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Cloud nazionale, Pisano non esclude le big tech Usa

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È possibile parlare di sovranità digitale italiana ed europea e poi non fare la scelta politica di escludere le big tech Usa dal cloud nazionale. Questa è la paradossale posizione di Paola Pisano, ministra dell’Innovazione, che alla domanda diretta del Sole24Ore “Conferma l’idea di un partner privato? Potrà essere anche un soggetto extra Ue come le big tech americane”? non dichiara esplicitamente di tenere fuori Google, Amazon e Microsoft&Co. e svia un po’ il quesito. 

“Per il progetto, che dovrà avere una guida pubblica, pensiamo a un partenariato pubblico-privato. Occorre una infrastruttura capace di proiettarsi già verso una successiva compatibilità, entro limiti da definire, con un sistema di cloud dell’Ue. L’embrione di questo può essere il progetto europeo Gaia X”, così ha risposto Pisano.

Gaia X

Nell’intervista Pisano ha annunciato poi che il Governo, al momento, ancora non aderisce a Gaia X, il progetto franco-tedesco di un Cloud europeo sovrano, capace di creare creare un’alternativa valida al predominio americano e cinese.

Al momento è prevista la partecipazione diretta di imprese private”, ha detto Pisano, aggiungendo. “L’Italia aderisce a Gaia-X perché riteniamo necessario arrivare alla creazione di un cloud con regole europee per recuperare sovranità sui dati. In luglio abbiamo promosso una videoconferenza con il ministero dell’Economia e dell’energia tedesco in cui Gaia-X è stato presentato a importanti aziende italiane. Per quanto riguarda la parte pubblica del progetto, siamo disponibili ad entrare nel comitato governativo che indica le linee strategiche”.

Grillo non ascoltato sulla sovranità dei dati

Così il governo Conte prende ancora tempo per far parte di Gaia X, nonostante la recente posizione di Beppe Grillo sulla sovranità digitale nazionale: “Vogliamo capire che ci sarà una nuova ricchezza che andrà a tre-quattro aziende nel mondo e basta? Vogliamo essere cittadini e non clienti?”, ha detto Grillo due giorni.

Anche 5G e cloud nel progetto della società unica delle reti e delle tecnologie

Infine nell’intervista pubblicata oggi dal Sole24Ore, la ministra dell’Innovazione affronta anche il progetto di una società unica delle reti e delle tecnologie a cui punta il protocollo d’intesa Tim-CDP. Il progetto non punta solo alla creazione delle rete unica in fibra, ma “il progetto debba includere la tecnologia 5G, il cloud e le infrastrutture necessarie a sviluppare l’economia dei servizi digitali”, ha concluso Pisano.

“Magari statalizzare i gestori, il 5G e poi distruggere il settore”, questo è l’allarme lanciato sul Foglio da Marco Bentivogli nel suo articolo “Rete senza demagogia” in cui aggiunge: “...Ciò che occorre monitorare con attenzione è se qualcuno ha invece in mente di fare altro”.

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