Il voto

Clima, il Parlamento UE frena sul target 2040 della Commissione. Bocciata la procedura d’urgenza

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Bruxelles propone -90% di emissioni nette entro il 2040, ma l’Europarlamento respinge l’iter accelerato con 379 voti contrari. La Commissione Ue punta comunque al target del 2040, mantenendo l’impegno verso la neutralità climatica al 2050.

Il Parlamento europeo ha respinto la richiesta di ricorrere alla procedura d’urgenza per l’adozione del nuovo obiettivo climatico dell’UE al 2040. L’iniziativa è stata bocciata con 379 voti contrari, 300 favorevoli e 8 astensioni, segnando uno stop al tentativo di accelerare l’iter legislativo.

La proposta di procedura rapida era stata avanzata da Socialdemocratici (S&D), Verdi (Greens) e Liberali (Renew Europe), dopo che il gruppo di estrema destra “Patrioti per l’Europa” aveva ottenuto, in commissione Ambiente (ENVI), la responsabilità di nominare il relatore sul dossier.

Il PPE, prima del voto, aveva già annunciato la propria contrarietà, preferendo il ricorso alla procedura legislativa ordinaria, ritenuta più adatta a un tema di tale portata.

Il contesto

Il 2 luglio la Commissione europea ha presentato una proposta di modifica alla Legge europea sul clima, con cui viene fissato un nuovo target al 2040: -90% di emissioni nette di gas serra rispetto ai livelli del 1990. L’obiettivo si inserisce nel quadro delle Linee guida politiche della Commissione per il periodo 2024-2029, ed è pensato per offrire certezza normativa agli investitori, stimolare l’innovazione e rafforzare la competitività industriale europea, in un contesto globale sempre più complesso.

Secondo l’ultimo Eurobarometro, pubblicato proprio nei giorni scorsi, il sostegno dei cittadini europei all’azione climatica dell’UE resta elevato, confermando un mandato popolare forte per proseguire nella transizione verde.

Una roadmap verso la neutralità climatica al 2050

La proposta della Commissione si basa sull’attuale obiettivo vincolante per il 2030 (riduzione delle emissioni del 55%) e introduce un percorso più pragmatico e flessibile per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Tra le novità previste:

  • Utilizzo limitato di crediti internazionali di alta qualità a partire dal 2036;
  • Rimozioni permanenti di carbonio integrate nel sistema ETS (Emission Trading System);
  • Maggiore flessibilità settoriale, che permetterà agli Stati membri di compensare eventuali carenze in un comparto (es. uso del suolo) con risultati superiori in altri (es. rifiuti o trasporti).

Il tutto è supportato da una valutazione d’impatto approfondita, e dal parere di organismi scientifici come l’IPCC e il Comitato consultivo europeo sui cambiamenti climatici, oltre che da un ampio processo di consultazione con Stati membri, Parlamento, stakeholder e società civile.

Condizioni abilitanti per un’Europa più competitiva e resiliente

Per garantire il raggiungimento del target, la Commissione punta a rafforzare le cosiddette “condizioni abilitanti”, tra cui:

  • Una base industriale europea solida e innovativa;
  • Una transizione equa, che non lasci indietro nessuna regione o categoria sociale;
  • Un livello di concorrenza equo con i partner globali.

Il futuro assetto normativo post-2030 dovrà essere guidato da principi come la neutralità tecnologica, la semplicità, l’efficienza e la sostenibilità economica.

Clean Industrial Deal, i primi passi concreti

La Commissione ha anche presentato una Comunicazione sull’attuazione del Clean Industrial Deal, parte integrante della strategia per il target 2040. Tra le misure già adottate:

  • Il nuovo quadro sugli aiuti di Stato per favorire investimenti in tecnologie verdi;
  • La semplificazione del Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM), che esenta il 90% degli importatori, riducendo gli oneri amministrativi;
  • Una raccomandazione fiscale con incentivi come ammortamenti accelerati e crediti d’imposta per promuovere la decarbonizzazione industriale;
  • Linee guida per facilitare l’espansione delle rinnovabili e abbattere i costi energetici.

Tra le azioni in arrivo:

  • Misure per la produzione di componenti per le reti elettriche e per sostenere i Power Purchase Agreements (PPA);
  • Il progetto pilota per una Banca europea della decarbonizzazione industriale;
  • Il Piano d’azione per l’industria chimica;
  • Tavoli di lavoro settoriali con imprese e stakeholder.

Il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP), atteso entro fine mese, indicherà le risorse europee destinate a sostenere la transizione climatica nel prossimo decennio.

Un messaggio forte alla comunità internazionale

Con l’obiettivo del -90% al 2040, l’UE intende ribadire il proprio impegno nella lotta al cambiamento climatico, in vista della COP30 di novembre a Belém, in Brasile. La Commissione lavorerà con la Presidenza del Consiglio per definire la nuova Contribuzione Determinata a livello Nazionale (NDC) dell’Unione, confermando la volontà di rispettare l’Accordo di Parigi e di mantenere un ruolo guida a livello globale nella riduzione delle emissioni.

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