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Comitato Media e Minori, interrogazione a Giorgetti dei senatori Lannutti, Corrado e Angrisani (che citano Key4biz)

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Al di là delle perplessità sui criteri di nomina del “Comitato per l’Applicazione del Codice di Autoregolamentazione Media e Minori”, permane irrisolto il vero ruolo dell’organismo, strutturalmente privo di risorse.

La notizia non ha registrato alcuna ricaduta sui quotidiani di oggi, ma merita essere segnalata: ieri giovedì 18 novembre, si è insediato il nuovo Comitato per l’Applicazione del Codice di Autoregolamentazione Media e Minori

Soltanto l’agenzia stampa Dire ha rilanciato la notizia (con un dispaccio delle ore 18:37)

Per la carica di presidente era già stato scelto, dal Ministro Giancarlo Giorgetti, l’avvocato Jacopo Marzetti

Nella giornata di ieri sono stati eletti i Vice Presidenti: Matteo Santini in rappresentanza degli utenti (Santini è in rappresentanza dell’Associazione Centro Studi e Ricerche sul Diritto della Famiglia e dei Minori), e Maria Eleonora Lucchin in rappresentanza delle emittenti e delle associazioni di settore (Lucchin rappresenta Mediaset, e guida la Direzione Documentazione e Analisi Istituzionale del gruppo).

Ha dichiarato il neo Presidente Marzetti: “obiettivo primario del presidente, dei vice presidenti e dei componenti sarà ridare visibilità e centralità al lavoro del Comitato stesso, collaborare e vigilare per una televisione che rispetti rigorosamente le norme per il benessere dei nostri fanciulli”. Un altro obiettivo “sarà quello di regolamentare anche il web che sappiamo bene essere il pericolo più consistente che c’è oggi, con il coinvolgimento delle principali piattaforme social utilizzate dai giovani”.

E, ancora, “faremo inoltre attività di formazione e supporto alle famiglie e alle scuole, incontrando anche i ragazzi per ascoltarli e parlare con loro. Intendiamo infine coinvolgere maggiormente le reti televisive e le associazioni del settore che fino ad oggi non hanno partecipato e che sono sicuro, grazie a una maggiore visibilità e conoscenza del Comitato, saranno ben contente di essere coinvolte nel nostro lavoro di tutela dei bambini e dei ragazzi i quali, su questo siamo tutti concordi, in questo periodo più che mai hanno bisogno di essere protetti”.

Il Presidente Marzetti si era comunque già manifestato pubblicamente venerdì scorso 12 novembre, intervenendo ad un forum promosso da Telefono Azzurro sul “Patto di Treviso” (intitolato “Dalla Carta al Patto di Treviso. Trent’anni dopo, sempre dalla parte dei più piccoli”): “il nostro Comitato si occupa prevalentemente di televisione e radio, ma vorremmo entrare proprio nel merito dei media ed entrare in questo mondo complesso… c’è un organismo, che ogni social ha, che controlla ciò che viene scritto, ci sono magari delle parole chiave con cui si individua subito il contenuto da bloccare, ma un vero e proprio controllo non c’è”. Secondo Marzetti, “il Comitato Media e Minori potrebbe contribuire con l’educazione sul tema, è importante che il nostro obiettivo sia anche la formazione delle figure, anche familiari e di docenza, che avranno a che fare con i social”.

Gli auspici del neo Presidente sono condivisibili (ed è importante che riconosca che “un vero e proprio controllo non c’è”), ma permane il problema della debolezza strutturale del Comitato, che è stata oggetto di attenzione critica da parte di “Key4biz” (vedi, da ultimo, l’articolo “Tra ‘Comitato Media e Minori’ e ‘Consiglio Nazionale degli Utenti’, lotta impari nel Far West Web per la (non) tutela dei minori” del 2 novembre 2021, ma anche il precedente “Rai, Netflix e TikTok: confronto su Far West del web e retorica del ‘parental control’” del 15 ottobre 2021).

Tre senatori – Lannutti, Corrado, Angrisani – “interrogano” il Ministro Giorgetti sul Comitato Media e Minori: “superficialità ed approssimazione della gestione del dossier”?

Va anche segnalato che, nella stessa giornata di ieri, giovedì 18 novembre, è stata depositato e pubblicato un atto di sindacato ispettivo a Palazzo Madama, da parte del senatore Elio Lannutti (Italia dei Valori), primo firmatario, che cita proprio “Key4biz” come fonte di alcune considerazioni. Si ricordi che Lannutti è anche Presidente onorario di Audusbef (associazione a difesa dei consumatori e degli utenti, particolarmente specializzata nel settore bancario, fondata nel 1987).

Co-firmano l’interrogazione, indirizzata al Ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti, la senatrice Margherita Corrado (Gruppo Misto) e la senatrice Luisa Angrisani (Gruppo Misto).

Scrivono Lannutti e Corrado e Angrisani, nell’Atto n. 4-06301, in premessa, che “il 27 ottobre 2021, il Ministro dello Sviluppo Economico in indirizzo ha nominato l’avvocato Jacopo Marzetti quale Presidente del ricostituito “Comitato Media e Minori” del Ministero, organo che ha il compito di vigilare sull’applicazione del Codice di Autoregolamentazione Tv e Minori, da parte di tutte le emittenti, a prescindere dalla sottoscrizione dello stesso e dalla tipologia di piattaforma utilizzata (analogica, satellitare, digitale terrestre, iptv)”.

E continuano i tre senatori: “come puntualmente documentato dal quotidiano telematico “Key4Biz“, in un articolo pubblicato il 2 novembre 2021 a firma di Angelo Zaccone Teodosi, presidente dell’Istituto italiano per l’industria culturale (IsICult), “la notizia è stata resa pubblica da una nota del Ministero dello Sviluppo Economico”, ma “sui quotidiani nazionali, sia nelle edizioni su carta sia nelle edizioni su web, nessuna traccia della notizia della firma del decreto da parte del Ministro Giancarlo Giorgetti, a (ri)conferma che si tratta di un organismo semi-clandestino, se non addirittura fantasma”; eppure l’organismo, continua l’articolista, “avrebbe una funzione importante e delicata” e cioè quella di “assicurare la protezione dei minori dalla diffusione di contenuti nocivi anche nell’era digitale””.

I senatori ricordano che nel Comitato sono nominati i rappresentanti di emittenti televisive, istituzioni ed utenti e il decreto di nomina spetta appunto al Ministro dello Sviluppo Economico (Mise), che ha raccolto la precedente competenza del Ministro delle Comunicazioni, inserita nell’articolo 6 del “Codice di Autoregolamentazione”.

Peraltro il funzionamento del Comitato risulta essere una specifica e doverosa responsabilità del Ministro, in particolare da quando l’organo ha avuto un riconoscimento di legge, con gli attuali articoli 9 e 35 del Tusmar alias il “Testo Unico della Radiotelevisione” (Decreto Legislativo n. 177 del 2005).

Non tenute in conto le aspettative di utenti, istituzioni e associazioni di settore?

Qui la questione critica sollevata: “nel caso della recente nomina del 27 ottobre, sembra che il ministro non abbia tenuto in alcun conto le legittime aspettative di utenti, istituzioni ed associazioni di settore, che invece il codice vorrebbe coinvolti nel processo di nomina: il medesimo articolo di “Key4Biz” riporta alcune indiscrezioni ed osservazioni degli addetti ai lavori, secondo le quali il neo Presidente del rinnovato “Comitato Media e Minori”, sarebbe stato scelto direttamente dal ministro. Quanto al profilo del candidato scelto, l’avvocato romano Jacopo Marzetti (classe 1982), pur essendo stato per alcuni anni Garante per l’infanzia della Regione Lazio (carica di nomina esclusivamente politica), al tempo stesso non vanta un curriculum qualificato come esperto di comunicazioni elettroniche, né come studioso di media, ma piuttosto come amministratore giudiziario, liquidatore societario e curatore fallimentare (dal maggio scorso, come commissario straordinario di FarmaCap, azienda speciale farmasociosanitaria capitolina) e, soprattutto, ha avuto una precisa connotazione partitica, essendo stato membro del Consiglio municipale di Roma 2 (quartiere Parioli), dal 2008 al 2013, eletto nelle liste del Popolo delle Libertà”.

Gli interroganti ricordano che il “Comitato Media e Minori” ha funzioni di vigilanza e poteri di ingiunzione alle emittenti televisive che violino il “Codice di Autoregolamentazione”, oltre alla facoltà di inoltrare denunce all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom).

Contestazioni da parte dei Presidenti del Corecom Lombardia (Marianna Sala) e Piemonte (Alessandro de Cillis)

I tre interroganti sostengono che “a riprova di quella che agli interroganti appare come una evidente superficialità ed approssimazione della gestione del dossier relativo alle nomine del ricostituito Comitato Media e Minori da parte del Ministro, vi sono anche il disconoscimento e le rinunce alla nomina e all’incarico da parte dei rappresentanti dei Corecom, Marianna Sala e Alessandro de Cillis, rispettivamente presidente del Corecom Lombardia e del Corecom Piemonte, che, successivamente al decreto ministeriale del 27 ottobre scorso, hanno comunicato di non aver mai avanzato la propria candidatura, né di essere mai state designate dal Coordinamento nazionale dei Corecom, rendendo così necessaria l’emissione di un prossimo nuovo decreto che, correggendo il precedente, nomini altri 2 componenti questa volta non “a loro insaputa””. Ricordiamo anche che Marianna Sala è stata peraltro eletta, poche settimane fa, Presidente del Coordinamento nazionale dei Corecom.

Lannutti e Corrado e Angrisano, chiedono, conclusivamente: “se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti riportati in premessa; se, nell’effettuare la nomina dell’avvocato Marzetti a Presidente del Comitato Media e Minori, di quali designazioni o candidature abbia tenuto conto, e quali siano gli aspetti del profilo curricolare del candidato presidente che lo hanno indotto a procedere alla nomina; se intenda chiarire quali siano le circostanze che hanno portato al decreto di nomina; se, nell’ambito della necessaria redazione di un nuovo decreto, che corregga gli errori del precedente, si intenda procedere nominando come Presidente del Comitato Media e Minori un esperto che vanti un curriculum più qualificante e qualificato di quello dell’avvocato Marzetti”.

Nomine avvenute in assenza di trasparenza? Nessun avviso pubblico, né sollecitazione delle candidature

In effetti, non risulta che sia stata effettuata una “call” pubblica per la nomina del Presidente del Comitato, che storicamente è stata di competenza del Ministro ma d’intesa con il Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. 

Non risulta agli atti un avviso pubblico per stimolare candidature alla presidenza del Comitato.

“Il tutto sembra essere avvenuto “intuitu personae”, in assenza di una precisa previsione di legge.

Alcuni osservano che anche la nomina del professor Giuseppe Scialla, Garante dell’Infanzia della Regione Campania, designato dal Mise, potrebbe essere suscettibile di rilievi. La legge 12 luglio 2011 n. 112, infatti, istitutiva dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, prevede espressamente al comma 3 dell’art. 2. (“Modalità di nomina, requisiti, incompatibilità e compenso del titolare dell’Autorità garante”) che “Per tutta la durata dell’incarico, il titolare dell’Autorità garante non può esercitare, a pena di decadenza, alcuna attività professionale, imprenditoriale o di consulenza, non può essere amministratore o dipendente di enti pubblici o privati né ricoprire altri uffici pubblici di qualsiasi natura o rivestire cariche elettive o incarichi in associazioni, organizzazioni non lucrative di utilità sociale, ordini professionali o comunque in organismi che svolgono attività nei settori dell’infanzia e dell’adolescenza”. 

Una interpretazione estensiva della norma potrebbe prevedere l’applicazione della stessa preclusione anche nei confronti dei Garanti regionali. 

Proprio questo tipo di conflitto, d’altronde, fu denunciato nel 2019 dall’allora Garante dell’Infanzia Nazionale, la giudice Filomena Albano, in occasione della nomina proprio dello stesso avvocato Jacopo Marzetti (all’epoca ancora Garante dell’Infanzia della Regione Lazio) a componente della “Squadra speciale di giustizia per la protezione dei minori”, istituita dall’allora Ministro Alfonso Bonafede“la legge istitutiva dell’Autorità garante prevede espressamente l’incompatibilità rispetto ad altri incarichi per le autorità di garanzia e richiede per i garanti i medesimi requisiti di indipendenza, autonomia ed incompatibilità rispetto ad altre mansioni. Mi stupisco che ci siano garanti regionali che li ricoprano”.

Secondo questa logica, quindi, anche la nomina del Professor Scialla sarebbe a rischio di incompatibilità…

Prevale confusione..

Ricordiamo che il 29 ottobre, il Ministro Giorgetti ha nominato il “Comitato Media e Minori” con la seguente composizione: Presidente, Jacomo Marzetti; componenti effettivi: Giuseppe SciallaIside CastagnolaRemigio Del Grosso e Marianna Sala in rappresentanza delle istituzioni coinvolte; Marcello CiannameaMaria Eleanora LucchinGiovanni CrudeleAlfredo Donato e Alessia Caricato in rappresentanza delle emittenti e delle associazioni di settore; Emilia ViscoVincenzo BrogiLuca BorgomeoMatteo Santini e Umberto Rapetto in rappresentanza degli utenti.

Da segnalare “en passant” anche la notizia di venerdì della scorsa settimana 12, secondo la quale l’avvocato Marzetti, che è anche Commissario Straordinario di Farmacap (l’azienda capitolina che gestisce 45 farmacie comunali in città) ha lasciato l’incarico: nominato dall’ex Sindaca Virginia Raggi, in una lettera inviata al neo Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, Marzetti ha spiegato che “superato il momento di tensione finanziaria, acquisiti gli indirizzi di razionalizzazione e definite conseguentemente le linee di intervento, incardinato il processo di ripristino in bonis dell’azienda, anche a fronte di un progetto necessario di ricapitalizzazione, ritenendo il ruolo di commissario straordinario non più necessario, auspico che il processo di normalizzazione dell’azienda si esprima nella nomina di un nuovo consiglio di amministrazione”. Fino alla scelta della nuova “governance” per l’azienda capitolina, Marzetti si impegna a “garantire continuità aziendale”. Si ha notizia che i sindacati (in primis Cgil, Cisl e Uil) siano sul piede di guerra, ed i dipendenti temono di non vedere lo stipendio di novembre…

Al di là della vicenda Farmacap (è evidente che si tratta di un incarico troppo impegnativo per essere curato in contemporanea al Comitato Media e Minori), senza voler entrare nel merito di dinamiche che potrebbero appassionare Tar e Consiglio di Stato, sembra di poter osservare una qualche superficialità procedurale, oltre alla limitata trasparenza, in tutta la vicenda della ricomposizione del Comitato Media e Minori.

Sarà interessante leggere la risposta del Ministro Giorgetti all’interrogazione dei tre senatori.

Fermi restando i dubbi sul ruolo stesso del Comitato Media e Minori: che senso ha un simile organismo, privo di risorse minime – economiche professionali tecniche – per poter svolgere il delicato ruolo cui è chiamato dalla legge, in uno scenario mediale sempre più affollato di minacce per i minori?!

Clicca qui, per l’Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-06301, a firma dei senatori Lannutti, Corrado, Angrisani, al Ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti, Legislatura 18ª, Senato della Repubblica, 18 novembre 2021