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Cinema, un’industria globale da 90 miliardi di dollari entro il 2030. Ma crescita frenata dalla pirateria

Cinema, un’industria che cresce

Il Covid-19 ha avuto un impatto profondo nel mercato mondiale dei contenuti cinematografici e quindi anche sull’industria di settore e su tutto il suo indotto. Cinema chiusi, blocco dei set e ritardi nei lanci di nuovi titoli hanno ridotto notevolmente le potenzialità economiche e finanziarie di questo settore industriale ancora così centrale nella nostra dieta culturale.

Nonostante questo e nonostante il difficile rapporto tra circuito delle sale e piattaforme digitali, i ricavi dell’industria cinematografica a livello mondiale sono cresciuti a 68 miliardi di dollari nel 2022, secondo stime contenute nel Rapporto di Markets N Research.

Nel periodo di tempo considerato dallo studio, il tasso di crescita medio annuo (Cagr 2022-2030) a livello di guadagni è atteso attestarsi attorno al +5%. Entro il 2030 il Rapporto ha stimato ricavi per l’industria cinematografica a livello globale superiori ai 92 miliardi di dollari.

Il ruolo della tecnologia

Particolarmente premiati i film ad alto contenuto tecnologico. Il pubblico sembra infatti gradire l’esperienza digitale, le sale 3D e l’impiego crescente di soluzioni VFX (Visual Effects).

I principali trend individuati dallo studio sono relativi al numero di sale cinematografiche in tutto il mondo, che aumenteranno grazie alla tecnologia 3D (le sale 3D hanno rappresentato ad esempio il 60% dei 2 miliardi di dollari di ricavi del film “Avatar, la via dell’acqua” nel 2022) e Imax (sempre “Avatar, la via dell’acqua” ha portato il circuito Imax a 848,5 milioni di dollari di box office globale, con un aumento del 33% su base annua). Di contro crescerà anche l’offerta delle piattaforme digitali come Netflix, Amazon video e Disney+, solo per citare le più popolari, che potrebbero limitare la crescita del pubblico in sala.

La pirateria mette in pericolo tutta l’industria dell’audiovisivo, non solo il cinema

Altro fattore limitante è la solita pirateria audiovisiva, non solo cinema quindi, ma anche televisione e industria dello spettacolo e degli eventi live.

In tutto il mondo l’accesso a siti e applicazioni per lo streaming pirata, alle IPTV illegali e ad altre soluzioni che violano il copyright (compreso il vecchio download ovviamente), erode progressivamente i guadagni delle industrie e di tutto l’indotto, mettendo a repentaglio anche investimenti e posti di lavoro-

Senza contare i danni secondari, che prendono di mira le “tasche” degli utenti stessi, vittime inconsapevoli di malware e altre minacce informatiche (insidie sempre presenti in ogni servizio pirata) che vanno a colpire conti correnti e carte/applicazioni per i pagamenti online.

Secondo recenti stime elaborate da Statista, la pirateria online potrebbe aver causato una perdita di ricavi nell’industria audiovisiva globale valutabile attorno ai 51 miliardi di dollari nel 2022: 11,5 miliardi di dollari solo negli Stati Uniti, 9,8 miliardi di dollari in Cina.

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