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Circolazione dati sanitari in Ue dal 2025 con formato unico. 11 miliardi di risparmi attesi in 10 anni

Via libera della plenaria del Parlamento europeo alla creazione di una banca dati sanitaria comune digitale, cosiddetto Spazio europeo dei dati sanitari, a partire dal 2025. Con una risoluzione approvata con 516 voti favorevoli, 95 contrari e 20 astensioni, gli eurodeputati aprono così la strada all’avvio dei negoziati interistituzionali per arrivare all’accordo finale.

I vantaggi per i cittadini europei

Lo Spazio europeo dei dati sanitari consentirà ai cittadini di: 

In questo modo, le persone non dovrebbero preoccuparsi di avere accesso ai servizi sanitari quando viaggiano all’interno dell’UE.

Grazie a un unico formato europeo per i dati, atteso un risparmio di 11 miliardi in 10 anni

Poiché ci sarà un formato europeo comune per i dati sanitari, gli operatori avranno un accesso più rapido alle cartelle cliniche di un paziente, anche se il paziente proviene da un altro paese dell’UE. Un migliore accesso e scambio di dati sanitari si tradurrà in procedure amministrative più veloci e più economiche.

Quasi 11 miliardi di euro. A questo ammonta il risparmio atteso nell’UE nei prossimi dieci anni grazie a questo migliore accesso, scambio e utilizzo dei dati sanitari.

Il formato europeo comune dei dati elettronici consentirà alle imprese di fornire i loro servizi in altri paesi dell’UE molto più facilmente. La disponibilità di dati potrebbe stimolare la crescita dell’industria della salute digitale del 20-30% su base annua.

Annalisa Tardino (Lega): “Assistenza sanitaria all’avanguardia ai pazienti in tutta l’Unione europea

Lo spazio europeo dei dati sanitari contribuirà a fornire assistenza sanitaria all’avanguardia ai pazienti in tutta l’Unione europea. Abbiamo raggiunto un equilibrio tra lo scambio di dati sanitari per le cure e per la ricerca salvavita e la protezione della vita privata dei dati sensibili e personali“, ha sottolineato l’eurodeputata della Lega Annalisa Tardino, correlatrice del testo della commissione per le Libertà civili.

La nuova legge, una volta approvata, introdurrà standard di qualità e sicurezza dei dati per le aziende che forniscono sistemi di cartelle cliniche elettroniche nell’Ue, monitorate dalle autorità nazionali di vigilanza del mercato. Gli eurodeputati propongono emendamenti al testo originario della Commissione europea per introdurre la possibilità di rinunciare all’uso secondario (la condivisione per finalità senza scopo di lucro come ricerca e innovazione) della maggior parte dei dati e di ottenere il consenso esplicito del paziente per l’uso secondario di determinati dati come le informazioni genetiche. 

Il commento del prof. Leonardo Pecchia, ricercatore ingegnere biomedico

“Come cittadino e come ricercatore ingegnere biomedico, non posso che plaudire a questa magnifica iniziativa, cui come presidente di EAMBES (European Alliance of Medical and Biological Engineering and Science) ho avuto modo di contribuire”, ha dichiarato il prof. Leonardo Pecchia, spiegando i punti salienti dello Spazio europeo dei dati sanitari:

• 516 deputati hanno votato a favore, quindi forte sostegno parlamentare a questa proposta trasformativa, che nasce forte.

• L’EHDS cerca di sfruttare ampi set di dati sanitari all’interno dell’UE per la ricerca e l’innovazione, quindi avremo gli strumenti per competere con Cina, India, che stanno investendo molto in AI ed hanno una legislazione sulla condivisione dei dati personali meno complessa di quella EU, e con le grandi corporates Americane, quindi bilanciamo la ricerca privata in campo AI per la salute, con quella pubblica di elevatissima caratura etica che viene dall’Europa.

Ora il Trilogo

Ora i negoziati del trilogo (con rappresentanti del Parlamento, Consiglio e Commissione), che si concluderanno prima delle elezioni europee di giugno 2024, sono cruciali per il successo dell’EHDS. 

“Le discrepanze sulla condivisione dei dati (articolo 33) e sui requisiti di localizzazione dei dati”, spiega ancora Pecchia, “pongono sfide che necessitano di risoluzione.

Con l’avvio dei negoziati il 14 dicembre, sono ottimista circa i potenziali benefici per la comunità della ricerca”. 

Lo Spazio europeo dei dati sanitari”, ha concluso il prof. Leonardo Pecchia, “rappresenta un passo significativo verso il miglioramento della disponibilità dei dati a fini di Ricerca”.

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