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Cinema, gli Oscar cedono allo streaming (ma solo per la 93esima edizione)

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Di fronte l'emergenza Coronavirus l'Academy dichiara che solo per la 93esima edizione degli Oscar saranno candidabili anche i film che debuttano in streaming senza essere passati per le sale cinematografiche.

Il Coronavirus cambia anche gli Oscar, ma solo per un anno.

L’Academy di Hollywood, l’istituzione più importante del panorama cinematografico mondiale, ha deciso che per la 93esima edizione della kermesse saranno candidabili anche i film che debuttano in streaming.

Oscar 2020

Le regole messe in atto per le precedenti edizioni richiedevano che un film venisse proiettato in un cinema per almeno sette giorni consecutivi e per almeno 3 volte al giorno.

Ma come dichiarato dall’Academy, con la pandemia da Covid-19 che da marzo 2020 ha portato alla chiusura di tutti i cinema americani, queste regole tradizionali dovranno venir meno.

“Non c’è modo migliore per apprezzare la magia dei film, che vederlo in un cinema. Tuttavia, la pandemia Covid-19 richiede questa temporanea eccezione alle nostre regole di ammissibilità dei premi, dichiarano il presidente dell’Accademia David Rubin e il CEO Dawn Hudson.

Dunque, per i film che hanno debuttato in streaming senza uscire in sala saranno ammessi agli Oscar numero 93, che si terranno a Los Angeles il 28 febbraio 2021. 

Cannes 2018

Nel 2018 scoppiò un’aspra polemica tra Netflix e il festival di Cannes riguardo la distribuzione dei film in gara. Il direttore della Kermesse francese Thierry Fremaux dichiarò che i film di Netflix non avrebbero potuto gareggiare per la prestigiosa Palma D’oro alla 71esima edizione del festival in quanto Netflix si ostina a non rilasciare i film nelle sale cinematografiche francesi.

Una relazione complicata quella tra il gigante dello streaming e il festival francese, nata nell’edizione 2017 a festival in corso, quando la direzione del Festival aveva invitato Netflix a distribuire i due film presenti in gara (“The Meyerowitz stories” di Noah Baumbach e “Okja” di Bong Joon-ho) in sala e non soltanto agli abbonati alla piattaforma.

Ma Netflix diede un no secco alla direzione, giustificandosi e dando le colpe alle leggi francesi (in Francia se un film esce in sala, anche per un giorno solo, deve aspettare tre anni per essere distribuito dalle piattaforme di streaming o di download).

Netflix aderisce all’Anica

Nel frattempo, in Italia, la compagnia di Reed Hastings aderisce all’Anica, l’Associazione delle Industrie Cinematografiche Audiovisive e Nazionali. Si tratta di un matrimonio che corona il dialogo tra i due soggetti e che prosegue da molto tempo.

Con l’adesione Netflix parteciperà all’attività dell’Anica, al Consiglio Cinema, Audiovisivo e Digitale e ai suoi Comitati. Il focus della loro attività, spiega in una nota l’ANICA, sarà il miglioramento della regolamentazione italiana attraverso nuove proposte che riguarderanno la creatività, la produzione e l’occupazione e che interesseranno tutta la filiera produttiva.