Leggere è divertirsi

Cittadini Attivi. Carta vs digitale, otto buoni motivi per leggere un libro alla vecchia maniera

di Fausto Franceschini (Engineering Ingegneria Informatica) |

Umberto Eco: "Nell'e-book io vorrei che si salvasse la possibilità di bagnarsi il dito, che è fondamentale, una soddisfazione orale che risale all'infanzia. Forse leggiamo libri perché non abbiamo più il ciuccio."

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Sebbene mi senta ancora addosso uno spirito giovanile, ad aprile ho compiuto 62 primavere; sono quindi un “immigrato digitale”, una persona cioè che è cresciuta prima delle tecnologie digitali adottandole in un secondo tempo e, come molti, mi sono trovato di fronte al dilemma “Libro cartaceo o eBook?”.

Acquisto ormai solo libri di arte, soprattutto legati all’hobby che mi appassiona da una vita, la fotografia; poi i fumetti, che mi accompagnano da sempre, anche perché ho avuto la fortuna e il piacere di crescere con un coetaneo che è diventato uno dei maggiori esponenti italiani del settore con grandi riconoscimenti anche all’estero.

Concordo con Umberto Eco quando asserisce che: “Ci sono due tipi di libro, quelli da consultare e quelli da leggere” ed in particolar modo sono indotto dalla mia educazione e dalla mia cultura a condividere l’affermazione che “I libri da leggere non potranno essere sostituiti da alcun aggeggio elettronico”.

Il libro è un oggetto e, come tale, può essere quindi un ricordo di un momento particolare, di una persona, di un regalo, di un’emozione; può essere un oggetto da collezionismo, può avere un valore che va al di là dell’importanza della storia in esso contenuta. Potrei gettare e ricomprare mille volte il mio libro preferito senza problemi, ma potrei non volermi mai separare da un libro, nel senso dell’oggetto, che abbia un qualche significato a livello personale.

Non c’è poi nulla che possa sostituire l’emozione dell’apertura di un nuovo libro e il profumo che emana dalla carta; il libro assume quasi una fisionomia individuale.

In Italia le vecchie librerie di libri antichi e usati stanno accusando una crisi profonda che le sta portando alla chiusura; anche in Francia i cosiddetti “bouquinistes” del Lungosenna sono destinati a sparire, non considerando che, se davvero non si stampassero più libri, fiorirebbe un “ghiotto” mercato librario “vintage” che darebbe nuova vita alle bancarelle, unico posto dove si potrebbero trovare i libri di una volta.

I libri stampati sopravvivono in ottima salute da oltre cinquecento anni, le pergamene addirittura da duemila anni, mentre non abbiamo alcuna prova della durata di un supporto elettronico. Nel giro di trent’anni il disco floppy è stato sostituito dal dischetto rigido, questo dal dvd, il dvd dalla chiavetta che in questi ultimi tempi stanno scomparendo. Nessun computer è più in grado di leggere un supporto di alcuni anni addietro col rischio di perdere le nostre memorie. La cosa migliore è quindi conservare la nostra memoria su carta.

Lo stesso discorso vale per le fotografie: custodiamo pochissime stampe, ma conserviamo tonnellate di immagini elettroniche.

Dal punto di vista emotivo, poiché le parole che raccontano la storia sono le stesse, leggerle su carta o schermo di un lettore eBook è la stessa cosa: la storia è la stessa, ma ci provocherà le stesse emozioni?

Quando rileggo un testo di anni addietro che reca sottolineature e note a margine, rivivo antiche emozioni; credo che la famosissima “Enciclopedia degli animali”, un classico degli anni ’60 che come a me avrà fatto compagnia a chissà quanti altri coetanei, conservi ancora fra le sue pagine tutti i bacilli dei miei mal di gola e delle mie influenze dell’epoca.

Difficilmente leggo un libro appena acquistato; lo sistemo sulla libreria, lo sottopongo ad un giusto periodo di invecchiamento, mi piace vedermelo apparire fresco e intonso, attendo il momento psicologico propizio per l’avvicinamento e il contatto.

Utilizzo invece l’eBook, come il computer, per operazioni veloci, estemporanee, come una qualsiasi consultazione.

Sono padre, ma mio figlio è ormai uomo, ho dei nipoti e un dubbio si è fatto strada in me: come fa un nativo digitale a sviluppare un amore per i libri se non li vedrà più intorno a sé? A me piace affiancare i miei nipoti con un libro per stimolarli alla lettura; avrà un senso farlo con un eBook?

Ecco alcuni dati statistici raccolti dal Web.

Stati Uniti: nel 2014 l’eBook è cresciuto del 4,7% rappresentando il 22% del mercato.

Regno Unito: la crescita dell’eBook nel 2014 è stata del 6,8%

Italia: il mercato eBook è partito in ritardo rispetto ai mercati anglosassoni, come peraltro nel resto dell’Europa continentale. Nel 2014, nel nostro Paese, l’eBook è cresciuto a doppia cifra, ma certo molto meno di quanto si ipotizzava.

Chi sono i lettori eBook?

Nei paesi anglosassoni spesso sono più gli adulti che i ragazzi e i bambini a leggere eBook; per la maggior parte dei lettori la cosa più importante è il contenuto. Preferiscono l’eBook per diversi vantaggi pratici (disponibilità, prezzo, immaterialità, multimedialità).

In Italia, come nei Paesi anglosassoni, si nota una correlazione fra forti lettori del cartaceo e lettori eBook. Spesso i lettori italiani leggono entrambi i formati, preferendo l’uno o l’altro a seconda dell’utilizzo in uno specifico momento, ma in buona parte non abbandonano del tutto il cartaceo; hanno un approccio laico e non ideologico, ed utilizzano l’eBook quando è per loro più conveniente, ma rimangono spesso affezionati al libro di carta.

A differenza dei paesi anglosassoni, in Italia, secondo i dati Istat, i lettori che maggiormente acquistano eBook sono percentualmente fra le fasce di età comprese tra i 20 e i 44 anni, mentre fra i 15 e i 24 anni c’è l’incidenza percentuale maggiore di coloro che li hanno letti o scaricati. Il fatto che in Italia la popolazione di lettori eBook sia mediamente più giovane di quella del mercato anglosassone può essere dovuto semplicemente ad un a relativa “arretratezza tecnologica” degli italiani meno giovani.

Vorrei inoltre citare un oggetto di molte ricerche: il fatto che leggere un vero e proprio libro può avere vantaggi notevoli per la nostra salute e per il nostro stato d’animo. Ecco 8 buoni motivi per leggere un buon libro in carta stampata vecchio stile.

  1. Può aumentare l’intelligenza:

I libri per bambini consentono loro di imparare il 5’% in più di nuove parole rispetto a un programma televisivo. Apprendere con una buona lettura sin dall’infanzia assicura la possibilità di ampliare il proprio vocabolario e migliorare la capacità di effettuare test di intelligenza; dunque una lettura “precoce” può portare a sviluppare una consapevolezza maggiore della propria intelligenza da adulti.

  1. Può aumentare il potere del cervello:

Leggere un buon libro non solo aiuta ad aumentare l’intelligenza, ma tiene anche in allenamento il cervello, un po’ come fare jogging per restare in forma e mantenere in buona salute il sistema cardiovascolare. La lettura migliora e mantiene in allenamento la memoria, garantendo al cervello di funzionare sempre correttamente.

  1. La lettura può aumentare la sensibilità e migliorare l’empatia:

Perdersi in una buona lettura può aiutare a rapportarsi meglio con le altre persone. La “finzione letteraria” può far sviluppare una capacità maggiore di comprendere quello che le persone stanno pensando, riuscendo a leggere gli stati d’animo e le emozione degli altri.

  1. Sfogliare manualmente le pagine aiuta a comprendere meglio quello che si sta leggendo:

Lo sfogliare le pagine di carta aiuta a ricordare con più precisione ed a memorizzare meglio quello che si legge. La percezione del tatto di una pagina sotto le dita fornisce al cervello dati specifici che portano ad una maggiore comprensione del soggetto che si sta leggendo.

  1. Una lettura “reale” aiuta a combattere l’Alzheimer:

Leggere consente al cervello di mantenersi in azione, ma questo vale anche per chi è appassionato di giochi da tavolo, come gli scacchi, o come comporre un puzzle; sono tutte attività che riducono notevolmente la possibilità di sviluppare malattie mentali come l’Alzheimer. Una delle cause molto diffuse di questo genere di patologie risulta essere lo status di inattività, sarebbero infatti a rischio le persone che prediligono attività meno stimolanti.

  1. La lettura può aiutare ad essere rilassati:

Rilassarsi con un buon libro dopo una lunga giornata di lavoro è un’ottima soluzione. Secondo uno studio infatti la lettura è assolutamente raccomandata per chi desidera migliorare una condizione di stress intenso.

  1. Leggere prima di andare a letto la sera, aiuta dormire meglio:

Bisogna sempre avere un buon libro sul comodino perché leggere la sera può permettere di dormire meglio. Secondo alcuni studi l’azione della lettura rilassa la mente, sottoporla invece alla luce di uno schermo avrebbe l’effetto opposto.

  1. La lettura è contagiosa:

Il 75% dei genitori sono felici quando i loro figli si divertono; i genitori che cercano di far diventare la lettura interessante e simpatica ai propri figli possono iniziare instaurando il rapporto con i libri gradualmente e solo in un secondo momento è opportuno che li leggano ad alta voce stando accanto a loro. Normalmente quando i bambini cominciano a crescere i genitori, sbagliando, smettono di compiere quest’azione; alcuni studi infatti affermano che leggere ad alta voce può portare i bambini durante gli anni della scuola elementare a diventare lettori consapevoli e appassionati.

Mi viene il sospetto che sia proprio questo il piacere recondito della lettura: il divertimento, nel significato etimologico del termine di “divergere”, ovvero distrarsi.

Includo una segnalazione (a mio giudizio negativa) appresa dal web; quando leggiamo un eBook il venditore/editore acquisisce una serie di informazioni sulla nostra modalità di lettura online (velocità di lettura, inserimento di segnalibri, inserimento di note e commenti personali, ecc.) ed è quindi opportuno disabilitare questa funzione.

Personalmente osservo sempre chi ha un libro in mano, è un modo per confrontarsi, un modo di esplorare la personalità di uno sconosciuto, è un suggerimento da cogliere per la prossima lettura…insomma, uno stimolo per diverse possibilità.

Concludo come ho iniziato, citando Umberto Eco: “Nell’e-book io vorrei che si salvasse la possibilità di bagnarsi il dito, che è fondamentale, una soddisfazione orale che risale all’infanzia. Forse leggiamo libri perché non abbiamo più il ciuccio.”