CAMBIAMENTO CLIMATICO

COP21: c’è una nuova bozza, ma l’accordo sembra lontano

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Il testo è di 48 pagine, ma non avrebbe raccolto il consenso sperato.

I negoziatori dei Paesi presenti a Parigi alla Conferenza Onu sul Clima hanno presentato alla presidenza una bozza del testo di accordo da cui partiranno lunedì le trattative a livello ministeriale. Il testo è di 48 pagine, ma non avrebbe raccolto il consenso sperato. C’è ancora da trovare un’intesa sulla soglia di contenimento del riscaldamento globale, a 2 o 1,5 gradi, il finanziamento per gli interventi climatici e l’obiettivo di lungo termine per l’azzeramento delle emissioni di gas serra.

Dunque su questi aspetti la parola passa ora ai ministri per arrivare al testo definitivo mercoledì in serata. Un portavoce della Fondazione Nicolas Hulot, Ong francese che segue da vicino le trattative in corso, ha detto che ‘Non è impossibile’ che la Conferenza Onu sul Clima ‘finisca in tempo’ la stesura di ‘un buon accordo’.
La presentazione di una bozza ufficiale è un segnale positivo, che ‘mostra l’abilità delle parti di superare le loro differenze’ e avanzare verso un accordo, ma ‘la bozza è ancora troppo complessa, con troppe opzioni aperte’ ha osservato il ministro dell’Ambiente lussemburghese, Carole Dieschbourg, in rappresentanza della presidenza di turno dell’Unione Europea. Il compromesso su alcuni temi, ha aggiunto, ‘viene bloccato da un gruppo limitato di Paesi, e noi speriamo che sarà sbloccato nei prossimi giorni’.

In quest’ottica, ‘l’Ue ha lavorato come ‘costruttore di ponti’ tra le diverse posizioni, e continua a lavorare intensamente con tutti i suoi partner. Ma i ponti devono essere costruiti su fondamenta solide, e sulla fiducia da entrambe le parti’. ‘Non ci accontenteremo di un accordo qualsiasi’, ha detto ancora, ricordando ‘l’ambizione’ dell’Unione europea in materia climatica ed ambientale.

A Parigi in rappresentanza della Camera dei Deputati anche l’onorevole Ermete Realacci: ‘La sfida della Cop21 non è soltanto una sfida ambientale – ha detto – . È anche una sfida economica, geopolitica e tecnologica, legata alle disuguaglianze sociali’‘Limitare l’uso dei combustibili fossili in favore di fonti rinnovabili e risparmio energetico ha l’importante ruolo politico di dare maggior libertà all’Occidente. Significa ridurre l’uso di quelle risorse per il cui controllo nascono guerre e movimenti terroristici’, aggiunge, auspicando che ‘da questa Conferenza si facciano passi avanti, certo non risolutivi, ma in avanti’.