Il Codice

Copyright, fronte Google-Bing contro la pirateria

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Più difficile trovare contenuti piratati sui motori di ricerca. Per la prima volta in Gran Bretagna un Codice di condotta firmato Google-Bing per favorire il consumo legale di film, musica, videogiochi e sport.

Sarà più difficile nel Regno Unito trovare in rete film, videogiochi, eventi sportivi, libri e file musicali piratati. Nei giorni scorsi è stato sottoscritto dai motori di ricerca Google e Bing un Codice deontologico per limitare con più efficacia l’offerta illegale di materiale audiovisivo protetto da copyright.

Obiettivo dell’accordo è piazzare tra le prime pagine dei risultati di ogni ricerca per film e musica, ad esempio, tutte quelle piattaforme che legalmente offrono materiale protetto da diritto d’autore, facendo invece retrocedere i link ai siti web per lo streaming e il download pirata.

L’iniziativa, che entrerà in vigore dalla prossima estate, è stata sostenuta a livello operativo dall’Intellectual Property Office e dal Dipartimento per la Cultura, i media e lo sport del Governo britannico. È la prima misura di questo tipo ad essere lanciata in nel Paese e andrà ad aggiungersi alle altre già attive per promuovere il consumo legale di contenuti digitali sul web.

Difendere la legalità qui significa difendere gli investimenti aziendali e i posti di lavoro creati. Ogni volta che guardiamo un film illegalmente, o scarichiamo ebook e musica da siti pirata, mettiamo a repentaglio un’intera industria, il lavoro e il futuro di tanta gente.

Il codice servirà ad evitare che “qualcuno, anche per sbaglio, finisca in un sito web pirata e inavvertitamente si guardi un film senza licenza”, ha commentato Eddy Leviten, direttore generale dell’Alliance for Intellectual Property: “Quello che vogliamo fare è evitare il ripetersi di tali situazioni, favorendo l’accesso dai motori di ricerca ai siti web che offrono legalmente contenuti protetti da copyright”.

Un passo necessario che andava fatto molto tempo fa, ha aggiunto Stan McCoy, presidente Motion Picture Association per la regione Emea: “Fino ad oggi i contenuti piratati sono risultati troppo facili da raggiungere tramite i motori di ricerca più popolari”. “Ovviamente non chiediamo solamente misure repressive, anzi – ha spiegato McCoy – pensiamo che la soluzione più efficace al problema sia sempre la prevenzione e a tal proposito abbiamo lanciato la campagna “Geti t right” per promuovere la cultura del consumo legale di contenuti in rete, informando gli utenti sulle diverse soluzioni disponibili sul mercato”.