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Comunità Energetiche Rinnovabili: cosa prevede la normativa e quali sono i vantaggi

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Questa settimana il settore dell’energia in Italia ha registrato un importante passo in avanti nel programma di transizione energetica del Paese. Il Ministero dell’Ambiente, infatti, ha approvato le Regole Operative relative al decreto sulle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) che era entrato in vigore lo scorso 24 di gennaio.

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Questa settimana il settore dell’energia in Italia ha registrato un importante passo in avanti nel programma di transizione energetica del Paese. Il Ministero dell’Ambiente, infatti, ha approvato le Regole Operative relative al decreto sulle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) che era entrato in vigore lo scorso 24 di gennaio.

Tali regole fissano il quadro normativo per l’accesso alle tariffe incentivanti e ai contributi in conto capitale previsti dal PNRR. Il documento integrale, con tutte le Regole Operative per l’accesso alle CER e agli incentivi, è disponibile tramite il sito del GSE.

Si tratta di un passaggio molto importante per incentivare la crescita dell’utilizzo delle rinnovabili in Italia, in particolare in tutte quelle aree (come i piccoli comuni e le comunità più isolate) che, sfruttando il meccanismo delle CER, possono ottenere notevoli benefici. 

La possibilità di auto-produrre energia, massimizzando l’autoconsumo, insieme alla riduzione del costo dell’elettricità prelevata dalla rete, possibile sfruttando le migliori offerte luce del Mercato Libero accessibili tramite SOStariffe.it, permette di ridurre al minimo la spesa energetica degli utenti finali (famiglie e imprese) massimizzando il ricorso all’energia prodotta da fonti rinnovabili.

Nel corso delle prossime settimane, il programma di promozione delle Comunità Energetiche Rinnovabili entrerà nel vivo. La pubblicazione delle Regole Operative, dopo l’entrata in vigore del decreto, segna un momento fondamentale del progetto.

Cosa sono le Comunità Energetiche Rinnovabili

Una Comunità Energetica Rinnovabile è un’associazione tra cittadini, attività commerciali di vario tipo e grandezza oltre che di pubbliche amministrazioni, sia locali che nazionali. Questi soggetti si uniscono per condividere e utilizzare l’energia elettrica prodotta localmente utilizzando fonti rinnovabili come il fotovoltaico, l’eolico o l’idroelettrico.

L’accesso alla Comunità è legato alla creazione di un soggetto giuridico che andrà a rappresentare tutti i soci che ne fanno parte (l’entrata in una comunità energetica è su base volontaria). Tutti i membri possono produrre energia con i propri impianti. Tale energia potrà essere utilizzata con l’auto-consumo o condivisa con gli altri membri per ridurre, fino ad azzerare, il prelievo dalla rete elettrica e il ricorso a energia prodotta da fonti non rinnovabili.

Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono uno degli elementi centrali della strategia del Governo e, in particolare del Ministero dell’Ambiente per la promozione della produzione di energia pulita. A chiarire quest’aspetto è stato il ministro Gilberto Pichetto che ha sottolineato: “Ogni nostro impegno amministrativo è rivolto a consolidare il ruolo delle Comunità Energetiche nel Paese”.

Per il prossimo futuro, continua Pichetto, ci sono vari progetti sul tema CER: “non solo con regole chiare e misure di potenziale grande impatto, ma anche con una forte campagna di informazione per portare questa novità alla più ampia platea di potenziali beneficiari”. Le nuove Regole Operative e l’imminente lancio delle piattaforme informatiche per l’accesso agli incentivi segnano un importante passo per la promozione delle CER.

I vantaggi delle CER

La normativa per la promozione delle Comunità Energetiche Rinnovabili punta a massimizzare i vantaggi di questo meccanismo per la produzione e il consumo di energia pulita. A rendere centrali le CER per il programma di transizione energetica ci sono vari elementi a partire dall’aumento della sostenibilità e dell’efficienza del sistema elettrico nazionale, che dovrà essere sempre meno legato ai combustibili fossili.

Le CER, inoltre, consentono ai cittadini di partecipare attivamente alla transizione energetica, riducendo, fino ad eliminare, le barriere economiche da superare per la creazione di impianti di produzione di energia rinnovabile di piccolo taglio (come gli impianti domestici).

Il progetto, inoltre, punta a sostenere la diffusione dell’energia rinnovabile nei piccoli comuni e nelle realtà più isolate che potranno trarre enormi benefici economici e ambientali nel lungo periodo. L’accelerazione nel programma di sostegno allo sviluppo delle CER rappresenta, come sottolineato in apertura, un passo fondamentale per un futuro energetico sostenibile del Paese.

Cosa prevede la normativa

Per promuovere lo sviluppo delle CER sono previsti due diverse misure di sostegno. C’è una tariffa incentivante oltre a un contributo in conto capitale fino al 40% delle spese sostenute, per la promozione delle comunità nei comuni con meno di 5 mila abitati.

Da notare che gli impianti incentivati devono entrare in esercizio entro 18 mesi dalla data in cui viene approvato il contributo e, in ogni caso, entro il 30 giugno del 2026. È possibile accedere alla tariffa incentivante per impianti di nuova costruzione oltre che in caso di potenziamento di impianti già esistenti. Il contributo degli impianti esistenti, però, non può superare il 30% della potenza complessiva degli impianti che partecipano alla CER (la normativa punta, quindi, a incentivare la creazione di nuovi impianti).

La potenza massima è di 1 Megawatt per tutti gli impianti e le unità di produzione. La normativa, inoltre, prevede alcuni requisiti tecnici per gli impianti a biogas e biomassa. Per i nuovi impianti fotovoltaici, inoltre, è necessario ricorrere a materiali di nuova generazione (per massimizzare l’efficienza). La tariffa incentivante è cumulabile con il contributo Pnrr, come previsto dal decreto, ma viene decurtata in base all’entità del contributo, mentre non è cumulabile con il Superbonus.

Da notare, inoltre, che la tariffa incentivante prevede una parte fissa (che si riduce all’aumentare della potenza dell’impianto) e una parte variabile, legata al prezzo dell’energia. Per questa seconda parte, sono previste delle maggiorazioni per il Centro e Nord Italia per tenere conto della minore produzione degli impianti fotovoltaici.

L’accesso alle Comunità Energetiche Rinnovabili sarà regolato dal GSE. Il Gestore dei Servizi Energetici, a partire dal prossimo 8 aprile, renderà disponibili tre piattaforme informatiche per la presentazione di tutta la documentazione necessaria. Sarà lo stesso GSE a valutare gli aspetti tecnico-amministrativi per consentire l’avvio dei progetti.

Tutte le informazioni utili saranno, quindi, accessibili tramite il sito del Gestore (gse.it) su cui è possibile consultare la documentazione integrale con tutte le Regole Operative (il documento è disponibile direttamente in Home Page) che affrontano gli aspetti tecnico normativi oltre che amministrativi per l’adesione alle CER.