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Consolidamento Tlc, l’avvocata generale della Corte di Giustizia Ue gela le telco

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La decisione dell'avvocata generale della Corte Ue è un duro colpo per il nutrito partito pro-consolidamento, promosso da molti operatori per rilanciare i ricavi e migliorare i servizi.

Il consolidamento delle Tlc nella Ue non s’ha da fare. Il dogma del quarto operatore resiste. E’ questo in sintesi quello che emerge dal parere, molto atteso nella industry, sul merger O2 e Hutchison Three Uk, ancora una volta bocciato dall’avvocata generale della Corte Ue Juliane Kokott. Un parere non vincolante per la Corte di Giustizia, che ha un paio di mesi per esprimersi, ma che indirizza chiaramente l’esito della querelle verso la bocciatura.

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La decisione è attesa nel primo semestre del 2023.

Un duro colpo per il nutrito partito pro-consolidamento, promosso da molti operatori per rilanciare i ricavi e migliorare i servizi.

Già nel 2020 la Corte di Giustizia Ue aveva contestato alla Commissione Ue di non aver fornito prove sufficienti del fatto che la fusione avrebbe beneficiato i clienti.

Telco in pressing per il consolidamento

Da anni le telco spingono per ottenere più spazio e maggiori margini di manovra per un’auspicata ondata di merger in Europa.

Un pressing nei confronti di Bruxelles, per semplificare il quadro normativo e superare l’iper frammentazione del settore.

Spettatori interessati

Spettatori interessati saranno quindi stati in primo luogo Masmovil e Orange, che hanno intavolato negoziati in esclusiva per una fusione in Spagna.

Anche nel regno Unito si parla di una possibile fusione fra Three Uk e Vodafone, che creerebbe il maggior player del paese.

Secondo gli analisti di Jefferies, interpellati dal Financial Times, la decisione della avvocata generale “non aiuta” e anzi “aggiunge nuovi ostacoli a eventuali fusioni”.    

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