Comunicazione pubblica come teatro civile

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Governare la spiegazione. Una riforma importante nella pandemia e dopo

di Stefano Rolando
Pubblicato a novembre 2021
Editoriale Scientifica
Pagine: 330
ISBN:1259761096
Prezzo: 20 euro
Prefazione di Giuseppe De Rita

Il dossier è stato elaborato nel quadro delle attività dell’Osservatorio sulla comunicazione pubblica, il public branding e la trasformazione digitale operante presso l’Università IULM di Milano.

La pandemia ha mostrato l’insufficienza attuale della comunicazione pubblica. Società e sistema socio-sanitario hanno spesso sollecitato il rendimento di questa funzione per corrispondere di più alle esigenze sociali. Ma lo schiacciamento attorno all’idea della politica di fare della comunicazione pubblica il confezionamento della “visibilità” più che un moderno motore della “partecipazione”, ha mostrato limiti di sistema. In Italia prevale la comunicazione politica (a spese delle istituzioni) rispetto a quella istituzionale. Da qui nuove riflessioni. In forma di proposta ad operatori, società e istituzioni (in Italia e in Europa) per rilanciare una riforma possibile.

Un promemoria per immaginare una nuova rete al servizio di cose importanti: la spiegazione dei processi (nessi tra le notizie); la crescita della comunicazione scientifica per combattere negazionismo e analfabetismo funzionale; la cooperazione tra pubblico e sociale in un indispensabile accompagnamento per accorciare le distanze. Gli ostacoli restano grandi. Come ha osservato di recente Giuliano Amato: “In Italia ancora moltissimi analfabeti funzionali non sono in grado di capire la formulazione stessa di problemi e soluzioni. È abbastanza improbabile che possano sintonizzarsi sulle ragioni di una governance collettiva”.