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‘Competenze digitali in sanità per il ridisegno del SSN’. Intervento di Giuseppe Greco (ISIMM Ricerche)

Greco ISIMM

Uno dei tre programmi di accelerazione previsti dalla Strategia per la crescita digitale 2014-2020 del Governo italiano riguarda le competenze digitali di cittadini, imprese e pubblica amministrazione. In questa prospettiva lo scorso anno è stata rilanciata da AgID la Coalizione nazionale per le competenze digitali, quale parte della Grand Coalition for Digital Jobs della Commissione UE.

Sul versante P.A. l’obiettivo è incrementare il livello delle competenze digitali fra i dipendenti pubblici e la loro capacità di utilizzare i servizi digitali sia in back-office sia nella relazione con cittadini e imprese.

Fra i settori della PA merita un’attenzione specifica la Sanità per le sue caratteristiche intrinseche, tanto da rendere necessario lo sviluppo di un programma ad hoc per le competenze digitali, differenziato dal resto della PA e declinato sui tipici bisogni e processi del settore.

All’esigenza di favorire e sviluppare una diffusa consapevolezza sull’innovazione digitale fra i manager, i professionisti e gli operatori del SSN si ispira il progetto “Piattaforma nazionale integrata per la cultura e le competenze digitali nel Servizio Sanitario Nazionale”, presentato ieri (due giorni fa ndr) in audizione alla Commissione Agenda Digitale della Conferenza delle Regioni.

Il progetto – quale parte della Coalizione nazionale per le competenze digitali – è sviluppato da ISIMM Ricerche, Federsanità ANCI, Consorzio interuniversitario NITEL e HL7 Italia, prevede inoltre il coinvolgimento degli stakeholder istituzionali, scientifici e sociali di riferimento

La rivoluzione digitale anche in ambito Salute ha creato aspettative elevate, che in Italia si intrecciano con l’urgenza di rimodellare e riorganizzare la rete assistenziale del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), per rispondere da un lato alle caratteristiche emergenti della nuova domanda di salute (invecchiamento demografico, nuovo concetto di benessere, cronicità, nuove fragilità e nuovi bisogni sociosanitari) e dall’altro all’esigenza di garantire un più avanzato efficientamento complessivo del sistema.

A questi obiettivi rispondono sia l’eHealth Information Strategy del Ministero della Salute, sia il costituendo Patto per la Sanità Digitale Stato-Regioni, sia l’azione della stessa AgID, che mirano alla realizzazione e alla diffusione dei servizi di sanità digitale, in particolare Fascicolo Sanitario Elettronico, ePrescription, de materializzazione di referti medici e cartelle cliniche, Telemedicina.

Tuttavia la questione centrale per lo sviluppo dei progetti di Sanità Digitale non è tanto la tecnologia in sé né la digitalizzazione dell’esistente, quanto piuttosto la riorganizzazione e il ridisegno del sistema e dei processi, verso la continuità assistenziale ospedale-territorio, lo sviluppo di forme domiciliari di assistenza, la riprogettazione del sistema di cure primarie, la definizione di adeguati percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali, modellati sulla specificità dei singoli territori, e in definitiva la razionalizzazione e la sostenibilità dell’offerta sanitaria.

Il sistema sanitario – in quanto sistema Ultra-Large-Scale, cioè  un amalgama complesso, ad alta intensità di informazione e su larga scala, di persone, organizzazioni, tecnologia, politiche, obiettivi, incentivi, finanze, leggi – è per sua natura imperfetto, decentralizzato ed eterogeneo, intrinsecamente in conflitto e in continuo cambiamento; inoltre erode i confini fra sistema e persone, in quanto queste ultime non sono utenti ma parte del sistema e richiedono di conseguenza modelli non tradizionali e non gerarchici di governance e di interazione.

Da questo punto di vista l’affermazione della trasformazione digitale del SSN non può non partire dai bisogni rilevati e rivelati delle persone che operano al suo interno, attraverso un programma graduale di ascolto e di alfabetizzazione digitale, nonché di diffusione della consapevolezza del possibile impatto dell’innovazione digitale nei processi produttivi, per consentire ai dipendenti del SSN di essere protagonisti attivi del cambiamento, che altrimenti non si realizzerà compiutamente.

La messa in opera di un programma per allineare all’investimento in Information and Communication Technology un adeguato investimento in cultura e competenze digitali è quindi la conditio sine qua non per spingere tutto il SSN a un ripensamento sistemico, verso un nuovo modello in grado di collegare più efficacemente persone e informazioni.

Il progetto in questione sarà realizzato attraverso lo sviluppo di una piattaforma e-learning articolata su diversi livelli di accesso e di competenze nell’ambito del framework europeo e-CF e a partire dalle Linee Guida per il comparto sanitario, contenute nel documento AgID “Programma nazionale per la cultura, la formazione e le competenze digitali” del maggio 2014. Laddove si prevede la necessità di sviluppare per il comparto competenze digitali di base (accesso, sicurezza, di rete), competenze specifiche di e-health (accesso, sicurezza, di rete), competenze di e-leadership (pianificazione, effettuazione, attivazione, gestione).

In particolare le competenze di e-leadership hanno l’obiettivo di creare una comunità di leader digitali all’interno delle diverse organizzazioni sanitarie, in grado di comprendere e utilizzare al massimo grado le potenzialità del digitale, patrocinando, sostenendo e stimolando l’atteggiamento collaborativo e innovativo di tutti i componenti dell’organizzazione, attraverso un percorso che incrocia discipline diverse (informatica, ingegneria, medicina, biologia, economia aziendale, project management, governance di sistema, statistica, documentazione).

La nuova piattaforma intende sviluppare propri contenuti formativi, a partire dalle esperienze già in atto in alcune Regioni italiane, valorizzandone contenuti e professionalità. I moduli formativi disporranno di un necessario e adeguato livello di standardizzazione nazionale e potranno essere integrati a livello territoriale dalle singole Regioni con moduli personalizzati. Dovrà inoltre essere garantito il necessario grado di interoperabilità con le piattaforme regionali di e-learning esistenti.

La piattaforma Web nazionale intende fare anche da catalizzatore anche alle singole attività di formazione e di divulgazione da realizzarsi con corsi e incontri mirati sul territorio, stimolando le iniziative e le azioni delle Regioni e delle reti di stakeholder/associazioni locali da realizzarsi con un format comune, definito a livello nazionale e coerente con lo sviluppo delle attività on-line.

La piattaforma infine raccoglierà nel corso del tempo istanze e bisogni formativi da parte degli utenti e dei fruitori del servizio, per rimodulare i contenuti formativi a partire dalle esigenze rivelate della stessa domanda.

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