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Clima, gli eventi estremi ci sono costati 268 miliardi di dollari nel 2022. In aumento del 7% l’anno

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Se è vero che rispetto al dato del 2021 c’è stata una diminuzione delle perdite economiche attorno al 12%, il danno complessivo è sempre più alto della media degli ultimi dieci anni del 22%, con una tendenza all’incremento medio del 5-7% su base annua. Lo Studio.

Clima pazzo e fenomeni estremi, una stima delle perdite per il 2022

Il clima cambia rapidamente, con grande velocità, e ogni anno genera sempre più fenomeni atmosferici e metereologici estremi in tutto il mondo. Quest’anno, secondo un nuovo Rapporto Swiss Re, hanno determinato danni economici globali per 268 miliardi di dollari, in aumento rispetto alla media degli ultimi dieci anni.

Il 2022 è stato un altro anno di gravi perdite economiche dovute all’estremizzazione del clima, che risultano in aumento e pongono problemi di copertura assicurativa, ma anche di modellazione del rischio”, ha spiegato Thierry Léger, Group Chief Underwriting Officer di Swiss Re.

L’evento più disastroso dal punto di vista economico e finanziario è stato l’urgano Ian, che ha causato danni negli Stati Uniti stimati tra 50 e 65 miliardi di dollari. Ma si sono stati altri fenomeni estremi in tutto il pianeta, come le inondazioni in Australia, che hanno provocato danni stimati in 4 miliardi di dollari, e le tempeste con grandine grossa che hanno investito la Francia, con perdite per circa 5 miliardi di dollari.

Il danno economico complessivo aumenta di anno in anno

I danni cosiddetti “secondari”, cioè dovuti ad eventi più circoscritti e meno violenti, tra cui le inondazioni e gli smottamenti per il dissesto idrogeologico, hanno raggiunto la cifra tonda di 50 miliardi di dollari a livello mondiale.

Se è vero che rispetto al dato del 2021 c’è stata una diminuzione delle perdite economiche attorno al 12%, il danno complessivo è sempre più alto della media degli ultimi dieci anni del 22%, con una tendenza all’incremento medio del 5-7% su base annua.

Il settore riassicurativo ha coperto circa il 45% delle perdite economiche nel 2022, evidenziando un ampio divario di protezione su scala mondiale.

La disponibilità di modelli avanzati e dati meteorologici più dettagliati deve essere potenziata, soprattutto per i pericoli secondari, come inondazioni e grandine, poiché sono in aumento e non ricevono ancora la giusta attenzione da parte del settore assicurativo.

La conta dei danni in Italia

Nel nostro Paese gli eventi climatici estremi sono stati 946 tra il 2010 e il 2020. Oltre agli allagamenti vi sono state 257 trombe d’aria che hanno provocato danni, 147 casi di danni di infrastrutture da piogge intense, 118 esondazioni fluviali. Naturalmente uno stesso episodio può essere contato in due diverse tipologie di evento, se provoca per esempio sia un danno a infrastrutture che un’esondazione.

Meno frequenti, ma non assenti, i danni da siccità prolungata e i casi di temperature estreme nelle città italiane. Si sono verificati 39 volte tra il 2010 e il 2020, mentre 35 sono state le frane da piogge intense e 14 i danni al patrimonio storico che queste hanno prodotto.