Il bando

Cittadinanza digitale: si parte dalla scuola, bando Miur da 4,3 milioni di euro

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25 percorsi tra diritti in internet, cultura audiovisiva e digitale, digital economy e internet delle cose, big & open data: questi i mattoni con cui costruire la nuova scuola italiana. La partecipazione al bando è possibile fino al 10 novembre.

Annunciato ieri il bando per immaginare e sviluppare 25 percorsi didattici innovativi detti “Curricoli su cui lavorare per cambiare la scuola italiana, ammodernandola e attualizzandola. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) ha stanziato 4,3 milioni di euro per favorire le competenze digitali e di accompagnare le attività di apprendimento degli studenti in maniera stimolante e attrattiva.

Il contributo massimo attribuibile dal Ministero per la realizzazione di ciascun curricolo digitale è pari a euro 170 mila euro. La partecipazione al bando è possibile fino al 10 novembre 2016.

Quelli che si vogliono realizzare dovranno essere percorsi innovativi per modalità di fruizione, organizzazione dei contenuti, modalità di accompagnamento e valorizzazione dei risultati, capacità di stimolare il protagonismo degli studenti.

Le scuole dovranno lavorare sulle seguenti aree tematiche:

  • diritti in Internet;
  • educazione ai media (e ai social);
  • educazione all’informazione;
  • STEM (sviluppo delle competenze digitali, ad esempio, per la robotica educativa, making e stampa 3D, Internet delle cose);
  • big e open data;
  • coding;
  • arte e cultura digitale;
  • educazione alla lettura e alla scrittura in ambienti digitali;
  • economia digitale;
  • imprenditorialità digitale.

L’avviso pubblicato ieri “Ha un contenuto altamente innovativo. Da un lato, spinge il mondo della scuola a riflettere su come educare i nostri ragazzi ad affrontare le nuove sfide della cittadinanza digitale, su come aiutarli a sviluppare nuove competenze. E rende la scuola protagonista e capofila nella scrittura di questi percorsi”, ha dichiarato in una nota il Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini .

Dall’altro, invita anche realtà esterne – università, imprese, enti di ricerca, associazioni – a fare rete con gli istituti scolastici e a condividere la partecipazione a questo processo mettendo a disposizione la propria esperienza e i propri strumenti. Si tratta di un’altra occasione per avvicinarci al modello di scuola aperta e far crescere comunità educative creative, capaci di costruire il domani“.

Una volta sviluppati, i percorsi verranno messi a disposizione di tutte le scuole italiane. Il bando rientra fra le azioni di attuazione del Piano Nazionale Scuola Digitale.

Per partecipare, le scuole dovranno costituirsi in rete e formare partenariati innovativi con il mondo esterno. I contenuti e i materiali dei curricoli proposti dovranno essere rilasciati in formato aperto (Open Educational Resources) in modo da renderne possibile il pieno utilizzo e il potenziale riuso, senza costi aggiuntivi di fruizione e riutilizzazione. L’obiettivo è anche costituire una base di materiali per la didattica prodotti dalle scuole e riutilizzati da tutto il sistema scolastico.