l'analisi

Contratto M5S-Lega, D’Amico (AIDR) ‘Digitale presente in 12 dei 30 punti del programma’

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"Con AIDR non possiamo che sostenere le politiche che verranno intraprese nei vari settori per il digitale da questo Governo,” ha affermato l'Ing. Davide D’Amico, Consigliere dell’associazione Italian Digital Revolution e dirigente MIUR.

“Ho avuto modo di leggere ed analizzare, dal punto di vista tecnico, il contratto Di Maio – Salvini per il Governo del cambiamento. Incuriosito dai molti commenti, veicolati on-line tramite i social e le testate digitali, in cui c’è molta preoccupazione, a sentire gli opinionisti del settore, sulla assenza di linee programmatiche orientate al digitale. Devo constatare invece che non è proprio così, in quanto il “digitale” è molto presente nelle politiche verticali della nuova compagine governativa”. E’ quanto affermato dall’ Ing. Davide D’Amico, Consigliere dell’associazione Italian Digital Revolution e dirigente MIUR. “Il programma di Governo è diviso in 30 punti. Ciascuna delle tematiche trattate rappresenta gli interventi e le azioni strategiche che il nuovo Governo si pone come obiettivi di legislatura. Alcune azioni riguardano obiettivi di sistema, trasversali per il nostro Paese, altri si prefiggono l’obiettivo di  incidere su specifici settori (sanità, giustizia, lavoro, etc.). I vari temi trattati prevedono interventi che coinvolgono aspetti spesso correlati con le risorse umane, l’organizzazione, e le tecnologie, dimostrando una visione di sistema.

Leggendo il corposo documento, si va dalla revisione del sistema informativo unificato SIAN di servizi del comparto agricolo e dalla necessità di prevedere un sistema di etichettatura per la tutela dei consumatori per il made in italy, alla realizzazione di un fisco digitale in linea con i più innovativi strumenti di elaborazione e comunicazione dati. In tema di giustizia, particolare attenzione viene rivolta all’implementazione e semplificazione del processo telematico ed alla informatizzazione degli uffici giudiziari, mentre per quanto riguarda il lavoro si propone di semplificare e razionalizzare il settore, anche attraverso la digitalizzazione degli adempimenti burocratici, che incidono ancora oggi pesantemente sui costi del lavoro, in termini di tempo e risorse impegnate. Ma è sulle proposte della sanità che ci sono più richiami al digitale. Qui infatti, il tema dell’informatizzazione e della digitalizzazione del servizio sanitario nazionale è riconosciuto come una vera e propria priorità.

Fascicolo sanitario elettronico, ricette digitali, dematerializzazione dei referti e disponibilità on-line di cartelle cliniche, prenotazioni e pagamenti on-line sono solo alcuni elementi d’innovazione, utili se messi a sistema,  a favorire anche una maggiore trasparenza e un controllo efficace in termini di verifiche immediate sui risultati gestionali. In tema di pubblica amministrazione è inoltre previsto di semplificare e uniformare i procedimenti non ché di razionalizzare e accorpare le numerose banche dati pubbliche oggi esistenti. Enfasi anche sulla democrazia diretta, per la quale, anche se non espressamente citato, gli strumenti digitali sono utili per sostenere le relative procedure. E ancora si parla di  Diritto alla cittadinanza digitale sin dalla nascita. Non mancano poi anche interventi di sistema per semplificare la vita dei cittadini e delle istituzioni diminuendo drasticamente il numero delle norme in vigore e fare in modo che le leggi siano attuate. Questo è un tema fondamentale che è strettamente correlato con  un’altra necessità, definita come  Tagliando alle leggi, che consiste nel verificare lo stato di attuazione delle singole disposizioni e la relativa efficacia , anche con un bilancio dei risultati concreti della loro attuazione. E qui parliamo di analisi di impatto delle politiche pubbliche, che auspico fortemente possa essere facilitata anche dall’utilizzo di cruscotti decisionali digitali.

Anche per ciò che riguarda il turismo, il digitale non è assente. Infatti si parla di una piattaforma nazionale per l’incontro tra domanda ed offerta, di integrazione di fonti, di gestione dei Big Data. Infine nel settore dell’università e ricerca, tra le azioni previste è interessante sottolineare quella rivolta all’alta formazione tecnologico gestionale, collegata con gli Istituti tecnici superiori, nonché la necessità di innovare la didattica ed in particolare quella “digitale”. Quindi è importante evidenziare come, in realtà, i temi legati all’ICT ed all’innovazione,  siano una costante di molte iniziative programmatiche. “In particolare”, continua D’Amico,  “ho notato che il digitale tocca almeno 12 dei 30 punti del programma Cinque stelle – Lega. Si tratta di interventi prevalentemente verticali nei vari settori: salute, istruzione, ricerca, lavoro, giustizia, fisco, turismo, etc. Se è vero che in questa fase non è previsto alcun modello di governance, ritengo comunque  che verrà definita, a breve, una strategia di Governo per il digitale, che si svilupperà nei mesi successivi, e che riguarderà anche una revisione delle strutture organizzative, in modo da garantire un sostegno alle varie azioni previste dal programma. Pertanto con AIDR non possiamo che sostenere le politiche che verranno intraprese nei vari settori per il digitale da questo Governo, condividendo che, per assicurare una effettiva attuazione, si debba lavorare di più sui settori verticali, garantendo comunque un presidio di governance per le attività di regolazione e di coordinamento”.