Ddl Concorrenza

Cinema, più concorrenza nella distribuzione: ok all’emendamento Benamati-Portas

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Obiettivo dell’emendamento al Ddl Concorrenza è quello di agevolare l’accesso all’opera filmica da parte degli esercenti. All’Antitrust il compito di redigere una relazione annuale sullo ‘stato’ della distribuzione.

Importanti cambiamenti all’orizzonte per il cinema italiano. A ridosso della chiusura di questa 72a Edizione del Festival di Venezia, dove si è ampiamente discusso anche di futuro dell’audiovisivo, anche il Parlamento italiano accende i riflettori su un aspetto nodale, quello della distribuzione.

La scorsa settimana, infatti, durante la discussione sulla “Legge annuale per il mercato e la concorrenza” (AC 3012), in esame presso le Commissioni riunite Finanze e Attività Produttive della Camera, si è dedicata particolare attenzione all’argomento.

Gli onorevoli Gianluca Benamati e Giacomo Antonio Portas del Pd hanno presentato un emendamento (n. 16.01) che modifica il vecchio decreto legislativo in materia di concorrenza nel settore della distribuzione cinematografica relativo alle operazioni di concentrazione (art. 26 Dlgs 28/2004).

Il provvedimento mira a evitare che si consolidino posizioni oligopolistiche, lesive della concorrenza, nel settore appunto della distribuzione cinematografica.

Durante l’esame del Ddl Concorrenza, Benamati, capogruppo Pd in Commissione Attività Produttive, ha ribadito “l’importanza che rivestono le misure volte ad incrementare l’efficienza e la concorrenza nella distribuzione cinematografica”.

L’obiettivo, come hanno spiegato Benamati e Portas, è quello di rendere quindi più efficiente il sistema e agevolare l’accesso all’opera filmica da parte degli esercenti.

La misura dovrebbe avvantaggiare anche e soprattutto i film italiani di qualità, molti dei quali vengono prodotti con i contributi pubblici, ma che spesso fanno fatica ad emergere e ad avere una visibilità significativa sul mercato.

Si tratta di una problematica annosa che adesso vede una prima e importante risposta, dopo anni di lunga attesa.

L’emendamento recepisce infatti alcune delle osservazioni espresse dalla Direzione Cinema del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e d il Turismo, che ha più volte manifestato l’eccessiva concentrazione sul mercato a livello territoriale e delle strozzature competitive, evidenziando l’opportunità di una riforma per limitare gli effetti distorsivi in termini di accesso all’opera filmica.

Il nuovo dispositivo, approvato dalla Camera giovedì scorso, riconosce un ruolo centrale all’Antitrust che, oltre a vigilare sulle concentrazioni distorsive nel settore, dovrà redigere una relazione annuale sullo “stato” della distribuzione delle opere cinematografiche in Italia.

Tale risultato, sul quale il MiBACT era impegnato da molto tempo, dovrà nei prossimi giorni essere sottoposto al vaglio dell’Aula della Camera e poi in Senato con l’esame in seconda lettura parlamentare.