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Come realizzare una economia collaborativa per il 99%

Economia collaborativaDi Michel Bauwens

Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Pubblicato: ottobre 2015

Formato: ePub/Mobi

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ISBN: 9788868352271

Negli ultimi anni, l’economia collaborativa è cresciuta in modo esponenziale, raggiungendo una fase di integrazione con le forme emergenti di economia orientata al profitto, come ha descritto Michel Bauwens nel suo ultimo libro, “Network Society and Four Scenarios for the Collaborative Economy”.

il Capitale funziona oggi in modo diverso dal passato. Ho definito la sua nuova forma con il termine netarchical, ovvero attraverso la gerarchia della rete (netarchy, the hierarchy of the network). In questo nuovo sistema, gli investimenti strategici non sono più nella produzione di beni materiali da vendere nel mercato attraverso l’assunzione della forza lavoro, ma, come Google e Facebook mostrano, il profitto deriva dalla capacità di catturare i frutti dei contributi gratuiti che emergono dalla collaborazione spontanea degli utenti dispersi nel mondo, ovvero del 99%”.

Ne consegue che la gratuità delle piattaforme, “è un problema” perché “genera una profonda crisi di “valore”, non solo per la forza lavoro precaria, ma anche per il capitalismo stesso”: come possiamo immaginare un capitalismo “che produce prodotti che non può più vendere perché un crescente numero di contributori non possono essere pagati per il valore che creano?”.

Così oggi, dopo un esodo crescente dal sistema del lavoro salariato, specialmente da parte dei giovani, le tensioni sociali non sono solo fra capitale e lavoro, ma sempre più spesso, fra i produttori che regalano il loro tempo e le loro energie nella creazione di progetti peer to peer e i proprietari delle piattaforme per la condivisione su cui questa condivisione avviene.

La ricerca di alternative a queste forme proprietarie è cominciata, e sempre più spesso cittadini e soprattutto giovani lavoratori della conoscenza stanno cercando di creare una economia alternativa, in cui potersi sostenere grazie ai contributi dati all’economia condivisa dei beni comuni, che è al cuore della nuova economia.

Io credo ci sia un potenziale economico enorme in questa nuova forma di condivisione, che però richiede un nuovo tipo di licenze, che non possono permettere solo la semplice condivisione, ma che devono basarsi su un principio di reciprocità rinforzata. Quindi, insieme ad altri, ho proposto le licenze di reciprocità basate sui beni comuni, Commons-based Reciprocity Licenses”.

Queste licenze, spiega Bauwens nel suo libro, “sono aperte all’utilizzo da parte di tutti, istituzioni, organizzazioni no-profit e anche imprese a fini di lucro”. L’unica differenza risiede nel fatto che alle imprese a fini di lucro è richiesto di dare un contributo, anche economico per poter utilizzare un bene comune. Questo perché “siamo consapevoli che esse non contribuiscono in modo naturale allo sviluppo dei beni comuni”.

Michel Bauwens, è il fondatore della Fondazione P2P e lavora in collaborazione con un gruppo di ricercatori nell’esplorazione della produzione, la governance, e la proprietà tra pari. Ha co-prodotto con Frank Theys un documentario Tv per Technocalyps, e insieme a Salvino Salvaggio ha curato un libro in due volumi di antropologia della società digitale. Attualmente è ricercatore presso l’Università di Amsterdam e External Expert presso l’Accademia Pontificia delle Scienze Sociali (2008, 2012). In Belgio, ha pubblicato con Jean Lievens il best-seller “De Wereld Redden, met peer to peer naar een post-kapitalistische samenleving” (febbraio 2014). Michel attualmente vive a Chiang Mai, in Thailandia, ha insegnato presso la Payap University, il Dhurakij Pandit University’s International College e l’IBICT di Rio de Janeiro. Ha creato due start-up: una su intranet/extranet (E-Com) e un’altra sul marketing interattivo (KyberCo). È considerato uno dei guru di internet ed è annoverato tra i più importanti teorici dell’economia politica della produzione peer to peer.

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