la storia

Come il Comune di Roma applica il PNRR a un nido? Lo chiude. Con 70 bambini nel limbo e 26 lavoratrici licenziate

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Accade al nido “Valcannuta M2”, di proprietà del Comune di Roma, nel quartiere Aurelio. Il sindacato FLC CGIL: “Un’ingiustizia paradossale del PNRR”. Le famiglie dei bambini, che hanno fino a 3 anni: “Non sappiamo dove i nostri figli andranno a scuola dal prossimo anno scolastico. Perché non siamo stati informati di questi lavori prima dell’iscrizione dal Campidoglio e dal Municipio XIII? Avremmo scelto un altro nido”.

Questa storia ha effetti negativi su 70 bambini, di età fino a 3 anni, sulle loro famiglie, su 26 lavoratrici (la maggioranza educatrici) e sull’intero quartiere Aurelio di Roma, nel Municipio XIII. Il tutto in nome del PNRR. I rappresentanti di Governo, a livello nazionale e locale, con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza hanno promesso, tra l’altro, più posti negli asili nido e più assunzioni di donne nel mercato del lavoro. Al nido “Valcannuta M2” si prospetta, invece, tra 7 mesi un futuro di segno opposto. 

La struttura di proprietà del Comune di Roma sarà chiusa dal 1^ luglio 2023 al 31 dicembre 2025 per la “riqualificazione e l’ampliamento”. I lavori, richiesti dal Municipio XIII, rientrano nei progetti del PNRR per l’edilizia scolastica. La concessione è stata firmata dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri e l’aggiudicazione dell’incarico per la realizzazione del progetto è datata 21 febbraio 2023, come si legge sul sito del Comune.

Ma la notizia della chiusura del nido dal prossimo luglio è stata comunicata alle famiglie dei bambini iscritti solo alcuni giorni fa. Un fulmine a ciel sereno. Messaggi nei gruppi WhatsApp di mamme e anche con qualche papà pieni di preoccupazione, incredulità e rabbia. “Perché non siamo stati informati di questi lavori prima dell’iscrizione dal Campidoglio e dal Municipio XIII?” chiedono molti genitori. “Avremmo scelto un altro nido”, fanno notare tanti genitori. E c’è anche chi propone di non pagare più le prossime rette come protesta nei confronti del Municipio.

FLG CGIL: “Dichiarato lo stato di agitazione”

Ieri pomeriggio si è tenuta la prima riunione, indetta con urgenza, tra le 26 lavoratrici del nido (che saranno licenziate perché dipendenti della cooperativa che gestirà la struttura fino al 30 giugno 2024), le famiglie e Paola Grilli, segretaria generale della FLC CGIL di Roma Nord-Civitavecchia-Viterbo. “Comunicherò domani al prefetto di Roma lo stato di agitazione”, ha detto Grilli, sottolineando la vicenda come “un’ingiustizia paradossale del PNRR” e ricordando anche che “il 9 maggio scorso il Municipio ci aveva rassicurati sul mantenimento dell’offerta formativa durante i lavori”.

“È difficile non notare”, si legge nel comunicato stampa dello stesso sindacato, “come paradossalmente i finanziamenti del PNRR, che dovrebbero contribuire a rafforzare l’occupazione, in questo caso eliminano posti di lavoro. Le lavoratrici del Nido di Val Cannuta sono vittime di una decisione che si traduce in un grave colpo all’occupazione femminile”.

La FLC CGIL ribadisce “la necessità di un dialogo costruttivo per trovare soluzioni che preservino sia i posti di lavoro delle 26 lavoratrici sia il diritto delle famiglie di usufruire di un servizio oggi indispensabile sia il diritto delle bambine e dei bambini di frequentare un percorso di crescita in continuità”.

I 70 bambini dove andranno a scuola dal prossimo anno scolastico?

E le 26 lavoratrici come saranno tutelate?

Le famiglie dei bambini interessati stanno vivendo giornate di angoscia, perché non sanno come saranno “ricollocati” i figli in altri nidi.

La risposta dal Comune di Roma

Di seguito la risposta data dal Dipartimento Scuola, Lavoro e Formazione professionale del Comune di Roma a una mamma:

“Pur nella consapevolezza che ci saranno dei disagi per le famiglie, è necessario chiudere il nido alla fine dell’anno educativo in corso; e questo non certo per una scelta arbitraria del Municipio ma perché il nido sarà oggetto di lavori di ampliamento e riqualificazione finanziati con il PNRR non compatibili con la prosecuzione del servizio, né rinviabili visti i limiti temporali imposti dal PNRR stesso.  

Il Municipio è impegnato nella definizione di una soluzione alternativa per le famiglie che potranno continuare ad usufruire del servizio nido in altra sede idonea; al riguardo gli uffici municipali potranno fornire ulteriori dettagli”.

Quale sarebbe un’altra sede idonea, si chiedono i genitori?

Un nido comunale? O in convenzione con il Comune?

A chi scrive risulta che non ci sia nei nidi del Municipio XIII la disponibilità di accogliere tutti e 70 i bambini. “Il bando per i trasferimenti uscirà a gennaio prossimo, ma non è detto che ci siano posti liberi per tutti. Mi dispiace, ma non so come verrà risolta questa situazione”, ha detto a una mamma l’Ufficio Gestione Utenza Asili nido – Gestione attività inerenti Asili nido privati e convenzionati nel Municipio XIII. 

Sindaco Gualtieri come pensa di risolvere questa “bomba” sociale?

Sabrina Giuseppetti, Presidente del Municipio XIII, quali le sue iniziative per garantire un percorso di crescita in continuità ai 70 bambini e per tutelare le 26 lavoratrici?