drammatico

Come saltano i pesci

a cura di cinematografo.it |

2016 – Italia

Matteo, 26 anni, ha una vita invidiabile e insegue il sogno di lavorare come meccanico alla Ferrari. I due genitori, Italo e Mariella, lo seguono con amore e la sorellina Giulia vede in lui il suo eroe. In questo tranquillo scenario quotidiano, collocato in una quieta provincia sul mare, irrompe una novità che cambia radicalmente le giornate di Matteo. Si fa presto a dire che è tutto calmo; certe volte le cose possono cambiare quando meno te lo aspetti, e ti chiedono il conto, ti impongono una revisione dei ruoli e delle situazioni.

Per quasi sessanta minuti, il copione gira intorno a se stesso, accumulando personaggi e sensazioni, seminando indizi e dubbi, facendo cominciare varie vicende tutte staccate tra di loro. E aspettando l’occasione utile per dare il via a un chiarimento, per arrivare a una resa dei conti con i personaggi sparsi e destinati a ricompattarsi. In Come saltano i pesci di Alessandro Valori c’è voglia di commedia, ma allo stesso tempo anche di dramma sentimentale, di sottile confronto psicologico, di scoperta di ruoli e di identità.

Come saltano i pesci - Foto 1

Bisogna evitare di dire qualcosa di più perché il testo ha una sua compattezza, che scivola nel pentimento e nel dolore. Fratelli che si riuniscono, padri che si ritrovano, emozioni del passato che tornano a galla. Quanto tempo perso a non capirsi, quante occasioni lasciate per strada, quanta voglia di recuperare le parole perdute. Tanti personaggi, a dire il vero, non sono facili da gestire, specie se così diversi tra loro, e non sempre ben amalgamati (Angela, per esempio…). Esprimono tanto coraggio e tanta vitalità, sono addolorati e insieme vogliono riscattarsi. Lo scenario è misurato, timido, a doppia faccia. Si apre al positivo e si lascia andare alla ricerca di una seconda occasione. La regia perde un po’ il controllo dell’insieme, ma la storia tiene e le motivazioni sono plausibili.

Il regista – che ha frequentato la scuola di sceneggiatura di Tonino Guerra a San Marino, lo stage di regia e sceneggiatura di Nikita Mikhalkov ed è stato assistente alla regia di registi come Lina Wertmüller, Sergio Corbucci e i fratelli Taviani – dichiara: “Ho idealmente continuato la ricerca sull’identità e la rappresentazione: su chi siamo veramente al di là delle apparenze, quando la vita e gli eventi ci pongono di fronte alla realtà delle cose e alla nostra realtà più autentica e dobbiamo farci i conti. È una sintesi in cui gli stili si mescolano e dove momenti di gioia si alternano a momenti drammatici”. E sottolinea: “Si parla anche di famiglia, di fede e di confronto generazionale”. Nel cast alcuni nomi di giovani attori (Simone Riccioni, Marianna Di Martino, Brenno Placido, Maria Chiara Centorami) si incontrano con nomi più esperti (Giorgio Colangeli, Maria Amelia Monti, Biagio Izzo) in una coralità punto di merito del film. Che fa ridere, piangere e riflettere sottolineando come i protagonisti, rievocando il comportamento dei pesci in mare o in natura, attuano ognuno la propria strategia di sopravvivenza: c’è chi si unisce in branco e chi salta fuori dalle reti.

Come saltano i pesci - Foto 1

Regia: Alessandro Valori

Attori: Simone Riccioni (Matteo), Marianna Di Martino (Angela), Brenno Placido (Luca), Giorgio Colangeli (Italo), Maria Amelia Monti (Mariella), Biagio Izzo (Sandro), Maria Chiara Centorami (Lisa), Armando De Razza (Commissario)

Soggetto: Simone Riccioni, Alessandro Valori, Serena De Angelis

Sceneggiatura: Serena De Agelis, Paula Boschi

Fotografia: Sandro De Pascalis

Montaggio: Alessandro Moglie

Scenografia: Laura Perini

Costumi: Tiziana Patrizi

 

Durata: 110’

Genere: Drammatico

Data di uscita in sala: 31 marzo 2016

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