DECARBONIZZAZIONE

Clima: dalla lotta al surriscaldamento +1,5% per il Pil italiano

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Dopo la COP21 di Parigi l'Intergruppo parlamentare per il clima Globe Italia trae le fila del ragionamento politico ed economico, indicando alcune priorità politiche per supportare il contenimento del riscaldamento terrestre entro i 2 gradi.

Decarbonizzare per far crescere l’economia italiana. La lotta al cambiamento climatico, infatti, può valere un punto e mezzo di crescita del Pil dell’Italia. Quindi tanti i vantaggi per  le aziende private, oltre che per la salute dei cittadini e dell’ambiente. Certo, è necessario spingere sempre di più nella direzione delle politiche di incentivazione dell’efficienza energetica, delle rinnovabili e della mobilità sostenibile, dando vita a nuove politiche industriali.

Dopo la COP21 di Parigi, a tirare le fila del ragionamento politico ed economico è stato l’Intergruppo parlamentare per il clima Globe Italia che ha  individuato alcune priorità politiche per supportare il contenimento del riscaldamento terrestre entro i 2 gradi. ‘Siamo a un punto di svolta cruciale verso un cambiamento che non ammette più ripensamenti – ha detto la presidente Stella Bianchi -. Lo storico accordo di Parigi chiama ogni paese aderente a serie e strutturate politiche di decarbonizzazione che per l’Italia rientrano anche in un impegno Ue a ridurre dell’80% le emissioni di Co2 rispetto al 1990. È una grande opportunità per il nostro paese, per investire in efficienza, in rinnovabili, in mobilità sostenibile, in riconversione dell’industria pesante verso un’economia più a misura d’ambiente, ma anche più forte e competitiva’.

Globe Italia ha proprosto quattro  pacchetti di intervento immediati per indirizzare gli investimenti privati alla lotta ai cambiamenti climatici: efficienza energetica, in particolare con l’estensione dell’ecobonus ai condomini e agli alloggi di edilizia residenziale pubblica in modo da promuovere interventi su interi edifici e quartieri per ottenere così riduzioni di consumi intorno al 60 – 70%; continuare lo sviluppo delle rinnovabili proseguendo nella dismissione delle centrali termoelettriche meno efficienti e chiudendo o riconvertendo le centrali a carbone da sottoporre comunque a stringenti limiti di emissione; politiche industriali di incentivo a tecnologie e attività a bassissimo impatto di carbonio, sostenendo anche la ricerca; più mobilità sostenibile, favorendo l’uso dell’auto elettrica e proseguendo con il piano per le infrastrutture dedicate.