviluppare un’offerta di qualità ad un costo contenuto da portare direttamente a casa del pubblico”.

Si tratta di educare le persone ad una visione legale delle opere protette da copyright, spiegando loro che cos’è un film, come si crea, quanto lavoro c’è, quanti investimenti sono necessari e perché è un grosso danno non remunerarli”.

Per raggiungere a pieno questi obiettivi, CC Australia ha lanciato una campagna pubblicitaria che invita il pubblico a non vedere film pirata e che sarà passata sia al cinema, sia in tv.

Burke ha inoltre dichiarato che “Google dovrebbe rimuovere automaticamente i siti web mirata dal motore di ricerca”.

Negli spot della campagna anti pirateria si cercherà di comunicare al pubblico dei messaggi semplici e chiari: chi scarica film illegalmente o li guarda in streaming rischia di rimanere vittima di cyber criminali; chi guarda film illegalmente mette a repentaglio investimenti e posti di lavoro nel settore cinematografico e televisivo.

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