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Cittadini Attivi. PA digitale, come dare una scossa contro la zavorra della burocrazia

Davanti a me sul tavolo il modello F 24 per il pagamento di IMU e TASI appena compilato. Lo guardo e lo riguardo per convincermi di non aver fatto errori, mentre casualmente la TV trasmette uno dei tanti documentari che ripercorre le vicende dell’Apollo 11 e la conquista della luna. Un’impresa che mi ha sempre affascinato per l’enorme sfida tecnologica ed organizzativa cha ha rappresentato. Eravamo nel 1969, avevo poco meno di 4 anni, e non ho ricordi diretti di quella notte di estate nella quale alzare gli occhi al cielo e guardare la luna ebbe sicuramente un significato particolare.

Gli Stati Uniti riuscirono in un’impresa impossibile nata anche per tener fede alla promessa di un presidente sognatore, il presidente Kennedy, che tra l’altro al momento della realizzazione non c’era più, e mossa anche dalla non tanto celata guerra per il predominio dello spazio contro l’avversario della guerra fredda di allora, l’Unione Sovietica.

Le enormi difficoltà organizzative, tecnologiche e scientifiche furono superate dalla forte determinazione e nella certezza di un obiettivo che bisognava a tutti i costi raggiungere.

Ritorno sulla terra a contemplare il mio modello F24.

Ragionando tra me e me mi chiedo: “Sarà corretta l’aliquota comunale con cui ho calcolato l’importo dell’IMU?”. Per una maggiore certezza personale e per evitarmi notti insonni accedo sul sito del piccolo comune del Sud Italia per fugare i miei dubbi. Scruto la home page, ma non c’è nulla di evidente che richiami all’IMU… “Dove saranno le delibere comunali?”; “Dovrei poterci trovare quella inerente l’IMU del 2016”; “Ma su questo cavolo di sito non c’è nemmeno un motore di ricerca!!”; “Ecco forse ho trovato!!”; “Ma no, sono le aliquote dell’anno prima!!”; “Saranno le stesse?” “Allora chiamo il centralino del comune”; “Guardi vorrei sapere …”; “No mi dispiace io non mi occupo di IMU, richiami dopo le 16:00 che c’è il “ragioniere”. “Scusi ragioniere mi sa dire se l’aliquota IMU è stata confermata?”; “Si è stata confermata quella dell’anno scorso ma non abbiamo ancora avuto il tempo di caricare la delibera sul sito, il ragazzo che ci fa le pubblicazioni si è infortunato giocando a pallone”.

Per la TASI decido di affidarmi ad un motore di ricerca con le seguenti parole chiave “TASI locazione”. Nella moltitudine di risultati trovo questa illuminante spiegazione:

“Nuovo comma 681 (in vigore dal 01/01/2016). Nel caso in cui l’unità immobiliare è occupata da un soggetto diverso dal titolare del diritto reale sull’ unità immobiliare, quest’ultimo e l’occupante sono titolari di un’autonoma obbligazione tributaria. L’occupante versa la TASI nella misura, stabilita dal comune nel regolamento, compresa fra il 10 e il 30 per cento dell’ammontare complessivo della TASI, calcolato applicando l’aliquota di cui ai commi 676 e 677. La restante parte è corrisposta dal titolare del diritto reale sull’ unità immobiliare. Nel caso in cui l’unità immobiliare è detenuta da un soggetto che la destina ad abitazione principale, escluse quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, il possessore versa la TASI nella percentuale stabilita dal comune nel regolamento relativo all’anno 2015. Nel caso di mancato invio della delibera entro il termine del 10 settembre 2014 di cui al comma 688 ovvero nel caso di mancata determinazione della predetta percentuale stabilita dal comune nel regolamento relativo al 2015, la percentuale di versamento a carico del possessore è pari al 90 per cento dell’ammontare complessivo del tributo.”

Un modo per valutare il grado di confusione che c’è dietro un argomento è quello di misurare la dispersione dei risultati attraverso un motore di ricerca. Più la materia è aleatoria e più si ha evidenza di trovarsi di fronte ad una specie di Babele della conoscenza fatta di parere dell’esperto, di quesiti giuridici dei proprietari, di dubbi degli inquilini, di consigli ingarbugliati degli avvocati e di suggerimenti disinteressati dei commercialisti a cui si affiancano svariate opportunità di funzioni per il calcolo on line dedicate a IMU e TASI (dove però è sempre tassativamente riportato “che gli eventuali errori nel calcolo sono di responsabilità dell’utilizzatori”).

Ora mi chiedo: “Ma che difficoltà ci sarebbe nel fornire a ciascun cittadino contribuente un bollettino con importi già calcolati sulla base di dati e parametri che già sono nella piena conoscenza dell’amministrazione centrale e locale? O meglio perché non inserire questi importi dovuti nelle dichiarazioni dei redditi precompilate?”.

Probabilmente tutto ciò si spiega semplicemente con la scarsa volontà delle amministrazioni di perseguire su quel percorso della semplificazione delle procedure amministrative pubblicamente auspicato da tanti “parlatori” ma scarsamente perseguito dagli “operatori”. L’impresa lunare ci insegna che volontà e organizzazione possono raggiungere anche gli obiettivi più complessi. Nel nostro caso si tratterebbe di qualcosa di molto più semplice della conquista dello spazio.

Basterebbero volontà politica, direttive non interpretabili, procedure precise, strumenti informatici adeguati e disponibilità da parte di ciascuno degli attori coinvolti a rinunciare ad una fetta della propria autonomia, modificando ruoli e visibilità di attori principali e comprimari anche attraverso la rinuncia alle famigerate procedure consolidate. Di soldi al contrario della luna non ne servirebbero poi tanti. Anzi a ben guardare la maggiore correttezza dei dati relativi ai pagamenti, si tradurrebbe per la pubblica amministrazione in un enorme risparmio, venendo a decadere l’esigenza di dare seguito alle affannose procedure di accertamento e di recupero degli importi corrisposti per eccesso o difetto dai cittadini, per errori nella compilazione o nel conteggio. Come è facilmente dimostrabile le azioni per il recupero di piccole somme comportano nella maggior parte dei casi costi amministrativi maggiori dell’importo stesso che faticosamente viene recuperato. Senza dimenticare che lo stesso cittadino è costretto ad impegnare il proprio tempo per seguire gli iter “esoterici” che spesso caratterizzano queste pratiche.

Forse questa mia conclusione sarà pure scontata, ma è purtroppo l’amara realtà. Se l’uomo del 1969 poteva pronunciare “un piccolo passo per un uomo un grande passo per l’umanità” io cittadino del 2016 non posso nemmeno pensare ad “un semplice bollettino precompilato per il contribuente un grande vantaggio per la burocrazia” ma devo limitarmi a sperare che il giovinetto incaricato delle pubblicazioni sul sito del comune non si sia infortunato e che goda di buona salute.

PS: L’avevo promesso a Fausto che avrei scritto qualcosa. Sono sicuro che queste poche righe le avrebbe apprezzate e che dopo averle lette sarebbe sbottato nella sua tipica risata per poi dirmi “Ah Nicò ma che ti credi!! Qui stiamo in Italia mica in Burkina Faso!!”.

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